Ogni giorno una canzone che ci ricorda un anno e un momento diverso
IL GIORNO:
L’8 aprile del 1990 è la data in cui viene trasmessa, negli Stati Uniti, la prima puntata della fortunatissima serie TV I segreti di Twin Peaks. Era l’8 aprile anche quando, nel 2013, Microsfot chiudeva la piattaforma Hotmail sostituendolo con Outlook.
Musicalmente quella dell’8 aprile è la data che ricorda la pubblicazione del primo omonimo album di Gianni Morandi. L’artista di Monghidoro nel 1963 pubblicava il suo primo album con successi come ‘Fatti mandare dalla mamma’ e ‘Andavo a 100 all’ora’.
LA CANZONE:
L’8 aprile 2016 arrivava in rotazione radiofonica Daniele Silvestri per un’inedita Acrobati. La canzone era la title-track del rispettivo album del cantautore romano nonché secondo estratto dalla tracklist. L’obiettivo del brano era gettare la luce sul filo della vita dove ognuno è invitato a trovare il proprio personale equilibrio per districarsi, giorno per giorno, tra le continue sfide.
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Acrobati | Videoclip
Acrobati | Testo
20 anni
60, 13 (comunque arriverà)
Eh sì, è quella roba lì purtroppo
Quella cosa lì veramente
Perché c’è anarchia
O c’avevo vent’anni anch’io papà
Nel senso c’è, c’è chi ha fatto tutto prima
Per cui a un certo punto fa pace
Non è che è bello invecchiare, non è bello per nessuno
Però fai pace con una certa cosa
Per cui secondo me sarà peggio ma non perché lo sto dicendo anche a voi
Proprio perché lo penso
Non ci farà pace, anzi tranquillizzerà la giovinezza
Visto dall’oblò di questo aereo
Il mondo sembra bene organizzato
Dell’uomo cogli l’operato serio
Il tratto netto, duro ed ordinato
Reticoli di campi cesellati
Di cui non percepisci mai l’arsura
E specchi d’acqua poi, come diamanti
Quell’uomo ha regalato alla natura
Forse per darle una struttura
Per darle una struttura
Le strade che si inseguono impossibili
Dei popoli raccontano il cammino
Aggirano i più straordinari ostacoli
O basta non guardarle da vicino
E noi che siamo in mezzo a queste ali impavide
Non siamo niente o siamo tutto
Lasciarci trasportare è stato facile
Ma adesso ritornare giù non sembrerebbe giusto
Dovremmo resistere
Dovremmo insistere
E starcene ancora su
Se fosse possibile
Toccando le nuvole
O vivere altissimi
Come due acrobati
Sospesi
Non guardare giù, non so se c’è la rete
Il mondo da quassù sembra lontano e invece
Invece è un attimo e lo sai
Rifinirci dentro
E devo stare attento
A non sbagliare ancora
A non sbagliare ancora
A non sbagliare ancora
(A stare sospesi)
E c’è una strada sottilissima
Che non riesco più a vedere
Se continui ad aggrapparti rischiamo di cadere
Di cadere oppure fingere un’altra acrobazia
Questione di equilibrio
E l’equilibrio è una filosofia
Dovremmo resistere
Dovremmo insistere
E starcene ancora su
Se fosse possibile
Toccando le nuvole
O vivere altissimi
Come due acrobati
Sospesi
Il tempo
Non passa
Rallenta
Si ferma
È il vento
Che conta
Che canta
Disobbedire alla gravità
Non credo che sia grave
Non credo che sia grave
Non puoi chiamarla libertà
Finchè non rischi di cadere
Non rischi di cadere dall’alto
C’è sempre qualcuno che guarda
Guarda
Ilario Luisetto
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