“La cumbia di chi cambia” di Adriano Celentano: te la ricordi questa?

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “La cumbia di chi cambia” di Adriano Celentano
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 2011 con “La cumbia di chi cambia” di Adriano Celentano.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “La cumbia di chi cambia” di Adriano Celentano
“La cumbia di chi cambia“, quarto singolo estratto dall’album “Facciamo finta che sia vero” del 2011, è un brano che riassume perfettamente la natura ibrida e iconoclasta di Adriano Celentano: un artista capace di unire leggerezza e impegno, ritmo e coscienza, ballo e denuncia. Scritto da Jovanotti, il brano si presenta come una provocazione vestita da festa, una marcia politica mascherata da cumbia colombiana, che rimbalza tra ironia e verità con una sincerità disarmante.
Fin dalle prime battute, il ritmo incalzante della cumbia – genere popolare e ribelle per definizione – accoglie l’ascoltatore in un’atmosfera solare e coinvolgente. Ma non bisogna farsi ingannare: dietro la musicalità spensierata si nasconde un testo denso, pieno di indignazione e lucidità. Celentano, con la sua voce inconfondibile, canta di un’Italia malata, governata da funzionari che iniziano bene e finiscono male, da dirigenti che appaiono scintillanti ma sono vuoti dentro. È un elenco di storture istituzionali, ingiustizie morali, abitudini viziate.
Il testo non fa sconti a nessuno, ma evita il qualunquismo: «Io non sono mai stato un qualunquista» ribadisce Celentano, rifiutando l’idea che “sono tutti uguali” e chiamando invece alla responsabilità individuale. La sua è una critica che parte dall’alto – dalla corruzione e dalla menzogna del potere – ma arriva anche al basso, alla società che troppo spesso si rassegna o si adegua: «Stiamo diventando un popolo di anaffettivi… di compulsivi». La canzone diventa così un’esortazione civile e morale, un invito alla presa di coscienza e all’azione personale: ognuno fabbrica da solo i cambiamenti.
Il testo di “La cumbia di chi cambia” di Adriano Celentano
Se c’è qualcuno che c’ha voglia di ballare
Si faccia avanti, si faccia avanti
Se c’è qualcuno che c’ha voglia di cambiare
Si faccia avanti, si faccia avanti
I funzionari dello stato italiano
Si fanno prendere spesso la mano
Inizian bene e finiscono male
Capita spesso che li trovi a rubare
E fanno cose che stan bene solo a loro
A usufruire di vantaggi esagerati
Così abbandonano ogni tipo di decoro
E si comportano come degli impuniti
Questa è la cumbia la cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia
Io non sono mai stato un qualunquista
Quelli che dicono che sono tutti uguali
Quella non è la mia maniera di pensare
Però lo ammetto, certe volte l’ho pensato
I funzionari dello stato italiano
Sembrano spesso personaggi da vetrina
Sotto la luce sono belli ed invitanti
Quando li scarti poi ti
Accorgi che eran finti
Questa è la cumbia la cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia questa è la cumbia
La cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia
Si dice sempre che ogni popolo assomiglia
In tutti i sensi alla sua classe dirigente
Ma è solo un modo per generalizzare
Per scaricare la responsabilità
Perché la storia invece è piena del contrario
Di gente brava che ha ispirato altra gente
Ed è proprio quando tutti pensano una cosa
Che trova spazio una versione differente
Questa è la cumbia la cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia questa è la cumbia
La cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia
Io non ci credo che tutti gli italiani
Sotterrerebbero l’amianto nei campi
Infangherebbero il nome degli avversari
Al solo scopo di non averli lì davanti
E comprerebbero la partita agli arbitri
Ma in quanto arbitri si farebbero comprare
Racconterebbero bugie su una disgrazia
È l’occasione che fa l’uomo criminale
Questa è la cumbia la cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia questa è la cumbia
La cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia
Io mi inchino ai valori della resistenza
Ogni paese ha la sua rivoluzione
Ma tra i valori che si stanno affievolendo
Quello più urgente è quello dell’innovazione
L’Italia è un punto esclamativo
Che si allunga
Dal centro Europa fino all’Africa del nord
Siamo il paese che ha fondato un nuovo mondo
Un grande ponte tra il futuro ed amarcord
Questa è la cumbia la cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia questa è la cumbia
La cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia
Se c’è qualcuno che si gioca tutto quanto
Si faccia avanti, si faccia avanti
Se c’è qualcuno che c’ha voglia di cambiare
Si faccia avanti, si faccia avanti
Posso affermare che non sono un idealista
E la politica mi scalda poco il cuore
Ma a volte penso che staremmo tutti meglio
Se pretendessimo qualcosa di migliore
Stiam diventando un popolo di anaffettivi
Stiam diventando un popolo di compulsivi
Stiam diventando e lo siamo sempre stati
Io mi domando, forse ci siamo rassegnati
Personalmente non lo sono gli elementi
Per poter credere che in tanti non lo sono
Ognuno fabbrica da solo i cambiamenti
E non c’è lampo che non abbia dopo un tuono
Questa è la cumbia la cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia questa è la cumbia
La cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia questa è la cumbia
La cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia questa è la cumbia
La cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia
Se c’è qualcuno che si gioca tutto quanto
Si faccia avanti, si faccia avanti
Se c’è qualcuno che c’ha voglia di cambiare
Si faccia avanti, si faccia avanti
Questa è la cumbia la cumbia di chi cambia
La cumbia di chi cambia
Io mi inchino ai valori della resistenza
Ogni paese ha la sua rivoluzione
Se c’è qualcuno che c’ha voglia ballare
Si faccia avanti, si faccia avanti