giovedì 5 Dicembre 2024

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Jovanotti, vent’anni di “Lorenzo 1999 – Capo Horn”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Sono trascorsi vent’anni da quel 10 maggio 1999, data di pubblicazione di “Lorenzo 1999 – Capo Horn”, il decimo album in studio di Jovanotti, co-prodotto assieme a Michele Centone. Dopo aver celebrato il venticinquennale di Lorenzo 1994, è la volta di un altro disco cult del cantautore toscano, l’ultimo del passato millennio, trascinato dal singolo estivo “Un raggio di sole” che si è aggiudicato la vittoria della 36esima edizione del Festivalbar.

Ad aprire l’ascolto una delle tracce più belle e toccanti dell’intero repertorio dell’artista: “Per te”, ballad dedicata alla figlia Teresa nata a pochi mesi dall’unione con la compagna Francesca. Un disco spaccato a metà tra la fanciullesca vocazione al cazzeggio che ha caratterizzato i primi progetti discografici e la consapevolezza di essere diventato padre, dando un assaggio della maturità che sarà capace di mostrare nelle produzione successive.

Tra le altre tracce non figurano brani memorabili, anche la stessa “Stella cometa” che svetta tra le più belle, riascoltata a distanza di due decenni non brilla più di tanto di luce propria. Questo perché “Capo Horn” è un disco in rivoluzione più che rivoluzionario, per certi versi futurista, che segue più direzioni senza focalizzarsi su un’unica traiettoria, un giusto compromesso tra “L’albero” del 1997 e “Il quinto mondo” del 2002.

Un ibrido che abbraccia parecchia sperimentazione, passando da una dolce ninna-nanna a brani ultra radiofonici, fino ad arrivare a pezzi elettronici e psichedelici, per poi chiudere l’ascolto con l’ispirata “Buon anno”, un augurio per il nuovo secolo appena iniziato e la vita che ci attende. Un disco che, in fin dei conti, rappresenta una tappa fondamentale nell’evoluzione artistica di Jovanotti, una specie di giro di boa, di ricognizione delle proprie idee, prima di partire verso nuovi orizzonti poetici e sonori.

Lorenzo 1999 – Capo Horn | Tracklist e stelline

  1. Per te
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze, Saturnino Celani)
  2. Il resto va da sé
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze, Saturnino Celani)
  3. Dolce fare niente
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze)
  4. La vita nell’era spaziale
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze)
  5. Stella cometa
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze)
  6. Un giorno di sole
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze, Saturnino Celani)
  7. Un raggio di sole
    (Lorenzo Cherubini)
  8. Funky beat-o
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze)
  9. Capo Horn
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze)
  10. Dal basso
    (Lorenzo Cherubini, Michael Franti, Michele Centonze)
  11. Non è ancora finita
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze, Piero Foschi)
  12. Non c’è libertà
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze)
  13. Tutto può succedere
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze, Piero Foschi, Saturnino Celani)
  14. Buon anno
    (Lorenzo Cherubini, Michele Centonze)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.