Recensione del nuovo album d’inediti della cantautrice
Dopo tre album incisi e pubblicati come artista indipendente Levante sbarca sulla costa dell’isola del mainstream firmando un contratto con Warner Music Italy e pubblicando Magmamemoria, un disco destinato al largo uso pop. O almeno così ci si aspetterebbe. Tredici nuovissime tracce inedite che arricchiscono il percorso artistico della cantautrice sicula che, in questi anni, non si è mai risparmiata ed ha cercato sempre di portare avanti un proprio linguaggio musicale.
Il racconto parte non a caso da Magmamemoria, traccia che, pur apparendo come una sorta di intro, più di ogni altra ricostruisce il percorso tematico che questo disco si propone di affrontare in modo consapevole e unitario. Levante vuole dedicarsi ai ricordi, alla memoria di una vita vissuta realmente e di cui ora si vuole offrire un racconto preciso e intenso. La novità vera di questa traccia e dell’intero disco è l’utilizzo dell’orchestrazione che entra prepotentemente in scena presentandosi come il vero elemento innovatore rispetto a quanto messo in mostra finora dalla cantautrice sicula con la propria musica.
Levante canta e scrive ma, in questo disco, si fa aiutare più che in passato. Regno animale la presenta come interprete di un brano che cerca il segreto per la felicità e che è stato scritto a sei mani da Colpesce, Luca Serpenti e Antonio di Martino che, poi, ritorna anche per Reali, coscritta anche con Antonio Filippelli, che guarda, invece, alla verità delle cose e dei rapporti utilizzando qualche sporcatura di elettronica in un inciso potente. L’altra collaborazione autorale è con Dario Faini che compone Se ti vedo non esisti che si rivolge a degli ipotetici Francesco ed Anita per raccontare un rapporto a due al quale manca il giusto coraggio per continuare a viversi.
Il lato più sperimentale di questo album esce allo scoperto anche per Il giorno prima del giorno dell’inzio non ha mai avuto fine in cui torna protagonista l’elettronica e qualche effetto sulla voce che risulta metallizzata prima di dare concretezza ad una vocalità che si libera delle proprie catene dandosi potenza con un arrangiamento ritmico particolarmente sostenuto per sottolineare l’inutilità dei ricordi fini a se stessi. Concludono il viaggio Saturno, in cui l’amore vero viene ucciso con le proprie stesse mani, e l’energia di Rancore, che conclude liberandosi degli intriganti ricordi sentenziando “via il tuo nome, via ogni traccia di te”.
Migliori tracce | Bravi tutti voi / Andrà tutto bene / Lo stretto necessario
Voto complessivo | 7.9/10
Tracklist |
- MagmamemoriaÂ