Leo Gassmann e l’amore che stravolge in “E poi sei arrivata tu” – RECENSIONE

Leo Gassmann

Analisi del nuovo singolo di Leo Gassmann, intitolato “E poi sei arrivata tu”, fuori da venerdì 4 aprile per Emi Records Italy. La nostra recensione del pezzo

Leo Gassmann ritorna con la ballata “E poi sei arrivata tu”, scritta a quattro mani con Marco Rissa e prodotta con Matteo Costanzo. Dopo aver sperimentato con vari genere, il cantautore romano torna alle origini, all’essenza della sua musica: piani, archi e voce. Non gli era servito altro nel 2020 quando si aggiudicò la vittoria delle Nuove Proposte di Sanremo con “Vai bene così”.

Il tema del pezzo racconta di quando l’amore irrompe nelle nostre vite e stravolge tutto, portandoci a vedere le cose in modo diverso, compresa la prospettiva di un futuro migliore. Il brano si sviluppa come un racconto in punta di piedi, ma dal potere deflagrante. Una quotidianità che si trasforma in funzione di una lei che “ruba l’armadio”, “convince a fare la spesa” e “fa rifare il letto”.

Leo Gassmann canta del “vuoto che porta dentro”, riempito da una nuova presenza che si fa totalizzante, perché l’amore non risolve di certo tutto, ma aiuta a dare un senso alle cose. “E poi sei arrivata tu” racconta tutto questo e forse altro ancora, con la capacità che hanno le belle canzoni di cucirsi addosso di chi vive situazioni analoghe. La chiamano immedesimazione, ma è pur sempre da considerarsi una forma di magia.

Leo Gassmann – “E poi sei arrivata tu” | Testo

E poi sei arrivata tu
a rubarmi un armadio dentro casa
a convincermi a fare la spesa
a rigare dritto, a rifare il letto
a rialzarmi e combattere
rosso di sera domani si sclera
ti conosco a memoria
ti sta bene la mia giacca nuova
ho visto la storia ecco dov’era
era il solito sabato sera
e poi sei arrivata tu

Non va bene non va bene così
se mi guardi con quegli occhi li
e poi mi dici di no
ma che scema che scema che sei
ti prendi gioco di me
non va bene non va bene così
ogni giorno è Disneyland Paris
e ci mettiamo nei guai
ma che bella che bella che sei
ti prendi cura di me

E poi sei arrivata tu
mi hai incastrato con una scusa
mi portato a una festa a sorpresa
non ti ho mai regalato una rosa
l’hai presa l’hai presa l’hai presa bene
anche quando mi fai la gelosa
mi mandi per strada 
alla fine mi riporti a casa 
chiudo la porta e ti senti sicura

Non va bene non va bene così
se mi guardi con quegli occhi li
e poi mi dici di no
ma che scema che scema che sei
ti prendi gioco di me
non va bene non va bene così
ogni giorno è Disneyland Paris
e ci mettiamo nei guai
ma che bella che bella che sei
ti prendi cura di me

Anche quel vuoto che porto dentro
trovo il suo posto nell’universo
se mi stringi sul tuo petto
ricordo le luci nella città
il freddo, il pullover
la gola, nessuno intorno
e poi sei arrivata tu

Non va bene non va bene così
se mi guardi con quegli occhi l
e poi mi dici di no
ma che scema che scema che sei
ti prendi gioco di me
non va bene non va bene così
ogni giorno è Disneyland Paris
e ci mettiamo nei guai
ma che bella che bella che sei
ti prendi cura di me

Scritto da Nico Donvito
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