Tempo di inediti per il talent di casa Sky, ecco le mie pagelle
In anticipo rispetto alle tempistiche abituali arrivano sul mercato discografico gli inediti degli 8 concorrenti rimasti in gara ad X-Factor 11. In linea generale è da notare una certa equità nella suddivisione tra italiano ed inglese (4 i brani in italiano, 4 quelli in inglese) e nel livello generale delle proposte che evidenziano l’assenza di veri e propri orrori musicali ma, contemporaneamente, anche di capolavori irrinunciabili a causa, forse, anche della mancanza dei veri grandi autori che, in un modo o in un altro, hanno quasi sempre presenziato nelle ultime edizioni del talent show (Elisa, Giuliano Sangiorgi, Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti). Ma ecco, comunque, brano per brano cosa penso di ciascun inedito proposto:
- IN THE NAME OF LOVE – Lorenzo Licitra
- LIMITS – Gabriele Esposito
Musicalmente profondamente dentro a questo nostro tempo soprattutto in un’orbita internazionale rispetto alla quale emergono chiaramente tutti i modelli di riferimento del giovane cantante partenopeo che, in questo caso, ha scritto parole e musica di questo suo inedito. Piacevole, orecchiabile e leggero grazie alla produzione sempre azzeccata del non di certo nuovo Fausto Cogliati anche se manca quella dose di personalità riscontrabile in modo univoco e definito a partire dalla vocalità ancora troppo acerba e impersonale. VOTO: 5.5
- CHOSEN – Maneskin
- LASCIA CHE SIA – Andrea Radice
E’ suo l’inedito più innocente di quest’edizione di X-Factor Italia: Radice non batte la strada della musica dance, che finora aveva caratterizzato il suo percorso all’interno del talent show, ma sceglie una ballata pop vestita a festa da un arrangiamento elettronico con i sintetizzatori che vanno a dar sostegno alle doppie voci che cercano l’effetto da coro nelle strofe. Il ritornello si poggia su di una continua ripetizione di uno straziante urlo che dice “è colpa mia” ma non cattura lasciando da parte un potenziale tormentone. Come purtroppo era auspicabile non succedesse Radice mette i piedi in due paia di scarpe diverse non capendo se voler proporre una ballata tradizionale in cui far valere la propria bella voce o se adottare un’atmosfera più leggera e contemporanea per raggiungere le radio. Non è né questo né quello e, forse, ne paga le conseguenze. VOTO: 6
- LE PAROLE CHE NON DICO MAI – Rita Bellanza
- THE STORY – Samuel Storm
L’anima soul dell’edizione, quella dotata di uno degli inediti, forse, più personali e autobiografici ma anche prevedibili nelle intenzioni. Samuel gorgheggia in un sali e scendi melodico che nell’inciso si accompagna di doppie voci che richiamano il mondo di un leggero gospel che, poi, esplora anche una parentesi di hip-hop. La voce è piena, internazionale e graffiata nel racconto del proprio percorso di vita mentre dice “I cry so much” ma, probabilmente, la vocalità è estremamente più interessante del suo brano. VOTO: 6.5
- RUMORE – Ros
- L’AMORE E’ – Enrico Nigiotti
“Non importa come lo so” canta il giovane toscano dalle 7 vite artistiche che stavolta pare aver trovato la perfetta quadratura del cerchio. Tradizionale, delicato, intimo e perfettamente magico nella sua scrittura così al di fuori dal tempo e così eterea. Il brano funziona con una chitarra e una voce che non ha bisogno di strafare: è proprio questa, alla fine dei conti, la carta vincente delle canzoni più belle e funzionali al mondo da sempre. Nigiotti canta e stavolta è lui a crederci più di tutti tirando fuori un inedito che potrebbe portarlo lontano grazie alla sua magia. VOTO: 8
Ilario Luisetto
Ultimi post di Ilario Luisetto (vedi tutti)
- Le 20 canzoni più ascoltate su Spotify – Settimana 13 del 2023 - Marzo 31, 2023
- Classifiche FIMI, settimana 13 del 2023: Lazza ancora in vetta alle vendite - Marzo 31, 2023
- Madame ospite del Radio Italia Live del 31 marzo 2023 - Marzo 31, 2023
- Classifica Earone, settimana 13 del 2023: Laura Pausini diventa la più trasmessa in radio - Marzo 31, 2023
- Aspettando Amici 22: anticipazioni e spoiler della terza puntata del serale - Marzo 31, 2023