Ligabue a Campovolo è quel vizio che non vuoi smettere, smettere mai – RECENSIONE CONCERTO

Il resoconto del live di Ligabue, in scena per la quinta volta a Campovolo, per uno show ricco di emozioni, curato nei dettagli. La nostra recensione del concerto de “La notte di Certe notti”
“Certe notti somigliano a un vizio, che non vuoi smettere, smettere mai”: Quanto aveva e quanto ha ragione Ligabue, trent’anni dopo l’uscita di una delle sue canzoni più iconiche, quella “Certe notti” che proprio quest’anno compie trent’anni. E quale miglior location per una gigantesca festa se non Campovolo? Sabato 21 è andato in scena il concerto-evento atteso ormai da tempo dai calorosissimi fan del rocker di Correggio.
La serata si apre proprio con la canzone festeggiata, in versione strumentale, cantata dal pubblico per l’ingresso del Liga. Si prosegue a colpi di schitarrate con “I ragazzi sono in giro”, “Questa è la mia vita” e “I duri hanno due cuori”, poi una delle ballate più belle della sua produzione più recente, vale a dire “La metà della mela”, contenuta nell’ultimo disco “Dedicato a noi”.
Si va avanti a vele spiegate con “Lambrusco e popcorn”, “Il giorno dei giorni”, “Cosa vuoi che sia”, “Le donne lo sanno”, “Lettera a G”, “Happy Hour”, Figlio di un cane”, “Bambolina e barracuda” e “Non è tempo per noi“: alternando lenti a pezzi uptempo, scambiando brani presi in prestito da vari momenti della storia musicale di Ligabue.
È la volta di “Piccola stella senza cielo”, un’altra piccola gemma del suo repertorio. Esordi celebrati anche in “Balliamo sul mondo”, con i bpm che accelerano e poi rallentano per lasciare spazio a “Buon compleanno Elvis”, la title-track del disco che, sempre quest’anno, celebra i suoi primi trent’anni di vita. La scaletta prosegue nel segno di “Quella che non sei”, “Seduto in riva al fosso”, “Vivo morto o x”, “Hai un momento Dio”, “Si viene e si va” e “Il meglio deve ancora venire”, nel segno delle cinquanta sfumature e passa del Liga.
Ci si avvia al gran finale con “Il mio nome è mai più”, “Leggero”, “Viva!”, “A che ora è la fine del mondo?”, “Tra palco e realtà” e “Urlando contro il cielo”, per poi chiudere nell’unico modo in cui si poteva chiudere questo concerto: “Certe notti”, la festeggiata… che sì, ha compiuto trent’anni, ma non li dimostra affatto!
Ligabue, la scaletta del concerto di Campovolo (21 giugno)
- Certe notti (base)
- I ragazzi sono in giro
- Questa è la mia vita
- I duri hanno due cuori
- La metà della mela
- Lambrusco e popcorn
- Il giorno dei giorni
- Cosa vuoi che sia
- Le donne lo sanno
- Lettera a G
- Happy Hour
- Figlio di un cane
- Bambolina e barracuda
- Non è tempo per noi
- Piccola stella senza cielo
- Balliamo sul mondo
- Buon compleanno Elvis
- Quella che non sei
- Seduto in riva al fosso
- Vivo morto o x
- Hai un momento Dio
- Si viene e si va
- Il meglio deve ancora venire
- Il mio nome è mai più / Leggero
- Viva!
- A che ora è la fine del mondo?
- Tra palco e realtà
- Urlando contro il cielo
- Certe notti