“Io ho te” di Rettore: te la ricordi questa?

Io ho te Rettore

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Io ho te” di Rettore

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1983 con “Io ho te” di Rettore.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “Io ho te” di Rettore

Pubblicato nel 1983 come primo estratto dall’album “Far West”, “Io ho te” è uno dei brani più rappresentativi del periodo post-glam di Rettore, scritto a quattro mani con Claudio Rego. Il singolo si posizionò rapidamente nella top ten dei brani più venduti in Italia, confermando ancora una volta il talento e il carisma di un’artista fuori dagli schemi.

Si tratta di una dichiarazione di dipendenza affettiva lucida e consapevole, dove la protagonista afferma: “Ti penserò solo quando serve, quando vorrai, quando verrai / Perché io ho te”. Una frase che ha la forza del minimalismo pop, ma anche un retrogusto amaro: l’amore diventa una bussola salvifica in un mondo incerto, ma rischia anche di diventare totalizzante, al punto da dimenticare se stessi: “Ma lo sai che anche oggi ho dimenticato di mangiare / Perché ho te”.

È un amore che nutre e svuota, che consola e assorbe. Un equilibrio sottile tra abbandono e presenza, espresso in versi asciutti, quasi spezzati, che parlano di promesse, mani forti, incertezze e parole belle. Rettore mette a nudo una parte di sé più fragile, senza rinunciare alla sua autenticità ribelle. È una canzone d’amore, sì, ma a modo suo: diretta, istintiva, senza maschere. E forse proprio per questo, sempre attuale.

Il testo di “Io ho te” di Rettore

Ti prometto mi muoverò
E non resterò
Abbandonata
E ti penserò
Solo quando serve
Quando vorrai
Quando verrai
Perché io ho te
Io ho te
……
Belle le tue mani
Perché io ho te
Io ho te
Forti le carezze
Perché io ho te
Io ho te
Anche nelle incertezze
Ti prometto non correrò
E non sceglierò
Strade tutte curve
E ti penserò
Solo quando serve
Quando vorrai
Mi vieni vicino
Ti voglio parlare
Vicino vicino
Ti voglio baciare
Ma lo sai che anche oggi
Ho dimenticato di mangiarePerché… ho te
Io ho te
Perché io ho te
Io ho te


Io ho te
Perché io ho te
Io ho te
Grandi le tue idee
Belle le parole

Scritto da Nico Donvito
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