martedì, Aprile 16, 2024

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Leyla: “L’ispirazione è un flusso continuo, arriva in maniera naturale” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane rapper romana, attualmente al lavoro del suo primo album di inediti

E’ stata una dei sette protagonisti dell’EP Disco 1 Eleonora La Monica, alias Leyla, rapper classe ’99 che ricordiamo per aver di recente rilasciato due singoli intitolati “Alberto Sordi” e “Casinò”, realizzati entrambi per Honiro Ent. A pochi mesi dalla nostra precedente intervista, la ritroviamo per approfondire la sua conoscenza e parlare dei progetti di prossima uscita.

Ciao Eleonora, bentrovata. Parto da “Disco 1”: sei artisti e un produttore nella stessa casa per otto giorni, con l’unico obiettivo di fare musica… sembra l’incipit di reality show in realtà è l’EP pubblicato lo scorso gennaio che ti ha visto protagonista insieme ad altri tuoi colleghi di Honiro Ent. Cosa ha rappresentato esattamente per te questa esperienza?

«Per me è stato un momento veramente magico sotto vari punti di vista, nel senso che abbiamo avuto la possibilità di mischiarci, contaminare la nostra musica con generi e colleghi con cui non avevamo la più pallida idea di realizzare insieme qualcosa. “Disco 1” è nato in maniera molto naturale ed è un mix perfetto di quello che siamo tutti noi, proprio questo è l’aspetto che più ho apprezzato di tutta questa esperienza».

Due sono le canzoni in cui sei coinvolta, la prima è “Arrivista” (realizzata con Cannella, Matteo Alieno e Francesco Morrone), la seconda è “Lame affilate” (in coppia con Grein). Come sono nate entrambe le tracce?

«”Arrivista” è un pezzo che mi fa sorridere già dalla nota, proprio perché nasce con l’intento di divertire, ma anche di veicolare un messaggio, cioè in qualche modo trattare il tema, al giorno d’oggi molto diffuso, delle ragazze disposte ad arrivare a fare di tutto pur di conseguire il proprio obiettivo. “Lame affilate” in realtà è partito da me e da Matteo Costanzo, successivamente ho pensato che coinvolgere Grein su questo pezzo sarebbe stato perfetto, perché è l’artista che a livello di genere si avvicina di più a me».

Qual è l’aspetto che più ti affascina nella fase di scrittura di una canzone?

«Sai, è una cosa che non saprei neanche spiegare, arriva tutto in maniera così naturale che certe volte è difficile rendersi conto che esistano delle fasi, lo considero una sorta di flusso continuo. Mettermi al computer e iniziare a cercare suoni e spunti è la cosa che mi piace di più in assoluto, soprattutto avendo la possibilità di poterlo fare in tutta tranquillità, questo è decisamente un aspetto molto importante».

Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere? Immagino tu stia lavorando a nuova musica?

«Attualmente sto lavorando al mio primo disco da solista, stiamo mettendo a posto le ultime cose, sono molto emozionata. A livello di produzione abbiamo cercato di variare, partendo sempre da quello che è il mio mondo di riferimento, bensì lasciando che sia la musica a trasportarmi e non il contrario».

Rispetto ai singoli “Alberto Sordi” e “Casinò” dobbiamo aspettarci qualcosa di nuovo e un’evoluzione di quanto abbiamo già ascoltato?

«Io direi un’evoluzione, non posso svelare nulla, ma ci saranno molti colpi di scena (sorride, ndr)».

Per concludere, tu sei giovanissima, per cui ti chiedo: come ti vedi tra dieci anni?

«Io spero su un palco, veramente è l’unico modo in cui riesco a vedermi in questo momento. Mi auguro veramente che la mia musica e tutti i miei tentativi vengano compresi, perché non vedo altra soluzione… sono sincera».

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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