“Liberi di liberi da” dei Dirotta su Cuba: te la ricordi questa?
Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo pronte a farci emozionare. Oggi parliamo dei “Liberi di Liberi da” di Dirotta su Cuba
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1995 con “Liberi di Liberi da” dei Dirotta su Cuba.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Liberi di Liberi da” dei Dirotta su Cuba
Nel 1995 i Dirotta su Cuba irrompono sulla scena musicale italiana con un album d’esordio che è una ventata di novità. Funk, soul, acid jazz e pop si fondono con testi che, pur mantenendo leggerezza e musicalità, non rinunciano a riflettere sul presente. Uno dei brani più rappresentativi di quel disco è “Liberi di liberi da”, una sorta di manifesto generazionale, ancora oggi sorprendentemente attuale.
Fin dalle prime note, il brano conquista con un groove trascinante, fatto di chitarre funky, fiati incalzanti e una linea vocale che viaggia sicura sulle dinamiche sincopate della band. Ma sotto la superficie danzereccia si cela un testo lucido, una denuncia contro la confusione mediatica, la volgarità diffusa e la perdita di punti di riferimento.
È una critica che parte da dentro, da quel senso di spaesamento quotidiano che chiunque può provare davanti a una realtà filtrata da media, parole vuote e promesse non mantenute. “Liberi di liberi da” è uno di quei brani che racchiudono lo spirito di un’epoca senza invecchiare. Con il suo mix di impegno e spensieratezza, ritmo e riflessione, resta una delle prove più convincenti dei Dirotta su Cuba.
Un esempio riuscito di pop intelligente, capace di far ballare e pensare, e che ci ricorda che la libertà è un esercizio quotidiano: di scelta, di coraggio, di visione.
Il testo di “Liberi di Liberi da” dei Dirotta su Cuba
Che confusione ho in mente
Se guardo un’ora la tv che mi racconta tutto
Mentre mi addormenta l’anima se me lo chiedi
Io non so più da quale parte sto
Ma stando fermi non si cambia il mondo che
Ci gira in torno
Liberi di liberi da
Dateci spazio o andiamo via di qua
Salti nel buio non se ne fa più
Molliamo tutto e ciao
Ci tocca sopportare un clima di volgarità
Tante parole sui giornali
Che danno poche verità
Vorrei tornare un po bambina e poi
Cancellare con le mani sai
Quello che non piace a noi
E dipingere il cielo di blu
Girotondo come non ce n’è più
Dammi la mano e chi ci fermerà
Rifaremo il mondo
Liberi di liberi da
Arriveremo in capo al mondo
Fermi a guardare non si resta più
Molliamo tutti e ciao
E’ un pensiero solo noi per dipingere
Il cielo blu girotondo come non ce n’è più
Dammi la mano e chi ci fermerà
Rifaremo il mondo