La musica, nel mondo della pubblicità e del marketing, gioca un ruolo molto importante per modellare quella che è l’identità di un marchio e nel creare il legame con il pubblico. La scelta, quindi, della colonna sonora per uno spot pubblicitario non è mai casuale. Vediamo quale sia il potere della musica analizzando alcune delle pubblicità più famose nel tempo e un caso particolare: SNAI Gratta e Vinci.
La musica è arte, linguaggio universale, poesia, attrazione e parla, direttamente, al cuore delle persone evocando, anche in uno spot pubblicitario, euforia, tristezza, nostalgia, felicità e tanto altro. La percezione, quindi, del messaggio è influenzata, profondamente, dal jingle scelto e una melodia orecchiabile può diventare l’identità di un marchio, rendendolo memorabile e rafforzandone l’immagine.
Pensiamo alle pubblicità anni ‘80 e ‘90, all’energia di una merendina, alla sensualità di un profumo, alla tenerezza di una pasta mangiata in famiglia e tanto altro, tutto pensato e immaginato per coinvolgere lo spettatore, per ammaliarlo nel giro di un attimo, di trenta secondi. Tutto può aiutare a targetttizzare il messaggio verso un determinato segmento di pubblico e questo lo sanno benissimo coloro che di pubblicità si occupano e che, in alcuni casi, hanno associato, perfettamente, la musica all’idea che il prodotto vuole dare.
Gratta e Vinci SNAI: quando la musica diventa un tormentone
I gratta e vinci online, così come quelli cartacei che compriamo nelle ricevitorie, sono molto amati. Quelli che si acquistano online, però, negli ultimi anni, sono diventati sempre più popolari grazie anche alla musica utilizzata negli spot pubblicitari in onda in radio e in tv. Quel tipo di melodia, molto divertente, con il tormentone “Bonsci Bonsci Bon Bon Bon” e la chiara assonanza del “bonsci” con il “vinci” del gratta e vinci SNAI, ha permesso anche agli scettici di incuriosirsi rispetto all’acquisto di qualche biglietto della fortuna istantanea e di farlo a cuor leggero, come la musichetta ci induce a pensare. Ottimo lavoro, quindi, per il settore marketing che ha accoppiato una musica allegra e dinamica al divertimento di poter provare il prodotto permettendo di poter immaginare un momento ludico dedicato a noi.
La musica come strumento di branding: gli spot più famosi
Nel 1965 Mina fu testimonial di uno spot Barilla molto famoso ma non è stata l’unica ad accostare il suo nome a uno dei più noti brand di pasta al mondo. Non possiamo, infatti, non citare Federico Fellini e il suo famosissimo spot per i rigatoni. Andando indietro nel tempo, tanti sono stati i volti noti di pubblicità ancora più note: Calindri e il suo Cynar, Virna Lisi e il suo sorriso Durban’s, Caballero e Carmencita per il caffè Paulista, la Pepsi con Michael Jackson, Nike e Michael Jordan, ecc. Si potrebbe continuare all’infinito e, siamo altrettanto certi, che ogni spot ha, in un cassetto della nostra memoria, la sua melodia corrispettiva.
La musica, infatti, è uno strumento di branding incredibile perché permette, grazie a jingle super pensati, di collegare la canzone al prodotto. Pensiamo, ad esempio, a Boombastic di Shaggy e i jeans Levi’s degli anni Novanta, Shake your Booty per Gilette, Born Slippy per Opel, Lemon Tree per Limoncé, A little less conversation per Nike e tantissime altre. Il punto comunicativo interessante è associare, dunque, il prodotto alla canzone, anche solo ascoltando il pezzo per radio, senza che ci sia l’effettiva associazione con lo spot.
Anni e anni di marketing hanno permesso, negli spot vincenti, di trovare il giusto equilibrio tra la melodia e ciò che va pubblicizzato elettrizzando, rendendo romantici, creando la giusta nostalgia, mostrando felicità e, soprattutto, coinvolgendo il pubblico anche solo in pochi secondi.
Andrea Martinelli
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