venerdì 4 Ottobre 2024

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Lassistente: “Con la mia musica abbraccio uno spazio molto vasto” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore fiorentino classe ’91, fuori con il singolo “Il mio tormento

Tempo di nuova musica per Francesco Ricci, meglio conosciuto con lo pseudonimo de Lassistente, in uscita con il suo nuovo singolo “Il mio tormento”, prodotto da Davide Gobello. Il brano, disponibile dal 17 giugno, anticipa l’uscita del secondo progetto discografico del cantautore fiorentino. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Francesco, “Il mio tormento” è il titolo del tuo nuovo singolo, cosa racconta?

«”Il mio tormento” racconta la difficoltà di un rapporto turbolento, vissuto all’interno di una coppia allargata».

Dal punto di vista musicale, quali sonorità hai voluto abbracciare?

«Le sonorità contemporanee sono il file rouge di tutto il brano: pochi strumenti che hanno parti precise e definite, giocando così sulla centralità del suono della voce».

Chi ha lavorato con te alla realizzazione di questo brano?

«Ho lavorato all’arrangiamento di questo brano con Davide Gobello, musicista e amico, all’Elephant Studio».

Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip diretto da Ergonauth e Alessio Attanasio?

«Ci abbiamo pensato a lungo, non è stato facile: l’intrigo, il rapporto a tre o quattro persone, la gelosia e l’eros, tutto da raccontare con poche immagini che non fossero volgari o troppo allusive. Da qui la scelta di giocare su sguardi, labbra, mani e colore».

Quando e come hai scoperto la passione per la musica?

«Avrò avuto dieci o undici anni, era estate, ed ero in campagna nella casa dei miei nonni, il mio gioco preferito era inventare canzoni, in realtà ne uscivano strane sonorità con testi calviniani. Ecco, quello è stato il mio primo incontro con la musica».

Quali ascolti hanno ispirato e accompagnano il tuo percorso?

«Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Lucio Dalla ma anche Ennio Morricone, tutti questi insieme alle nuove sonorità del panorama musicale italiano e internazionale di adesso sono le pietre miliari della mia formazione».

Con quale spirito ti affacci al mercato e come valuti il livello generale dall’attuale settore musicale?

«Il panorama musicale è estremamente sfaccettato, la mia musica abbraccia uno spazio molto vasto con sonorità indie, pop e rock. Ritengo che armato di pazienza e tenacia così come si conviene ad ogni artista, di riuscire a trovare la mia dimensione nel mercato musicale».

“Il mio tormento” anticipa l’uscita del tuo secondo progetto discografico, cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?

«”Molecole” è stato il primo album personale dove mi sono raccontato, nei tanti aspetti della vita. Ed è stato il modo più diretto per farmi conoscere. Il secondo progetto discografico sarà un approfondimento della mia identità sonora».

Per concludere, dove e a chi desideri arrivare con la tua musica?

«Sogno che un giorno la mia musica produca lo stesso effetto motivazionale che ho ricevuto dai miei idoli».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.