Kikka Ricchio racconta il progetto Futurae Heroes di Music Innovation Hub – INTERVISTA

A tu per tu con Kikka Ricchio, Project Leader del progetto Futurae Heroes di Music Innovation Hub. La nostra intervista per approfondire il tema della responsabilità sociale e ambientale
Oggi abbiamo il piacere di intervistare Kikka Ricchio, Project Leader del progetto Futurae Heroes di Music Innovation Hub, impresa sociale che realizza progetti innovativi e socialmente responsabili nel settore musicale, la prima S.p.A Impresa Sociale ad occuparsi di musica sul territorio italiano.
Ciao Kikka, raccontaci del progetto Futurae Heroes di cui ti occupi in prima persona. Quali sono le principali missioni e i prossimi obiettivi di questo progetto e in generale di Music Innovation Hub?
«Ciao a tutti, intanto vi ringrazio per l’opportunità di parlarvi di cosa ci occupiamo. Futurae Heroes è un progetto legato alla musica, intesa come linguaggio e connessione tra le aziende e il mondo dei giovani, è un modo per comunicare con questi ultimi con termini e modalità che gli appartengono. Le aziende utilizzano la musica come “sfruttamento di un prodotto”, penso, per esempio, agli spot in televisione. Una volta gli artisti non si occupavano tanto di questo aspetto, oggi invece sono più attenti al processo di sfruttamento dei loro brani e soprattutto della loro immagine: se la propria immagine viene utilizzata per promuovere qualcosa, io, artista, voglio essere consapevolmente coinvolto per capire se quel messaggio è o non è coerente con quello che sono come persona e cittadino del mondo, piuttosto che semplice operazione commerciale. Il nostro obiettivo è far capire agli imprenditori in che modo possano avvicinarsi ai giovani per renderli e rendere sé stessi, consapevoli e capaci di creare un futuro nel quale “fare impresa” significhi avere uno sguardo attento nei confronti del proprio territorio e creare qualcosa che rimanga nel tempo, che possa crescere con le generazioni future, nell’interesse del territorio e della comunità».
Quali sono le principali sfide che affrontate nel promuovere la sostenibilità all’interno dell’industria musicale?
«Le sfide che affrontiamo quotidianamente nel processo di promozione della sostenibilità all’interno dell’industria musicale, che è sempre più industria digitale, sono molteplici. Ci occupiamo, in particolare, di rendere sostenibili i live e lo facciamo con grande fatica, essendo tanti gli interessi coinvolti in un momento storico nel quale l’industria musicale è retta dai grandi live. Lavoriamo per ridurre l’impatto dei live che sono ad oggi molto inquinanti dal punto di vista ambientale, acustico e del processo produttivo, a partire dall’utilizzo del gasolio».
Quali sono le vostre prospettive per il futuro del settore musicale in termini di responsabilità sociale e ambientale?
«Le prospettive sono il futuro di quello che oggi trasmettiamo con i nostri progetti. L’importante è che la responsabilità sociale e ambientale parta dagli artisti e non diventi una modalità di comunicazione. La musica può spostare la stessa idea di politica, che non è da intendersi come legata ai partiti, ma alla comunità – dal latino “polis” – e noi vogliamo lavorare affinché la musica sia portatrice di responsabilità a livello assoluto e dobbiamo dire che sono in tanti gli artisti che hanno iniziato a farlo».
Potrebbe condividere un progetto particolarmente di successo di Music Innovation Hub e cosa ha contribuito al suo successo?
«Credo che il progetto che rappresenti anche un po’ l’inizio di Music Innovation Hub all’interno del mondo musicale sia il concerto all’Arena di Verona, Heroes che si è tenuto durante il Covid, il primo concerto in streaming a pagamento in Italia, al quale hanno partecipato più di 40 artisti che si sono esibiti in loco davanti ai dottori, al personale medico che ci ha aiutato tantissimo in quel periodo. Questo progetto ci ha permesso di raccogliere 8 milioni di euro per tutte le persone che lavorano nell’ambiente dello spettacolo di cui nessuno si ricordava, menziono a tal proposito la storica frase: “ci siamo dimenticati di quelli che ci fanno divertire”. Ricordiamo che il divertimento non è un passatempo, è un grande lavoro e va trattato con grande rispetto. Credo che quel progetto ci rappresenti molto, oltre ad essere legato a ciò che oggi è Futurae Heroes che sarà protagonista il 7, l’8 e il 9 marzo di Futura Expo, la prima grande expo della sostenibilità a svolgersi in Italia, a Brescia. Vi aspettiamo!».
Ci sono nuovi progetti o iniziative in cantiere che ci può anticipare?
«I progetti in cantiere sono parecchi, alcuni dei quali riguardano l’ambito della rigenerazione urbana. Vogliamo ridare a dei luoghi un’entità culturale che non è legata ai circoli di associazionismo e di cui parleremo in un prossimo futuro. Seguiteci su musicinnovationhub.org».