Alla sua prima esperienza Sanremese l’artista napoletano ha portato sul palco Billy Blu
Marco Sentieri è un cantautore classe 1985, entrato nel cast delle Nuove Proposte di Sanremo 2020 dopo aver vinto Sanremo Giovani, in gara con un brano dal tema delicato, dal titolo Billy Blu, nato dal testo di Giampiero Artegiani.
Già in passato, nella sua carriera, Sentieri non si era negato la possibilità di proporsi al pubblico con brani impegnati, trattando temi difficili spesso messi da parte dalla grande fetta mainstream del mondo musicale al favore di canzoni più leggere e più facilmente “digeribili” dall’ascoltatore medio, e non è un caso che dopo l’esperienza sanremese partiranno numerosi progetti vicini a questo tema.
Billy Blu in questo senso è un brano che porta con sè numerose responsabilità e, parlando di bullismo, si fa carico del rischio più comune che si può trovare interpretando brani di questo tipo, ovvero il superamento di quella sottile linea che divide l’essere “impegnati” dall’essere banali e retorici, togliendo in questo caso tutto il senso poetico.
Il brano dell’artista napoletano però evita questo rischio concentrandosi sul peso delle parole e sulla costruzione di un racconto che si muove all’interno di un tema così delicato senza dilungarsi eccessivamente o cercare di commuovere a tutti i costi. I punti di vista, all’interno della canzone, sono diversi: si parte dal “bulllizzato”, “fragile, dimesso, timido, educato”, per poi passare pian piano ad analizzare il vero e proprio bullo, diventato così a causa di “una famiglia distratta e disattenta”.
C’è tanta umanità in un pezzo che colpisce perché capace di mischiare in maniera ottima un’interpretazione molto forte ad un testo che spicca per la sua durezza e allo stesso tempo per la sua tenerezza, con un finale agrodolce che, pur chiudendo il cerchio, lascia con sè un senso di amaro in bocca che ben sintetizza l’essenza di questo complicato tema.
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Billy Blu | Testo
È stato Billy, già
Proprio Billy
Non è incredibile?
È stato Billy Blu
Billy Blu, Billy Blu
Dico sul serio
Billy Blu
Magro come un chiodo
Occhiali spessi un dito
Sopra occhiaie da malato
Di un bluastro scolorito
Fragile, dimesso, timido, educato
Era il più bravo della classe
Perciò l’hai sempre odiato
Con lui facevi il bullo
Perché tu nato nell’oro
Gli scaricavi addosso
L’invidia del somaro
E lo chiamavi Billy Blu
Pupazzetto, animale
Gli sputavi tra i quaderni
Lo spingevi per le scale
Lui cadeva e tu ridevi
Come ride un deficiente
Si rialzava e sorrideva
Ma non diceva niente
Perché lui era più forte
Dei tuoi muscoli di cera
E tutta la sua forza l’hai scoperta l’altra sera
Sì perché
È stato Billy Blu
Billy Blu, Billy Blu
Billy Blu
Ma, ma la vita è un giustiziere
Tutti i bulli adolescenti
Poi diventano quegli uomini
Dai mille fallimenti
E tu fallito e solo
Appena uscito da galera
Volevi liberarti da te stesso l’altra sera
E hai bevuto e hai camminato fino all’alba
Lungo il fiume senza meta né pace
Poi sei salito su quel ponte
Un bel segno della croce
Ma dietro le tue spalle hai sentito la sua voce
“Ehi, ti ricordi di me”
Così ti sei voltato
La luce della luna illuminava uno magro
Ma l’hai riconosciuto solo quando ti ha sorriso
E ti ha detto “ti aiuto”
Ed era Billy Blu, Billy Blu, Billy Blu
“E dai abbracciami”
Billy Blu
E così è stato Billy a salvarti la pelle
Quel ragazzo magro magro
Che ti stava sulle palle
No, ma quale odio
Non ho nessun rancore
Eri tu quello più debole
Tu dentro stavi male
Perciò venivi a scuola
Scaricavi sul mio banco
Veleno e prepotenza
Da mostrare a tutto il branco
Ma adesso l’hai capito
Lo vedo dal tuo viso
La forza del più forte
È chiusa in un sorriso
“Ti ricordi di me”
Io sono solo uno
Dei tanti Billy Blu
Quelle vittime di un bullo
Che ogni giorno li tormenta
Ma bulli non si nasce, no
Lo si diventa
Quando hai una famiglia distratta e disattenta
E allora come hai pianto
Hai pianto e hai chiesto scusa
Poi siete andati al mare
Due birre e una gazosa
E finalmente hai vomitato
I fantasmi dell’infanzia
Tuo padre che non c’era
Tua madre piena d’ansia
Che ti dava sempre ragione
Anche quando avevi torto
Tutti i tuoi casini
Sono il frutto di quell’orto
Non hanno mai capito che per non farti del male
Servivano carezze sì
Ma all’occasione
Due schiaffi d’amore
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