venerdì, Marzo 29, 2024

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Irama e l’amore senza filtri di “Bella e rovinata” – RECENSIONE

In radio dal 19 ottobre il nuovo singolo del vincitore di Amici 17, primo estratto dal disco “Giovani”

Non utilizza programmi di fotoritocco Filippo Maria Fanti, alias Irama, per raccontare una storia d’amore intensa e reale, vissuta in maniera fugace ma, al tempo stesso, tangibile. Si intitola Bella e rovinata la romantica ballad che accompagna l’uscita di “Giovani”, il suo nuovo disco che segue la scia dell’enorme successo del precedente EP “Plume” (qui la nostra recensione). Galassie lontane separano questo brano dalle atmosfere sbarazzine da villaggio turistico di “Nera”, brano che sin dal primo ascolto non ha espresso il reale potenziale del talento milanese. Il testo racconta uno spaccato di giovinezza, quella sana e autentica che non ostenta eccessi e descrive fedelmente le fragilità del periodo post adolescenziale. La difficoltà di chi riconosce di essere “abituato a rialzasi a furia di cadere”, che si ritrova a condividere le proprie insicurezze con una ragazza a lui affine, abbandonandosi “prima ad una chiacchierata e poi all’amore in autostrada”. Così, tra “la notte con i sedili giù e con un’alba in più”, il tempo si ferma e cinque minuti diventano ore.

Per la prima volta ci troviamo al cospetto di un artista che, a pochi mesi dalla sua partecipazione ad un talent, riesce a proporre canzoni interessanti e di contenuto, senza dover intraprendere alcuna fase di gestazione artistica o andare alla ricerca di chissà quale direzione, questo perchè Filippo era Irama ancora prima di vincere “Amici”. L’identità è quantomai importante se si possiede la volontà di avviare un discorso discografico che duri nel tempo, talvolta necessita un periodo di sperimentazione, mentre in alcuni casi eccezionali si rivela essere una dote innata.

“Bella e rovinata” amalgama anima e istinto, due caratteristiche ben distanti dalle logiche di mercato, che regalano al pezzo un’impronta consapevole e riconoscibile con naturalezza ascolto dopo ascolto. Non è facile per un ragazzo imporre la propria ispirazione, far capire “ai grandi” che la spontaneità è una strada spianata verso un consenso trasversale, che cantare ciò che più ti rappresenta è l’ingrediente segreto per arrivare al cuore delle persone, anche se non garantisce automaticamente un immediato successo commerciale, specie in uno scenario distratto e poco meritocratico come quello attuale. Bisogna avere coraggio, Irama lo ha avuto e ha vinto, una rinascita che vale più di qualsiasi altra posta in gioco, compreso il titolo di un qualsiasi show televisivo.

Bella e rovinata | Audio

Bella e rovinata | Testo

Mi hai chiesto di volare
ma io non lo so fare
sono abituato a rialzami a furia di cadere
tu che mi stringi forte
perché non vuoi che vada
prima una chiacchierata e poi l’amore in autostrada

Nascosti da tutto e da noi
domani di nuovo se puoi
e pensaci mentre respiri stai urlando

E allora resta ancora cinque minuti
tanto lo sai che poi saranno ore
e passeremo la notte
con i sedili giù e con un’alba in più

Hai smesso di studiare
sei andata a lavorare
per farti quattro soldi
ed un vestito da sfilata
io che c’ho un vuoto dentro
tu bella e rovinata
da quella storia
che ti ha fatto male
e ti ha cambiata
ma adesso
non badarci se puoi
domani è già tardi per noi
e pensaci mentre respiri stai urlando

E allora resta ancora cinque minuti
tanto lo sai che poi saranno ore
e passeremo la notte
con i sedili giù e con un’alba in più
e allora resta ancora cinque minuti
tanto lo sai che poi saranno ore
e passeremo la notte
con i sedili giù e con un’alba in più
con i sedili giù e con un’alba in più

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.