sabato, Aprile 27, 2024

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L’intervista, BEBA, in “Dentro di me” il suo ritorno alle origini, un singolo in chiave rap

BEBA è una delle cantanti più interessanti del panorama musicale italiano, dopo un periodo di sperimentazione in cui si è confrontata con generi musicali diversi, dal 23 febbraio con il singolo “Dentro di me” è tornata alle origini, un pezzo puramente in chiave
rap prodotto da Rossella Essence e Marco Marra.

La canzone racconta una vera e propria storia: la sua. BEBA ripercorre tutte le tappe della carriera artistica, facendo emergere sia le fragilità, i momenti “bui” e il rapporto, a volte conflittuale, con la musica, ma anche la determinazione e la voglia di farcela. Il tutto narrato anche attraverso le sonorità, prima più delicate, grazie all’accompagnamento del pianoforte, poi via via sempre più incalzanti, unite da un ritornello banger. Le abbiamo posto qualche domanda, per meglio comprendere il messaggio che ha voluto lanciare con questo singolo e parlare del suo modo di vedere la musica, ecco cosa ci ha risposto :

“Dentro di me” è praticamente il racconto di te stessa quasi un voler tirare le somme, come mai l’esigenza di rendere pubblica in un singolo quella che è la propria storia personale ?
“Sono arrivata ad un punto in cui tutto ciò che è artefatto e non strettamente vero mi annoia, mi depotenzia. E tra l’altro mi sentivo di doverlo al mio pubblico che ha assistito al mio percorso in questi anni ignaro di cosa mi passasse per la testa.”
In “Dentro di me” emerge anche il rapporto conflittuale che a volte hai avuto con la musica, da cosa è derivata questa conflittualità, hai pensato che non ci fosse un genere musicale che ti rappresentasse a pieno ?
Penso che la conflittualità sia emersa quando ho dovuto confrontarmi con le aspettative del pubblico, e quando ho iniziato a perdere l’esigenza sincera che mi ha portato ad iniziare a scrivere ed è diventata una rincorsa ai numeri.” 
Nel brano è interessante la metafora che usi  della bambina contrapposta alla guerriera e di come non è detto che queste due anime debbano per forza lottare per avere il predominio l’una sull’altra ma possono convivere. La bambina rappresenta la vulnerabilità mentre la guerriera la grinta e la voglia di farcela. Se queste due anime non riuscissero a coesistere, in questo momento ti senti più bambina o più guerriera? Soprattutto se puoi dircelo, cosa ti ha portata a usare questa metafora?
Ho fatto un’analisi introspettiva dei due lati che rappresentano la mia identità ed è venuta da sé questa metafora. Attualmente ho trovato il modo di farle coesistere, lasciando che una si prenda cura dell’altra.” 
Oltre a te stessa c’è qualcuno in particolare a cui dedichi “Dentro di me” ?
“A chiunque si sia perso ma non abbia mai abbandonato la speranza di ritrovarsi. “
Hai rinnovato il sodalizio artistico con Rossella Essence con la quale avete creato a fine anni 2010 il primo duo femminile rap/hiphop, come è stato ritrovarsi, anche questa scelta fa parte del percorso di maturità artistica o una separazione vera e propria con Rossella non c’è mai stata ?
“C’è stata una separazione ma mai affettiva, c’è stato un momento in cui io ho iniziato ad allontanarmi dal rap e per ovvi motivi non riuscivamo più a lavorare insieme. Lei è stato un elemento significativo nel mio ritorno alle origini, oltre ad avere ancora un disco in sospeso con lei, è la persona con cui ho iniziato il mio percorso e non potevo che continuarlo così. Squadra che vince non si cambia. “
Nel tuo percorso artistico hai avuto delle collaborazioni artistiche, con Lazza e con Willie Peyote per citarne alcune, se non ricordiamo male c’era in cantiere anche un progetto con Salmo, ti piacerebbe nel futuro un singolo in collaborazione con un/una artista che ritieni interessante ? Ti va di fare qualche nome ?
“Sicuramente tra le collaborazioni che mi piacerebbero in futuro ci sono Marracash, Ernia e Geolier” 
Nel futuro di BEBA cosa c’è ? Dopo “Dentro di me” ci sarà un album o ci saranno delle date? C’è qualche idea che vorresti mettere in pratica ?
“Sicuramente voglio suonare più possibile in giro, è la cosa che mi manca più di tutte.” 
Chiudiamo con un tuo personalissimo consiglio ai giovani che vogliono far musica
“Consiglio di non commettere mai l’errore di pensare che qualcosa gli sia dovuto e di imparare la dedizione e la determinazione. Di sviluppare la consapevolezza nelle proprie capacità ma di non farlo sfociare in arroganza. E di investire tanto nel loro rapporto con il pubblico, piccolo o grande che sia.”