giovedì 5 Dicembre 2024

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L’elogio a chi non deve per forza apparire protagonista in “Ringo Starr” dei Pinguini Tattici Nucleari – RECENSIONE

La band rivelazione di Sanremo è il nuovo che avanza dal fronte indiepop italiano

I Pinguini Tattici Nucleari sono il perfetto esempio di successo ottenuto grazie alla gavetta, con anni passati a suonare nei club di tutt’Italia, tra sudore e canzoni che nel pian piano hanno trovato sempre più consensi catapultando la band bergamasca nel più grande frullatore di musica italiana, ovvero Sanremo.

Dotati di uno stile super riconoscibile, un affiatamento invidiabile e un proposta lirica fresca ed impattante, i Pinguini hanno fatto la loro fortuna grazie ad un linguaggio “popolare” ma allo stesso tempo pieno di riferimenti, a tratti leggero e a tratti poetico, ma mai banale.

Ringo Starr è un grande batterista, un grande artista, ma è sempre stato considerato come quello in disparte dei Beatles, quello che agiva all’ombra dei suoi compagni, pur sapendosi però imporre e dettando sua arte. La metafora del brano sanremese si basa proprio su questo: un elogio a chi sa dire la sua anche senza dover oscurare gli altri, senza per forza dover alzare la voce o essere il protagonista a tutti i costi. La storia è piena di grandi attori da copertina, di cantanti e divi incredibili, ma anche di chi ha saputo imporsi ribellandosi ai cliché.

“In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr” diventa così un mantra, la rivendicazione di uno status ben preciso da urlare con orgoglio. Il ritmo è sostenuto e la canzone “pompata” grazie ad un arrangiamento che le mette le ali, il pubblico dalla sua apprezza, canticchia, balla e muove la testa.

Il linguaggio diretto della band e in particolare del compositore del testo, il frontman Riccardo Zanotti, non rinnega i suoi tratti caratteristici fornendo all’ascoltare immagini nitide e ben precise. “Tu eri Robin, poi hai trovato me / Pensavi che fossi il tuo Batman, ma ero solo il tuo Ted” è il passo che rappresenta la ciliegina sulla torta di un brano che ha il grande merito di far ballare senza cadere nell’assoluta leggerezza o nella mancanza di contenuto.

I Pinguini Tattici Nucleari dunque entrando al Festival da quasi sconosciuti per il grande pubblico di Mamma Rai, uscendone però come sorpresa assoluta e con la consapevolezza di aver azzeccato in piano la scelta del brano. Ora un tour nei palazzetti che promette scintille e poi un futuro nuovo da scrivere…

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Ringo Starr | Testo

A volte penso che a quelli come me
Il mondo non abbia mai voluto bene
Il cerchio della vita impone che per
Un re leone vivano almeno tre iene
Gli amici ormai si sposano alla mia età
Ed io mi incazzo se non indovino all’Eredità
Forse dovrei partire, andarmene via di qua
E cambiare la mia vita in toto, tipo andando in Africa
Ma questa sera ho solo voglia di ballare
Di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale
E forse alla fine c’hai ragione tu (Perché)
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr
Tu eri Robin, poi hai trovato me
Pensavi che fossi il tuo Batman, ma ero solo il tuo Ted
E quando dico che spero che trovi un ragazzo migliore di me (Fingo)
Che i migliori alla fine se ne vanno sempre e che cosa rimane? (Ringo)
Ma questa sera ho solo voglia di ballare
Di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale
E forse alla fine c’hai ragione tu (Perché)
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr
Ringo, Ringo
Ringo, Ringo
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr
Ma questa sera ho solo voglia di ballare
Di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale
E forse alla fine c’hai ragione tu (Perché)
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr (Ringo)
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr (Ringo)
In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr (Ringo)