“Il tempo va” di Mauro Di Maggio: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Il tempo va” di Mauro Di Maggio
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2001 con “Il tempo va” di Mauro Di Maggio.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Il tempo va” di Mauro Di Maggio
Pubblicato nel dicembre del 2001 su etichetta Ricordi (Sony BMG), “Il tempo va” è il singolo con cui Mauro Di Maggio si affaccia con voce fuori dal coro nel panorama cantautorale italiano dei primi Duemila. Il brano, che ha ottenuto un buon riscontro radiofonico, si presenta come un flusso di coscienza disturbato e lucidissimo, un monologo interiore che unisce ironia, solitudine e consapevolezza del tempo che passa inesorabile.
La quotidianità più banale si trasforma in confessione esistenziale, in uno sfogo intimo che rompe il silenzio della notte. Il condominio dorme, ma il protagonista è sveglio, assediato da pensieri e ricordi, prigioniero di una realtà che sente distante e di un tempo che non riesce più a misurare. “Il tempo va” è uno sguardo diretto dentro l’animo di chi si sente fuori posto nel mondo, e non ha paura di dirlo. Una piccola gemma ruvida, sincera, che merita di essere ascoltata e riascoltata con attenzione.
Il testo di “Il tempo va” di Mauro Di Maggio
Eccomi, eccomi sono un bastardo
Mi son svegliato per andare al bagno
Con gli stessi dubbi e le stesse parole
Da cercare sul dizionario
Eccomi, eccomi sono un bastardo
Mi son svegliato per andare al bagno
Nella notte così profonda
Col silenzio si può parlare meglio
Allora sveglia, sveglia, sveglia condominio
Ho disturbi al lavandino
Mi sono alzato che non son più bambino
Sveglia, sveglia, sveglia condominio..
Il tempo va
Davanti a me
Il tempo non so più cos’è
Il tempo va
Davanti a me
Il tempo non so più cos’è..
Mi sono accorto di essere cambiato
Dal giorno in cui qui sono entrato
Il mio palazzo è una clinica
Non so chi ha deciso il mio tempo qui
Ormai sono 28 anni
Che mio fratello si chiama Gianni
Per una volta vorrei cambiargli il nome
Pronto dottore, pronto dottore..
Il tempo va
Davanti a me
Il tempo non so più cos’è
Il tempo va
Davanti a me
Il tempo non so più cos’è..
Il tempo va
Davanti a me
Il tempo non so più cos’è..
Il tempo va
Davanti a me
Il tempo non so più cos’è..
Il mio telefono è una compagnia
Quando son solo, quando son solo
Ho sterilizzato le mie voglie
Nell’acqua che bolle, nell’acqua che..
Ho programmato la mia storia con lei
Sarò tranquillo, so già le mosse
Che poi le linee son sempre le stesse
Nella padella mistero fascino e virtù..
Ma quale fascino, ma quale mistero
Questa notte cado a brandelli
Dovrò darmi una sistemata
Vado via vi saluto fratelli..