Recensione del nuovo album della cantante
Venticinque anni di carriera da festeggiare ed omaggiare ma anche un presente da riconquistare ed un futuro da continuare a guardare dritto negli occhi senza perdere la bussola. Tutto questo Irene Grandi ha voluto inserire all’interno del progetto Grandissimo che, dopo la pubblicazione del giugno 2019, ha acquistato nuovo materiale trasformandosi in una ‘New edition’ che non fa che rimarcare le linee guida già segnate.
Sullo stesso mondo sonoro si colloca anche l’altro inedito inserito nella seconda versione dell’album, Devi volerti bene, che adotta uno schema capace di esaltare il mondo pop-rock tipico della storia musicale di Irene con chitarre e basso che segnano la strada per un’orchestrazione tipicamente anni ’00 piena nei suoni e nell’arrangiamento e con un ritornello semplice ed immediato da cantare a squarciagola.
Più soft, invece, era il repertorio inedito disegnato nella versione originale del disco dove primeggia I passi dell’amore, un pezzo tutto basato su di una chitarra acustica ed un sound primaverile che riflette sul senso di una vita in cui “tutto può succedere, il vento può cambiare direzione e la felicità ha la forma delle nuvole e niente resta uguale”. Decisamente più rock, invece, suona Lontano da me, che apre il disco con un arrangiamento crudo ed una voce graffiata, ponendosi in contraddizione alla melodica e lenta Quel raggio nella notte, che pur avendo un arrangiamento completo nella ritmica sceglie la strada di un contato appiattito nella dinamica. Concludono il lotto degli inediti una futurista Sono qui per te, che gioca con efficienza con le distorsioni ed i sintetizzatori, e la sperimentale Accesa che riprende anche alcuni mood del passato musicale della stessa Grandi.
Due le cover realizzate grazie alla collaborazione di Sandra Maitreya che si dona per una versione soul e gospel di Time is on my side che, esalta la voce black dell’ospite in contrapposizione alla chiarezza del timbro della toscana, e di Stefano Bollani che, invece, interviene per Amore amore amore amore riprendendo una collaborazione già più volte messa in campo tra il pianista e la cantautrice nel passato musicale di entrambi.
Ultima parentesi è quella riservata ad altrettanti brani-manifesto che, però, vengono qui riproposti in una dimensione live che esalta il suo concreto e materiale. Immancabili, ovviamente, successi come Lasciala andare, che gode di una bella crescita pop perfettamente cucita addosso ad una melodia apprezzabile, o della sempreverde Prima di partire per un lungo viaggio, affrontata con quell’appiglio giusto e grintoso, piuttosto che della sanremese La cometa di Halley, che parte rallentata e sussurrata per poi esplodere per l’inciso finale in una crescita onirica in contrapposizione dei cori. Chiudono le altrettanto iconiche Bruci la città e Bum bum sempre attente a rivisitare i suoni con un’attenzione speciale all’utilizzo curato della ritmica.
Migliori tracce |Â Finalmente io / Devi volerti bene
Voto complessivo |Â 7.5/10
Tracklist |
- Finalmente io