Analisi del nuovo singolo de Il Volo, intitolato “Tra le onde”, pubblicato lo scorso 6 dicembre, scritto da Michael Tenisci e Stefano Marletta
Un intro di pianoforte, l’inconfondibile voce di Gianluca Ginoble, con Ignazio Boschetto e Piero Barone che si inseriscono perfettamente tra le note di un brano classico, semplice, essenziale. Forse troppo, un tantino troppo. Un pezzo piacevole ma che rischia di risultare sin dal primo ascolto ripetitivo, con qualche metafora qui e là e richiami a un amore capace di far superare ogni ostacolo. In arte parole, un genere nazionalpopolare che racconta un tema ultra decantato come l’amore, in più con un testo che non brilla per originalità… rischia di sprofondare in qualche clichet di troppo
Il Volo, trio le cui eccelse doti canore sono conosciute in tutto il mondo, dovrebbe porre maggiore cura sulla scelta del repertorio, perché da “Grande amore” in poi sono passati quasi dieci anni, e i tre componenti hanno oggi un’età decisamente più matura. Una sorta di plus è stato raggiunto quest’anno a Sanremo, con “Capolavoro”, soprattutto nelle strofe, con delle liriche ispirate e dei passaggi degni di nota.
“Tra le onde” rappresenta, invece, un passo indietro. Un testo a tratti anodino su un tappeto sonoro classico, che rendono il brano perfetto per spopolare oltreconfine, adatto per un certo tipo di pubblico che ama il binomio musica italiana / belle voci. Ribadisco, parliamo di capacità vocali prodigiose, ma servite su un piatto di rame.
“Ogni giorno è un’altalena. Per fortuna ci sei tu che perdoni i miei sbagli e mi spingi in avanti” decanta una parte di un testo che non depone in favore dell’originalità. E ancora…“Tra barriere e muri alti per fortuna ci sei tu che mi insegni a saltarli, o a cadere e rialzarmi”, rime baciate e metafore sdolcinate che affondano il colpo nell’inciso: “Il cuore tra le onde, onde, onde. Sentire il vento sulla faccia senza mai smettere di ridere. Insieme tra le onde, onde, onde. La vita è come un corso d’acqua, passa sotto di noi, che restiamo in piedi tra le onde”
La ripresa salva il resto del brano, coronandolo con la leggiadra visione di due amanti accarezzati dal vento, le cui onde s’infrangono su di essi, con la forza del loro amore che permette di superare ogni tempesta. Ritornello “ufficiale” che evoca immagini piacevoli nella mente di chi ascolta.
Tuttavia forse non basta per migliorare un pezzo fatto di troppe figure retoriche, di sinonimi e contrari incastrati tra loro. Possiamo e dobbiamo pretendere di più da Il Volo, un’eccellenza nostrana che dovrebbe cominciare a rappresentare, almeno in termini lirici e non stilistici, anche un po’ della musica italiana attuale, oltre che attingere unicamente dal caro glorioso passato.
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