Intervista ad uno dei candidati di San Marino per Eurovison Song Contest
L’Eurovision Song Contest, il mega carrozzone europeo che vede sfidarsi 43 paesi a suon di canzoni , dista ormai pochi mesi (8, 10 e 12 maggio in diretta da Lisbona), e tutti i paesi in gara stanno apprestandosi a scegliere il proprio rappresentante, chi secondo selezioni interne alla tv di stato, chi attraverso festival nazionali (come l’Italia, il cui rappresentante è il vincitore di Sanremo).
A far discutere è un Paese che fino ad oggi aveva sempre scelto internamente, ma che proprio quest’anno ha deciso di affidarsi ad una selezione pubblica. Parliamo della piccola Repubblica di San Marino, che in occasione della sua nona partecipazione alla storica rassegna canora ha lanciato il format 1in360, che prevede la possibilità per artisti provenienti da più parti del pianeta di rappresentare il Titano.
Questa sera si terrà la finale in cui a contendersi il posto per l’Eurovision ci saranno gli 11 concorrenti arrivati alla fase finale del contest. Abbiamo raggiunto uno dei protagonisti, ed è proprio l’unico concorrente sammarinese arrivato in finale. Parliamo del rapper Irol (che per chi segue attentamente il Festival europeo è già una vecchia conoscenza), in gara con il brano Sorry, che bloccato in aeroporto causa maltempo ha trovato il tempo di fare una chiacchierata in attesa del grande evento.
Quanto c’è di te in “Sorry”, il brano in corsa per l’Eurovision?
<<Il brano mi è stato proposto dalla produzione ed è quello su cui, tra gli altri, ho preferito lavorare. La strofa rap l’ho scritta sul momento, è una lirica fresca a cui tengo molto. Io poi sono un tipo che non si tira mai indietro, quindi anche se l’Eurovision è un concorso piuttosto mainstream che non lascia troppo spazio all’originalità dell’artista, è una vetrina molto ampia>>.
La canzone è un featuring con Sebastian “Basti” Schmidt, cantante tedesco in gara anche con un brano singolo (Stay). Come è nata questa collaborazione? Vi siete scelti a vicenda o vi ha messo insieme la produzione?
<<Avevamo la possibilità di scegliere i partner con i quali cantare i pezzi e appena arrivato lì è nata subito una sinergia con Basti, uno dei ragazzi a mio parere più bravi in concorso>>.
Come sei venuto a conoscenza dell’Eurovision Song Contest?
<<Essendo San Marino un Paese piccolo è stato molto facile venire a conoscenza di occasioni come l’Eurovision. Poi in passato ho anche fatto parte della giuria e ricoperto il ruolo di Spokesperson (portavoce che in diretta che annuncia i voti del paese di rappresentanza, ndr). Il format 1in360, invece, l’ho scoperto grazie al bando di Rtv San Marino. Ho caricato il mio video e loro hanno scelto attraverso la wildcard affidata a San Marino Tv di portarmi nella competizione>>.
Sdoganiamo un concetto molto importante: Valentina Monetta (entrata nella storia per aver partecipato 4 volte all’Eurovision, 3 delle quali consecutivamente) non è l’unica artista sammarinese.
<<Esatto. A San Marino ci sono numerosi artisti, alcuni dei quali molto forti e adatti alla competizione come Lo Strego (concorrente molto apprezzato di Amici 2017) ma che purtroppo non riescono ad arrivare all’Eurovision a causa dei costi enormi che la sola Rtv San Marino non può sostenere. Valentina aveva alle spalle il produttore tedesco Ralph Siegel>>.
Quale brano sammarinese presentato in concorso ti è piaciuto di più?
<<Premesso che negli anni ho trovato più idonei, e quindi più apprezzabili i brani cantati da artisti sammarinesi (ride, ndr), ci sono stati i Miodio qualche anno fa e quindi ci terrei ad incoraggiare quello stile, a differenza di quelli arrivati successivamente>>.
Nel 2007 ti sei avvicinato all’hip hop. Quale artista ti ha fatto scoccare la “scintilla”?
<<Mi sono avvicinato all’hip hop grazie al freestyle. Quindi partecipando alle battle, mi sono innamorato di artisti che facevano freestyle, come Ensi. Poi negli anni ho modificato il mio stile cercando di innovarlo>>.
A proposito di innovazione, come è cambiata la tua musica dal 2010, anno in cui venne rilasciato il tuo primo EP, Perso nel tempo?
<<È cambiato molto, soprattutto le produzioni e il beat, ma anche il mio accento da romagnolo vero che nelle prime pubblicazioni si sentiva molto, ora lo riesco a gestire. Ho cambiato produttori anche se mi hanno donato delle sonorità che hanno contraddistinto il mio passato. non le dimenticherò mai>>.
Nel novembre del 2016 è uscito Distanze, il tuo ultimo EP. Come è nato questo progetto?
<<Distanze è l’ultimo capitolo della mia prima fase in cui facevo pezzi hip hop underground, la cui produzione era la stessa di Perso nel tempo. L’ultimo capitolo di un Irol “Golden age” che porterò con me per sempre>>.
Stai lavorando a un nuovo album? In questo album troverà spazio anche Sorry?
<<Il nuovo disco è pronto, sto aspettando di farlo uscire a maggio sperando che le tempistiche mi favoriscano. Devo ammettere che ho confezionato delle tracce davvero potenti con le produzioni di Kd-One e dei featuring davvero importanti come The Slight, Lince e Brat, nomi che si stanno facendo conoscere in Italia. Sorry non ci sarà, ma ci saranno i già editi Decollo e Cardiopalma più tante canzoni nuove. Sarà un album molto innovativo sia dal punto di vista musicale che delle liriche>>.
Quale definiresti il brano più rappresentativo della tua carriera?
<<Al momento il brano che mi rappresenta di più è Decollo, ma anche i “vecchi” Lappa da grappa rappresentano al 100% il mio stile, quindi non c’è un singolo brano in cui mi si può identificare perché ho più sfumature>>.
Scaramanzia a parte, hai già un’idea su come presentare il brano sul palco dell’Eurovision in caso di vittoria a 1in360?
<<Mi penalizza il fatto che il brano non sia al 100% mio, e quindi non mi carica al punto giusto per spaccare come vorrei su un palco del genere, in ogni caso ho già un’idea su come presentarla. Trovo che l’Eurovision debba adattarsi anche ad altre sonorità, come il rap, per conquistare anche questo fitto bacino di telespettatori>>.
Facciamo i nostri migliori auguri a Irol per 1in360, certi comunque che, comunque andrà, di lui ne sentiremo parlare. Potete intanto continuare a seguirlo sulla sua pagina Facebook personale e su quella della crew Kali Black.
Redazione
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