giovedì 21 Novembre 2024

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Le Deva, l’estate e le canzoni che non hanno stagione

Se è vero che tutto il mondo è paese, non tutta la musica estiva si trasforma in un tormentone e, di conseguenza, non tutti i brani vengono per nuocere

Le Deva - L'estate tutto l'annoÈ vero, non esistono più le mezze stagioni e questo, oltre che in meteorologia, si ripercuote anche in musica, con effetti decisamente più positivi. Chiamiamola pure globalizzazione stagionale, ma non esistono più le canzoni di una volta e, in fondo, si stava meglio quando si stava peggio. Terminati i luoghi comuni, parliamo di un pezzo che di banale ha ben poco, il nuovo singolo de Le Deva, intitolato L’estate tutto l’anno, un brano fresco che punta a bissare i numeri ottenuti dalla radiofonica “L’amore merita”. Certo, il messaggio che viene lanciato in questa canzone è ben diverso, decisamente più leggero e spensierato del precedente, ma non per questo privo di valore, anzi: realizzare un brano estivo di questi tempi è una vera e propria impresa, al pari della formazione di un nuovo Governo che guidi il nostro Paese. Su questo Verdiana, Laura, Greta e Roberta ne avrebbero da insegnare ai nostri cari politici, almeno dal punto di vista della coesione e del lavoro di squadra. In questi mesi di incessante lavoro, le quattro ragazze hanno raggiunto una credibilità tale da potersi permettere il lusso di cantare di tutto, anche qualcosa di diverso rispetto a quanto già proposto e ben rodato. 

In questo pezzo, le atmosfere sono marcatamente estive e odorano di crema solare protezione 50, ma le sonorità rappresentano solo un vestito che viene cucito addosso ad una canzone, infatti, ne L’estate tutto l’anno di base c’è un’ossatura robusta e una struttura melodica solida, che si adatta tranquillamente a qualsiasi altro tipo di arrangiamento, un po’ come la trapunta quattro stagioni della Eminflex. Certo, la deontologia della poetica estiva necessita l’inserimento di riferimenti balneari come i selfie in spiaggia, il sale sulla pelle e la sabbia dentro ai jeans, ma valutare un pezzo unicamente su questo o, peggio ancora, al richiamo di un titolo di celentaniana memoria, è commettere un abuso edilizio della ragione, il madornale errore di formulare un’analisi spicciola e affrettatamente banale.

La speranza è che i network radiofonici non continuino ad ignorare questi autentici fenomeni, che riscuotono incetta di views, di ascolti in streaming e scalano in poche ore dall’uscita le classifiche di iTunes. In attesa del ciclone tropicale di tormentoni geneticamente modificati che nei prossimi mesi metteranno a dura prova le temperature, oltre che i nostri padiglioni auricolari, godiamoci questa fresca ventata di ponentino che ci riporta indietro nel tempo a quelle belle canzoni estive che negli anni ’90 ci accompagnavano durante le vacanze, senza stalkerizzarci. La musica è bella perché è varia, c’è un tempo e una stagione per tutto, per il momento godiamoci un po’ di sole, di mare e di “oh oh oh, oh oh oh oh!” che, soprattutto in questo momento storico, di certo non guasta.

L’estate tutto l’anno | Video

L’estate tutto l’anno | Testo

Ora l’estate non c’è
si sente il freddo fin qui
mi manca da morire
ogni tuo movimento
mi manca il suono del dj
i selfie in spiaggia che fai
non posso più aspettare
per tutto questo tempo

Cerco l’estate tutto l’anno
il sale sulla pelle
la sabbia dentro ai jeans
sento un brivido e un sapore
di questa estate che
è azzurra più che mai

Cercherò
il calore che ho dentro
voglio vivere un altro momento
nell’estate più lunga del mondo
per fare l’amore e non smettere mai
e il respiro diventa profondo
quando arriva il tramonto
meglio viverlo senza capire
e non pensare sia l’ultimo

Mi parli senza cliché
mi prendi come tu sai
mi piace da morire
al punto di star male
con quelle mani che hai
e quello sguardo che può
riuscire a scatenare
l’istinto che ho d’amare

Cerco l’estate tutto l’anno
il sale sulla pelle
la sabbia dentro ai jeans
sento il suono e l’odore
di un’altra estate che
ancora arriverà

Cercherò
il calore che ho dentro
voglio vivere un altro momento
nell’estate più lunga del mondo
per fare l’amore e non smettere mai
e il respiro diventa profondo
quando arriva il tramonto
meglio viverlo senza capire
e non pensare sia l’ultimo

Se l’ultima volta puoi sentire
il mare cantare fallo qui
per un’altra volta
sarà il sole
a dirci di tornare

Cercherò
il calore che ho dentro
voglio vivere un altro momento
nell’estate più lunga del mondo
per fare l’amore e non smettere mai
e il respiro diventa profondo
quando arriva il tramonto
meglio viverlo senza capire
e non pensare sia l’ultimo

E’ l’estate più lunga del mondo
e non pensare sia l’ultimo
E’ l’estate più lunga del mondo
e non pensare sia l’ultimo

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.