“L’America” di Daniele Groff: te la ricordi questa?
Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare ancora. Oggi parliamo di “L’America” di Daniele Groff
Ti sblocco un ricordo: “L’America” di Daniele Groff
Tra le perle del pop italiano di fine anni ’90, “L’America” di Daniele Groff si distingue per freschezza, originalità e un’ironia che cela, sotto il tappeto del suono leggero, una visione più acuta e disillusa delle relazioni. Terzo singolo estratto dall’album d’esordio “Variatio 22” del 1998, il brano è un piccolo cult generazionale: malinconico e scanzonato, satirico e tenero, Groff ci conduce in un microcosmo domestico dove si consuma l’epica quotidiana di un amore non sempre ricambiato con la stessa intensità.
Nel testo si respira l’atmosfera di una convivenza sbilanciata, in cui l’io narrante si prende cura della relazione (rifà il letto, lava i piatti, prepara la cena) mentre l’altro appare distante, assente, poco coinvolto. Eppure, nonostante questa disarmante asimmetria affettiva, la dichiarazione d’amore è totale: “Tu sei la mia isola, sei tu la mia America”.
Il concetto di “America” nel brano diventa simbolo di sogno, desiderio, lontananza: è ciò che si cerca, si idealizza, ma che resta spesso irraggiungibile. La persona amata è l’“America” dell’io narrante: un continente da esplorare, ma anche un’utopia affettiva che sfugge di mano.
La canzone racconta quindi un amore viscerale ma squilibrato, in cui l’identità dell’altro è ingigantita e quasi idolatrata, a costo di sacrificare la propria serenità. “L’America” è una dichiarazione d’amore dolceamara, tra le più originali della fine degli anni ’90. Con il suo stile ironico e la capacità di descrivere la fragilità emotiva maschile con leggerezza e autoironia, Daniele Groff ha firmato un piccolo capolavoro pop che merita di essere riascoltato (e rivalutato) oggi più che mai.
Il testo di “L’America” di Daniele Groff
passa il mouse sul testo per vedere la traduzionetu sei la mia isolasei tu la mia america
non posso stare senza stare con te
s.o.s. uomo a mare!
tu sei la mia isola
sei tu la mia america
non posso stare
senza stare con te
ti adoro alla sera torni a casa
che ho già preparato cena
poi dici sono stanca
sguardo assente ma la voce non ti manca – megafono!
certo che ho rifatto il letto e che ho lavato i piatti ma
com’è che stai? dimmi che mi ami di più cipucipux
quanti panni ho steso sopra l’inclemenza della tua espansività
ora però che cosa fai non sarà che già te ne vai – don’t go away!