Ultima gloriosa tappa per lo speciale tour di Jovanotti davanti a 100.000 spettatori
Per partire con un racconto preciso bisognerebbe innanzitutto eliminare dal titolo la parola concerto, già, perché è chiaro che, nel bene e nel male, chiamare concerto questo Jova Beach Party, risulta alla fine sicuramente riduttivo. Quello che è andato in scena sabato scorso all’Aeroporto di Linate è molto di più di un classico concerto, è un festival di buone intenzioni e di intuizioni innovative, e alla fine, una scommessa vinta su tutti i fronti.
Dal fronte delle persone, che ovviamente, come rimarca il buon Lorenzo, va sempre messo al primo posto. Giovani, anziani, bambini, donne e uomini di ogni età e provenienza accolti all’interno dell’immensa area milanese e usciti, alla fine, pienamente soddisfatti dallo spettacolo offerto. Passando poi per l’impegno ecologico più volte rimarcato dal cantante, come per altro ci ha abituato sempre più spesso negli ultimi anni, continuando fedele nella sua battaglia pro-ambiente, promossa in questo ultimo tour, tra spiagge e montagne, con un’enorme sfida che ha avuto il grande merito di lanciare, in ogni caso, un messaggio chiaro e positivo.
E poi c’è lo spettacolo, la musica. Linate diventa per l’occasione un parco giochi musicale dove dal primo pomeriggio si susseguono, sui vari palchi montati all’interno, numerosi ospiti accolti da Jovanotti in persona (presenti Ackeejuice Rockers, Albert Marzinotto, Baldini DubFiles, Benny Benassi, Bombino, Cacao Mental, Ex-Otago, Fatoumata Diawara, Flavia Coelho, Rkomi e il duo Takagi & Ketra), sempre pronto a duettare in giro per i palchi. Si, perché lui alla fine in un modo o nell’altro c’è sempre, zampetta qua e là girando l’aeroporto con la sua bicicletta, sempre pronto a prendere in mano un microfono e improvvisare qualcosa. Ormai non c’è bisogno nemmeno di dirlo, Jovanotti è la classica persona che ad una festa si mette in mezzo ad intrattenere tutti, che sia con una chitarra o con una consolle poco importa, lui un modo per farti stare attento lo trova, eccome se lo trova.
Un po’ come durante il suo set sul palco, dove alterna tutto quello che è stato a tutto quello che è diventato nel corso degli anni, passando quindi dall’elettronica pura suonata dritta per dritta come i vecchi tempi da DJ, alle grandi ballate chitarra e voce al “chiaro di luna”, quella stessa luna che ad un certo punto appare da dietro il palco, sorprendendo i presenti. Energia è la parola che alla fine descrive meglio il tutto: energia sul palco, energia tra le persone ed energia dagli addetti ai lavori, chiamati ad un enorme sforzo per la riuscita dell’evento.
Nell’arco della serata c’è veramente spazio per tutto e per tutti, come il duetto interspaziale con il Comandate Luca Parmitano, e poi le sorprese. Sul palco con Lorenzo infatti, oltre alla sua collaudata band arrivano: Tommaso Paradiso, con il quale vengono eseguite in duetto inedito Felicità puttana e La luna e la gatta, successo dello scorso inverno firmato Takagi & Ketra, e poi Salmo, in un primo momento alla batteria su L’ombelico del mondo insieme ai ragazzi del Rockin’1000 e poi impegnato ad interpretare i suoi successi 90Min e Ho paura di uscire, accompagnato alla consolle da Benny Benassi e dai freestyle del cantautore.
E così, sfoderando una ad una tutte le sue armi migliori, Jovanotti riesce ad andare ancora una volta a segno con uno show unico e speciale, sicuramente mai visto prima in Italia. Show che unisce musica, buon senso e divertimento adatto veramente a tutti e che ci fa capire perché Jovanotti rimane ancora uno degli artisti più amati nel panorama del pop italiano. 1, Jovanotti e centomila.
Crediti foto: Goigest, Max Morelli
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