Un Libro, Una Canzone: Insieme
Yesterday
All my troubles seemed so far away
Haruki Murakami in Yesterday, racconto contenuto nella raccolta Uomini senza donne, narra dell’amicizia tra due giovani, Tanimura e Kitaru. Il primo è protagonista e voce narrante della vicenda, il secondo è un ragazzo molto intelligente ma confuso e indolente, definito dall’amico “l’unica persona a cantare la canzone Yesterday dei Beatles in dialetto Kansai”. I due si conoscono lavorando nello stesso ristorante e la loro amicizia nasce e si esaurisce in pochi mesi, durante i quali i due condividono le ansie, le angosce e le paure che caratterizzano tipicamente la vita e i pensieri dei ragazzi di vent’anni.
Amore e cambiamento
Tutta la vicenda ruota intorno ai temi dell’amore e del cambiamento. In un momento di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, dalla dipendenza dai genitori all’indipendenza, dall’irresponsabilità alla responsabilità di costruirsi il proprio futuro, Kitaru si sente in una situazione di stasi. È “bloccato” perché non è riuscito ad entrare all’università ed è quindi il secondo anno che ritenta il test d’ammissione, e lo è perché la sua relazione con Erika, bella e frizzante ragazza con cui sta insieme da quando i due sono molto piccoli, intrappola entrambi in una sorta di relazione simbiotica amicale-sentimentale che non evolve mai.
Una strana proposta
È proprio da questa sensazione, dall’impressione che tutto il mondo proceda con la propria vita mentre lui si ritrova sempre nello stesso punto, che Kitaru propone a Tanimura di uscire con Erika. Così lui, in tutta la sua desolante immobilità, potrà vedere il mondo, la sua ragazza e il suo amico evolvere, mantenendo comunque la situazione sotto controllo.
Curiosità e paura per il futuro
In fin dei conti, dunque, è il cambiamento che spaventa e che attira tanto l’animo inquieto e ansioso di Kitaru. I veri demoni che lo tormentano sono la consapevolezza che le cose stiano già cambiando davanti ai propri occhi impotenti, e il desiderio di un cambiamento a cui non riesce ad arrivare. Kitaru desidera altro, e desidera che Eirka conosca ciò che la incuriosisce, altro all’infuori di lui, ma non ha il coraggio di lasciarla andare completamente. Ed Erika, dal canto suo, desidera conoscere altro, ma è legata a Kitaru da un affetto che non può ignorare. E prova, come il suo ragazzo, paura e curiosità per un domani incerto.
Kitaru probabilmente poteva comprendere i vacillamenti e le esitazioni che turbavano il cuore di Erika. Perché li conosceva anche lui. In quel senso, quei due avevano senza dubbio molto in comune.
Di fronte a questo ostacolo, Kitaru si arrende e scappa. Abbandona Erika e Tanimura alla loro vita, una vita senza di lui. La consapevolezza della propria inadeguatezza fa scappare il giovane ragazzo dalle proprie responsabilità e dalle persone a lui care.
Non fu facile volersi bene, restare assieme
O pensare d’avere un domani, stare lontani
Tutti e due a immaginarsi, “Con chi sarà?”
In ogni cosa un pensiero costante
Francesco Guccini in Farewell dà voce a quelli che potrebbero essere i pensieri di Kitaru. Anche se lui ed Erika non sono lontani come gli amanti della canzone, il ragazzo la vede allontanarsi sempre più, e a nulla valgono i suoi tentativi di trovare un compromesso.
Come foglie in attesa
Kitaru ed Erika sono in bilico tra due futuri possibili, in una situazione che Guccini descrive semplicemente così:
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa
Siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa
Infine, Kitaru prende una decisione all’improvviso, da solo, ed è questa scelta che comporta lo strappo irreparabile che, parlando del ragazzo dopo anni, Erika e Tanimura ricordano con dolore.
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