Chiusa definitivamente (o almeno me lo auguro) la parentesi estiva, ballabile e sperimentale dell’ultimo singolo Laura Pausini rilascia il quarto singolo da Simili (qui la mia recensione), l’album uscito lo scorso novembre per Warner Music in tutto il mondo. Il nuovo brano torna a quelle atmosfere melodiche e delicate tanto care alla Laura nazionale sfruttando quell’impatto emotivo che è in grado di suscitare.
Per Ho creduto a me l’artista di Solarolo torna ad affidarsi alla magistrale penna di Niccolò Agliardi, che scrive il testo, e di Massimiliano Pelan, che si occupa della musica, decisamente più “pausiniani” di Jovanotti autore del singolo estivo Innamorata. Un progetto questo “Simili” che sembra tentennare non poco per la scelta dei singoli radiofonici: dopo il deludente esordio con Lato destro del cuore (bel pezzo ma forse troppo sofisticato per le radio) scritto dall’amico di sempre Biagio Antonacci e il tonfo ancor più plateale di Innamorata di Lorenzo Jovanotti che non ha saputo scrivere un brano adatto alla Pausini cercando di incarnarsi in lei senza troppi risultati, il vero salvatore si rivela proprio Agliardi che è riuscito a creare il buon episodio della title track “Simili” e di quest’ideale successore, “Ho creduto a me”.
Apre un pianoforte delicato che ripete all’infinito una stessa serie di note al quale fanno eco lentamente prima gli archi e poi la ritmica creando quel tipico crescendo melodico (ed insieme vocale) che nel repertorio di Laura risulta essere un must. Si parla della famosa stazione e di credere nei propri mezzi per raggiungere i risultati a cui si mira nella vita.
Grandiosamente ariosa melodicamente il brano non fa che crescere non esplodendo mai davvero. In poche parole è una Ferrari che corre con il freno a mano tirato forse per non mantenere la potenza in disparte e cercare altre sfumature peccato che qui le sarebbe stato concesso di sfoderare quella che da sempre è la sua carta vincente. Un ritorno al repertorio più classico (e più giusto per lei) riuscito, dunque, solo a metà. Un passo in avanti, comunque, rispetto a quella delusione jovanottiana di quest’estate. Speriamo che per il prossimo singolo si vada a pescare in qualche brano davvero all’altezza dell’artista romagnola (“Chiedilo al cielo”, “200 note” e “Io c’ero (+ amore x favore)” in primis… tre potenziali buoni singoli per ora non sfruttati affatto, purtroppo).
VOTO: 7.5/10
Ilario Luisetto
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