Lazza: “Mai avrei pensato di arrivare un giorno a fare i palazzetti”
È partito da Mantova lo scorso 6 gennaio il “Locura Tour 2025”, ora Lazza è passato dalla sua Milano per ben quattro date della sua tournée nei palazzetti
Voci acerbe e voci mature cantano “Cenere” in cerca di un gate: è la febbre senza età del fuori concerto che aspetta Lazza, e gioisce. Lo incontriamo tra i camerini del Forum rubandolo alle prove: spuntino, sigaretta, ci saluta e si siede a raccontarci il suo Locura Tour 2025.
“Sirio” disco di diamante, terzo platino per “Locura”, tour tutto sold-out prima del suo inizio, questa sera prima data a Milano – che è casa sua – ed un bimbo di due mesi nel suo letto (che vorrebbe portare con sé, ma riconosce essere ancora presto).
«É un bel periodo – ci racconta – mi sto godendo i frutti di quello che è stato un album difficile da realizzare venendo dopo un disco che ha fatto risultati impensabili. Sono contento, sono anche rotto fisicamente perché questo spettacolo da portare è bello lungo, 37 brani quando non ci sono ospiti, mi è servito fare un ulteriore step vocale. A fine scaletta sono massacrato, in positivo, è una messa alla prova per me. Mi sto anche divertendo parecchio».
In merito a ciò che sarebbe accaduto poche ore dopo, continua: «Stasera ci saranno ospiti e cercherò di portarne alcuni anche in altre città. C’è anche un momento acustico con Alexander, il mio maestro di pianoforte, uno zio, un membro di famiglia. Al concetto di famiglia tengo molto, portare una persona così speciale in un tour, che è qualcosa di cui son geloso e faccio fatica a condividere, è prezioso».
Lo spazio delle domande si apre con la richiesta di spiegare la scelta del palco, un formato totalmente irregolare che riproduce uno scenario post apocalittico con schermi asimmetrici di grandezze diverse, che ricordano dei monoliti. É stato progettato da Davide Pedrotti, head creative, ed Eleonora Peronetti, scenografa. I contenuti video sono stati curati invece dal collettivo Highfiles Visuals.
«È un palco a forma di diamante, nasce per dar la possibilità a tutto il palazzetto di vedere una cosa sempre nuova, sempre diversa. Di diamante è anche il mio disco “Sirio”. Questo palco era da tempo che lo immaginavo così, molte volte serve venirsi incontro, in questo caso è stato fatto tutto esattamente come lo avevo chiesto. Il gioco di luci è fortissimo, da sopra al palco se tolgo gli occhiali faccio fatica a vedere. Mi sento quasi dispiaciuto che mancano poche date e poi sarà smontato».
In questo tour non ci sarà la band, fanno notare: «Non c’è la band, è quasi Spotify, però dal vivo. Ho voluto fare una cosa diversa dallo scorso tour in cui avevo un palco molto bello ma molto semplice, dunque la particolarità del tour vecchio erano proprio i musicisti sul palco. Questa volta ho dato precedenza ad altre cose, ho voluto giocarmela di più sull’aspetto estetico. Sono due show differenti».
Lazza racconta il suo “Locura Tour 2025” nei palazzetti
Dopo aver guardato all’estetica del palco, Il focus si sposta sulla scelta di outfit e costumi, i look sono per metà show in nero e per metà show in bianco: «Tutto è stato fatto partendo da zero, ho cercato ragazzi italiani ed emergenti per aver una cosa diversa. Son consapevole che una volta che c’è del budget siamo tutti capaci di andare in Montenapoleone. Domenico Orefice ha fatto tutto, ci troviamo molto a lavorare insieme. Rick Owens, stilista statunitense, è un po’ il nostro papà. Le scarpe sono stampate 3D, penso anche gli occhiali».
La stampa lancia sul tavolo tre nomi ed un luogo: Emis Killa, Tony Effe e Fedez a Sanremo: «Non son molto informato, è un periodo in cui son davvero lontano da internet, ho traslocato da poco e a casa non ce l’ho ancora. Sono in un palazzo in una bella zona di Milano, ma è schermato. Non voglio andar a legger troppo cosa dicono, vorrei tenermi la sorpresa. Loro tre sono persone che conosco molto bene al di là del lavoro, li frequento, auguro loro di fare il miglior percorso possibile essendo amici, come lo auguro a tutti i concorrenti. Son talmente tanti che non ricordo neanche tutti quelli in gara. Mi aspetto una sorpresa da Brunori Sas che per me è geniale, ha una penna incredibile. Gli ho scritto che gli scroccavo due biglietti per vederlo dal vivo».
Di ieri l’annuncio dell’European Tour 2025 che porterà la Locura di Lazza in giro per le principali città europee con 11 date ad aprile. L’artista toccherà Barcellona, Madrid, Parigi, Londra, Bruxelles, Berlino, Amsterdam, Stoccarda, Zurigo, Vienna e Monaco.
«In alcuni posti del tour europeo ho già suonato. Sono molto gasato di andar all’estero, sono location più piccole, più compatte e con gente che davvero mi urla addosso. Sarà possibile di nuovo comunicare con la prima fila, sarà un tornare indietro. Quando ho iniziato a fare concerti pregavo ci fossero cento persone, e ci mettevo la stessa enfasi di oggi, per rispetto di chi acquista un biglietto e perché amo quello che faccio».
Lazza, dopo i palazzetti arrivano gli stadi
Lazza è l’artista italiano con più certificazioni del 2024, secondo i dati FIMI, e non sembra aver intenzione di smettere. Viene fatto notare che è stato uno dei precursori nel portare il suo genere, un rap “forte”, sul palco dell’Ariston, gli chiedono un commento sullo stato di salute del rap in Italia oggi: «Io parlo per il mio caso, è bello pensare che ho una data allo stadio aperta e che sta andando bene: sono felice. Quando ho iniziato da piccolino a 12 anni, mai avrei pensato di arrivare un giorno a fare i palazzetti. Mentre facevo questi pensieri Salmo faceva due Fabrique».
E poi gli stadi, l’avventura dei live di Lazza dopo i palazzetti avanza veloce verso il 5 luglio 2025 a Lignano Sabbiadoro, Stadio Teghil, e il 9 luglio 2025 a Milano, Stadio San Siro: «Come li immagino? Eh, pieni. (ride, ndr). Cercherò di fare un “per 10” di quello che vedrete stasera, voglio ingrandire questo show, ma giuro che ancora non ci ho pensato. Da tifoso cercherò di mettere il Milan di mezzo in qualche modo, magari a Lignano no, anche se sarebbe divertente. (ride, ndr)».