venerdì, Marzo 29, 2024

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Levante e la celebrazione del diverso raccontata in “Tikibombom” – RECENSIONE

Recensione del brano sanremese della cantautrice siciliana

La diversità è ricchezza. Quante volte abbiamo sentito esprimere questo concetto e quante lo abbiamo professato in prima persona nel corso della nostra esperienza sociale? Tante, ce lo ripetono e ce lo ripetiamo praticamente tutti i giorni quando abbiamo a che fare con “l’altro” che, per definizione, è diverso da noi. Eppure, a volte, questa diversità non ci appare come ricchezza, come un bene da tutelare e da cui apprendere ma come un pericolo, un rischio, un errore.

Levante ha scelto questo tema per la sua Tikibombom che dal palco del Teatro Ariston del Festival di Sanremo 2020 ha risuonato con forza e determinazione per inneggiare alla bellezza della diversità, all’enorme vastità di possibilità di persone, incontri e situazioni che il mondo e l’umanità offre ogni giorno a ciascuno di noi e, contemporaneamente, alla sua immensa organicità e unità che a chiare lettere appare considerando il semplice e difficile concetto di “uomo” in quanto tale.

In una sorta di lettera aperta Levante si rivolge a dei personaggi che, di volta in volta, si rivelano essere coloro che “sei rimasto da solo, non segui il branco” manifestando da subito i destinatari del suo canto che evolve, nel corso della canzone, adottando prima un intimo crescendo, poi un esplosivo inciso emozionale che sfrutta anche l’ondata trascinante di un cantato orecchiabile, fresco e radiofonico nella sua struttura melodica.

Ecco che allora i personaggi descritti e adottati da Levante per questo suo ritratto sociale appaiono “l’ultimi della fila, siamo terre mai viste prima” piuttosto che “luci di un’altra città, siamo vento di un’altra bandiera”. E la bandiera in oggetto è quella che non risponde al ritmo su cui balla tutto il resto del mondo in modo uniformato e dogmatico pur non avendone, magari, compreso il vero senso e scopo.

E Levante così incontra i suoi personaggi (il ragazzo che veste abiti da donna risultando poco maschio o la ragazza che viene giudicata superficiale e stupida solo perchè indossa una minigonna) rendendoli speciali perchè diversi e, soprattutto, perchè orgogliosi di esserlo. “E’ meglio soli che accompagnati da anime senza sogni pronti a portarti con sè, giù con sè laggiù tra cani e porci” dice lei riferendosi a quella società dell’omologazione e dell’uguale a tutti i costi perchè convenzionalmente giusto.

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Tikibombom | Testo

Ciao tu, animale stanco
Sei rimasto da solo
Non segui il branco
Balli il tango mentre tutto il mondo
Muove il fianco sopra un tempo che fa
Tikibombombom
Hey tu, anima indifesa
Conti tutte le volte in cui ti sei arresa
Stesa al filo teso delle altre opinioni
Ti agiti nel vento
Di chi non ha emozioni
Mai più, è meglio soli che accompagnati
Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.
Laggiù, tra cani e porci,
Figli di un Dio minore pronti a colpirci
Per portarci giù con sé, giù con sé.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Ciao tu, freak della classe
“Femminuccia” vestito con quegli strass
Prova a fare il maschio
Ti prego insisto
Fatti il segno della croce e poi
Rinuncia a Mefisto
Hey tu, anima in rivolta
Questa vita di te non si è mai accorta
Colta di sorpresa, troppo colta
Troppo assorta, quella gonna è corta
Mai più, è meglio soli che accompagnati
Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Noi siamo angeli rotti a metà
Siamo chiese aperte a tarda sera, siamo noi.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Noi siamo l’ancora e non la vela
Siamo l’amen di una preghiera, siamo noi.
Ciao tu, animale stanco
Sei rimasto da solo
Non segui il branco
Balli il tango mentre tutto il mondo
Muove il fianco sopra un tempo che fa
Tikibombombom

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.