“La mia coccinella” dei Sottotono: te la ricordi questa?

La mia coccinella Sottotono

Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “La mia coccinella” dei Sottotono

La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1994 con “La mia coccinella” dei Sottotono.

Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.

Ti sblocco un ricordo: “La mia coccinella” dei Sottotono

Nel 1994, quando il rap italiano era ancora un fenomeno in fermento, i Sottotono debuttavano con uno stile inedito per la scena: morbido, melodico, sentimentale. Tra i brani più rappresentativi del loro primo periodo c’è “La mia coccinella”, una ballata hip hop romantica in cui il giovane Tormento (all’epoca appena ventenne) rappeggia con sincerità e ingenuità il suo amore per una ragazza speciale.

La mia coccinella” è una dichiarazione d’amore in versi, lontana dagli stereotipi aggressivi del rap più duro. Qui il sentimento è protagonista, raccontato attraverso un rap narrativo e pieno di immagini affettuose: “Lei è bella come una coccinella, sguardo profondo e luminoso”. La metafora dell’insetto porta fortuna diventa il simbolo di una presenza positiva, quasi magica, che illumina le giornate grigie del protagonista.

L’approccio è quello di un ragazzo che parla con il cuore in mano, senza vergognarsi della propria emotività. Tormento alterna momenti teneri a un flow più spigliato, citando il proprio numero di telefono (“82-31-68”) e firmando con orgoglio il suo alter ego: “This is the tikiti-wa, the tikiti-wo, the tikiti-Tormento”. È un mix di slang personale e confidenza emozionale, dove l’amore viene idealizzato ma mai reso banale. Il ritornello in inglese, “And I love my ladybug”, cantato su un loop soul, rende il brano ancora più accessibile, a metà tra una slow jam americana e una dedica urbana made in Italy.

La mia coccinella” resta un brano simbolo di un’epoca in cui il rap italiano cercava la propria voce e identità. Con la sua semplicità e immediatezza, è diventato un piccolo cult per chi ha vissuto gli anni ’90 e un esempio di come anche il rap possa essere dolce, spontaneo e profondamente umano. Un pezzo che ha anticipato, in qualche modo, una linea di continuità tra rap e cantautorato che oggi è molto più comune, ma che nel 1994 era tutt’altro che scontata.

Il testo di “La mia coccinella” dei Sottotono

Mio Dio lei è bella come una coccinella
Sguardo profondo e luminoso
È una stella che splende e risplende
In questa buia vita di ogni giorno
In uno spazio immenso vago, ma a lei torna
Ha un carattere dolce come il suo viso
E contro ogni problema
Niente è meglio del suo sorriso
Che mi aiuta se ho bisogno in un momento
82-31-68 (ciao, sono Tormento)
E la sua voce mi basta, è come una festa
È un martellare di campane che rintrona la testa
Confondo affetto e amore in un intreccio magico
L’intesa è perfetta in un rapporto unico

So che può sembrarti strano, ma
Cerco le parole per spiegarti che effetto fa
Sapere che se la giornata non è stata bella
Posso contare sulla mia coccinella
So che può sembrarti strano, sai
E so che può sembrarti strano, ma
E so che può sembrarti strano, ma
I love my ladybug

And I love and I love my ladybug
And I love and I love (love my), my ladybug

Qualche volta litighiamo, ma il problema non è quello
L’amore non è bello se non è litigarello
E si sa (sa), come vanno queste cose qua (qua)
Il problema domani più non esisterà
E allora ascolta, non importa se l’incomprensione è sorta
Tormento ti vuole bene, tutto quanto si scorda
A-doppia F-E-doppia T-O
This is the tikiti-wa, the tikiti-wo, the tikiti-Tormento
Giù, the ladybug, è tutta mia
Lascia che il mio cuore crei una poesia
Parole in rima che riescono nel loro intento
È una freccia scoccata che colpisce al cuore al centro
Dentro sento un grande movimento
E sentimento sono cento voci tutte in un momento
Che gridano, ti chiamano, è un grande coro
Ed io mi riconosco in ognuna di loro
Esplosioni (sbem), sento come se
Temporale e mare in tempesta fosse dentro di me
C-O-doppia C-I-N-E-doppia L-A
Non so bene neanch’io che cosa provo in realtà
Però son qui che canto le doti della mia bella
È tutta mia e io la chiamo la mia coccinella

And I love and I love my ladybug
And I love and I love (love my), my ladybug
And I love and I love my ladybug
And I love and I love (love my), my ladybug

Scritto da Nico Donvito
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