“In memoriam”, gli artisti che ci hanno lasciato nel 2025
Il nostro sentito omaggio agli artisti che ci hanno lasciato nel corso del 2025, anche quest’anno il mondo della musica personaggi preziosi
Il 2025 è stato un anno di grandi addii per la musica italiana. Come accade durante la cerimonia degli Oscar, quando il momento “In memoriam” commemora le figure che hanno fatto la storia del cinema, anche il panorama musicale sente il bisogno di fermarsi per ricordare chi, con la propria voce, le proprie note e la propria sensibilità, ha lasciato un segno profondo nel cuore del pubblico. Un anno segnato da partenze dolorose, da nomi che hanno fatto parte della colonna sonora di molte vite e che continueranno a risuonare, nonostante il silenzio. artisti che ci hanno lasciato nel 2025
Il primo dolore è arrivato proprio allo scoccare del nuovo anno, con la morte di Paolo Benvegnù, scomparso nel giorno di San Silvestro, il 31 dicembre 2024, quasi a voler chiudere un capitolo della musica d’autore italiana. Pochi giorni dopo, il 15 gennaio, se n’è andato Fausto Cogliati, produttore e autore di straordinario talento, mente dietro a tanti successi della scena pop contemporanea. Il 22 febbraio, invece, il pubblico ha salutato Gianni Pettenati, voce simbolo degli anni Sessanta e interprete di brani immortali come “Bandiera gialla”, oltre che protagonista di Sanremo con “La rivoluzione” e “La tramontana”.
Dalla primavera all’estate, il 26 maggio la musica dance ha detto addio a Gigi Canu, fondatore dei Planet Funk, gruppo che ha saputo fondere elettronica e spiritualità in una formula unica, mentre il 31 luglio la scena hip hop italiana ha perso Jesto, rapper schietto e visionario. L’autunno, poi, ha avuto il sapore amaro del commiato. Il 26 settembre è scomparso Christian, voce romantica degli anni Ottanta, mentre il 29 ottobre è scomparso il sassofonista James Senese.
Il 17 novembre ha segnato uno dei momenti più struggenti dell’anno: a Monaco di Baviera, le gemelle Alice ed Ellen Kessler hanno scelto di lasciare insieme la vita, in un gesto consapevole e commovente. Simbolo di eleganza e disciplina, avevano accompagnato intere generazioni con la loro grazia e le loro indimenticabili sigle televisive, da “Da-da-un-pa” a “La notte è piccola”.
Solo pochi giorni dopo, il 21 novembre, è arrivata la notizia della morte di Ornella Vanoni, l’interprete per eccellenza della canzone d’autore italiana, un’artista che ha saputo trasformare la fragilità in poesia e la voce in un segno distintivo. A chiudere l’anno, il 5 dicembre, la scomparsa di Sandro Giacobbe, autore di successi come “Gli occhi di tua madre” e “Signora mia”, che con la sua scrittura gentile e malinconica aveva saputo raccontare l’amore quotidiano.
Ma il 2025 ha portato via anche due figure che appartenevano all’anima stessa del Festival di Sanremo: Pippo Baudo, il conduttore e il direttore artistico che più di ogni altro ne ha incarnato lo spirito per ben 13 indimenticabili edizioni, e il Maestro Peppe Vessicchio, la bacchetta più amata della musica italiana, capace di rendere l’orchestra parte viva di ogni emozione.
A tutti loro va il nostro pensiero riconoscente. Perché la musica, come la memoria, non conosce la parola fine. E finché le loro canzoni, i loro gesti e le loro storie continueranno a risuonare, questi artisti non potranno mai davvero considerarsi scomparsi.