Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare
Strofa, ponte, inciso, strofa, ponte, inciso, special, inciso. Negli anni ’90 non serviva altro per dare un senso musicale alle emozioni, ne rappresentano un ottimo esempio le dieci tracce racchiuse all’interno del secondo progetto discografico di Laura Pausini, intitolato semplicemente “Laura”, pubblicato il 26 febbraio del 1994.
A venticinque anni dall’uscita, le sonorità delle canzoni e la vocalità dell’interprete romagnola sembrano ormai lontane dai canoni estetici dell’odierna discografia, sempre meno votata alle emozioni, a contenuti semplici e quotidiani vicini al cuore delle persone. In tal senso, questo disco fotografa un’epoca e un’intera generazione, molto più di quanto possano fare volumi di pedagogia sull’amore e sul disagio adolescenziale.
Quel Festival la Pausini non lo vincerà, ma si porterà a casa un premio molto più importante: la consacrazione su scala internazionale. Un ruolo fondamentale lo gioca questo disco prodotto da Angelo Valsiglio, che non si discosta di molto dall’album d’esordio dell’anno precedente e questo è un bene, perché cambiare radicalmente nel giro di pochi mesi dal debutto rischia di destabilizzare il proprio pubblico di riferimento.
Riesce a consolidare le proprie intenzioni Laura Pausini, a sottolinearle con l’evidenziatore, nel caso in cui non fossero chiare. Complici le canzoni che seguono la stessa linea tracciata da “La solitudine”, figlie dello stesso team autorale. Tra i pezzi meglio riusciti spicca “Lettera“, uno di quei brani che se venissero riarrangiati oggi avrebbero di sicuro ancora qualcosa da dire, così come “Un amico è così“, altro pezzo che non merita di stazionare nel girone di seconda categoria del vasto repertorio pausiniano.
Per concludere, “Laura” è un disco cult, altamente rappresentativo degli anni ’90, che va a chiudere un cerchio rappresentando la sintesi perfetta della “duologia fanciullesca” di Laura Pausini, in attesa di dare una definitiva sterzata alla propria carriera, intraprendendo un nuovo ciclo che la vedrà assoluta protagonista dell’intero decennio, grazie ai successivi “Le cose che vivi”, “La mia risposta” e “Tra te e il mare”, lavori che la consegneranno di diritto e di fatto alla storia della musica leggera italiana. Tutto merito di questi incompresi, mal interpretati, fragili, prigionieri e liberi strani amori adolescenziali.
Laura | Tracklist e stelline
- Gente
(Cheope, Marco Marati, Angelo Valsiglio) - Lui non sta con te
(Cheope, Marco Marati, Roberto Buti, Angelo Valsiglio) - Strani amori
(Cheope, Marco Marati, Francesco Tatini, Roberto Buti, Angelo Valsiglio) - Ragazze che
(Cheope, Marco Marati, Robeto Buti, Angelo Valsiglio) - Il coraggio che non c’è