Ornella Sara Donelli, è una cantautrice classe ‘97 di origini campane.
Coltiva la passione per la musica sin da bambina insieme a suo fratello; successivamente, all’età di 18 anni, inizia a studiare canto e chitarra, scrivendo i primi brani inediti.
Nel frattempo, fa esperienza con la musica dal vivo cantando in una band di quattro elementi.
Nel 2024 esce il suo primo inedito da solista Come Sabbie Mobili, seguito da La mia stupida ipersensibilità, il nuovo singolo di Ornella, disponibile da venerdì 7 giugno per ZooDischi e distribuito da ADA Music Italy.
In un’atmosfera leggera che unisce sonorità dal sapore retrò alla freschezza pop, La mia stupida ipersensibilità parla delle difficoltà che si incontrano nel non preoccuparsi dei sentimenti altrui, anche quando questi feriscono i propri.
Ornella Sara racconta una storia personale di vulnerabilità e conflitto interiore, esplorando il paradosso dell’ipersensibilità e di come possa rendere complicato distaccarsi emotivamente dalle persone che ci hanno fatto soffrire.
Oggi, ai microfoni di Recensiamo Musica, la giovane cantautrice si racconta:
Salve, come va? Venerdì 7 giugno è uscito il suo nuovo singolo ‘La mia stupida ipersensibilità’. Da cosa è partita l’idea?
«Ciao, tutto bene, grazie. L’idea è partita in un momento di debolezza alla fine di una relazione. Una sera in particolare, dopo essere venuta a conoscenza di una cosa che mi ha ferita, ho deciso di buttare giù un testo. D’altronde, è quello che faccio ogni volta che vivo sentimenti particolari».
Come mai definisce la sua ipersensibilità stupida? Pensa che non sia un pregio?
«Potrebbe essere un pregio ma mi sono sempre ritrovata a viverla come un difetto verso me stessa. Se di fronte hai qualcuno da comprendere, che ha bisogno di aiuto e soprattutto che ha voglia di farsi aiutare allora sì, può essere un pregio.
Dal momento in cui, però, la tua sensibilità non ti fa andare avanti come vorresti e ti fa sprecare energie per altre persone che non ne meritano, allora diventa un difetto».
Si parla di sentimenti contrastanti di fronte alla sofferenza di qualcuno che ci ha feriti, quali sono?
«Da un lato c’è la voglia di andare avanti ed imparare a concentrarsi su sé stessi, dopo essersi persi di vista a causa di una relazione tossica. Tuttavia, c’è ancora una forte connessione emotiva verso l’altra persona che sta soffrendo e questo rende difficile smettere di prendersene cura, nonostante l’istinto dica di farlo»
Questa tematica che fa da sfondo al suo singolo riflette in qualche modo esperienze personali che ha vissuto?
«Sì, di base tutto quello che scrivo parte da qualcosa che ho vissuto. Bilanciare il mio desiderio di andare avanti con l’istinto di prendermi cura degli altri, in questo caso, è ciò che mi ha spinta a scrivere questo singolo».
Come ha reagito di fronte ad una situazione in cui i suoi sentimenti sono stati feriti? Qual è un consiglio che darebbe alle persone che, ad esempio, non riescono a superare una circostanza amorosa andata male?
«Per molto tempo ho giustificato, incassato e proseguito. Poi, sono arrivata al limite ed ho impiegato tutte le mie forze per scegliere me stessa. A chi potrebbe trovarsi in una situazione simile, consiglierei di iniziare ad esplorare sé stessi e a conoscersi meglio. Rimanere intrappolati in una relazione tossica potrebbe raccontare qualcosa di noi, potremmo aver bisogno di scoprire ciò per stare bene».
Il suo percorso nell’ambito della musica l’ha aiutata anche a sentirsi più forte a livello emotivo e personale?
«In realtà, è l’effetto che l’ambiente musicale continua ad avere su di me ogni giorno. Nella mia vita quotidiana, la maggior parte dei passi in avanti che faccio sono spinti dalla motivazione che mi dà la musica. Quindi, direi assolutamente di sì».
Oggi a che cosa sta lavorando in vista futura?
«Sto lavorando molto su di me, sullo studio e sulla mia musica. Sto costruendo man mano il mio progetto musicale e ci saranno presto altre novità».
C’è un sogno che le piacerebbe realizzare, a cui sta puntando?
«Onestamente il mio unico desiderio è quello di non smettere mai e crescere sempre di più in quest’ambito. Poi, ovvio, ho tanti piccoli sogni legati alla sfera musicale come, ad esempio, collaborazioni con artisti che stimo. Voglio vivere questo percorso passo dopo passo e scoprire fin dove posso arrivare».
Lorenzo Pugnaloni
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