“Io sono io” di Daniele Groff: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “Io sono io” di Daniele Groff
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1998 con “Io sono io” di Daniele Groff.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Io sono io” di Daniele Groff
Pubblicato nel 1998 come singolo tratto dal suo album d’esordio “Variatio 22”, il brano “Io sono io” è forse il manifesto più diretto e ironico di Daniele Groff, artista capace di coniugare pop raffinato e spirito provocatorio, con un’identità musicale che in quegli anni lo rendeva un’anomalia affascinante nel panorama italiano.
Il ritornello, incalzante e memorabile, ruota attorno a un’affermazione identitaria forte: “E questa è casa mia / e qui decido io / le stelle sono mie”. È il grido di chi reclama il diritto a essere sé stesso, anche in modo scomodo, anche a costo di sembrare arrogante o fuori luogo. In un’epoca ancora lontana dai social ma già segnata dalla ricerca esasperata di approvazione e visibilità, Daniele Groff propone un’alternativa: vivere a modo mio, fuori dal branco.
Il testo di “Io sono io” di Daniele Groff
Io sono bello fuori
e dentro sono anche meglio io
Mangio una mela
ed è subito sera sono io
Acqua e sapone
a chi vuoi essere uguale?
Dimmi com′è andata dal dottore
niente di particolare
Hey! fuori un’idea
perché non andiamo tutti insieme allo zoo comunale?
Hey! Sai che è un′idea, andateci
Però io no, ma perché no?
Perché io sono io e questa è casa mia
e qui decido io le stelle sono mie
Perché io sono io e questa è casa mia
e vivo a modo mio perché io sono io
Io sono bravo a fare
se voglio anche del bene io
do da mangiare anche a chi
non ha più fame sono io
da un paio d’ore faccio come mi pare
guarda che è soltanto il mio cognome
non ti ho chiesto di sballare
Hey! fuori un idea
perché non andiamo tutti
insieme allo zoo comunale?
Hey! Sai che è un’idea andateci
Però io no, ma perché no?
Perché io sono io e questa è casa mia
e qui decido io le stelle sono mie
Perché io sono io e questa è casa mia
e vivo a modo mio perché io sono io