sabato, Luglio 27, 2024

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L’intervista, Lil Jolie “La vita non uccide” vivere la vita con tutte le sue sfumature, nessuna emozione è sbagliata

Dopo la sua partecipazione ad Amici e dopo l’uscita di “Kiss me” singolo scritto per lei da Madame, Lil Jolie esce questa notte 17 maggio con il suo EP “La Vita non uccide” un inno al vivere la vita con tutte le sue sfumature, perché nessuna emozione è sbagliata o è inferiore a un’altra, se si vivono veramente.

«“La vita non uccide” è il mantra di un racconto in cui ogni brano incarna un’emozione diversa. La tracklist è come l’indice di un libro in cui ogni capitolo racconta la fugacità delle cose e allo stesso tempo il loro essere eterne – racconta Lil Jolie – Un po’ come le onde del mare che cambiano sempre forma ed impeto, ma che poi tornano sempre sulla spiaggia e nel loro sparire la modellano

L’Ep “LA VITA NON UCCIDE è un inno al vivere la vita con tutte le sue sfumature, perché nessuna emozione è sbagliata o è inferiore a un’altra, se si vivono veramente. L’Ep si apre con l’omonimo brano da cui prende il titolo l’intero progetto. Questa prima traccia è uno storytelling della vita dell’artista, un invito a ricordarsi sempre che prima poi le cose belle arrivano; a seguire “Kiss Me”, singolo che ha anticipato l’uscita dell’Ep, descrive un amore proibito ma libero, mentale e passionale, che va a tempo con il cuore e a ruota libera nei pensieri.

 È la volta poi di “Attimo”, un’istantanea scattata da Lil Jolie in cui rappresenta quel momento in cui non riesce a godere di un preciso istante e che in un secondo momento diventa il punto fisso nella sua mente, e di “Follia”, brano che porta la firma di Lil Jolie e con cui la cantautrice ha fatto il suo ingresso ad Amici. Il penultimo brano, “Non è la fine”, è un monito che Lil Jolie rivolge a se stessa, a quella versione di Angela a volte spaventata e confusa, a cui ricorda di non aver paura e di provare comunque a lasciarsi cadere, perché neanche il fondo può essere la fine, e infine la registrazione live di “Per Elisa”, cover del brano di Alice che Lil Jolie ha eseguito durante il percorso di Amici.

Sicuramente una delle voci più interessanti che il talent della De Filippi abbia espresso in questa stagione, Lil Jolie è cantautrice vera con una vocalità particolare e interessante. La abbiamo incontrata in settimana a pochi giorni dall’uscita dell’EP per farci raccontare un pò la genesi dell’opera, di seguito le nostre domande e le sue risposte :

Ciao Lil il 17 esce il tuo EP con 6 tracce, intanto qualche settimana fa è uscito Kiss me che si avvale di una firma prestigiosa quale quella di Madame. È una collaborazione che è nata prima del tuo accesso al talent o comunque è un progetto che è nato dopo?

“Io e lei ci siamo conosciute in un’altra occasione, quindi non abbiamo avuto modo di vederci all’interno della scuola appunto perché ero lì, però il pezzo è nato da una sua idea e a distanza e io ho contribuito comunque alla scrittura mettendoci un pò, aggiungendo qualche particolare del mio. Però purtroppo non abbiamo avuto modo di
collaborare da vicino, infatti non vedo l’ora ci siano altre occasioni per poterlo fare ora che
sono libera. Sono molto contenta che ci sia la sua firma proprio perché è una persona che
stimo molto a livello artistico e non vedo l’ora di collaborarci ancora.”

Beh, è anche una grande soddisfazione sapere che Madame t’abbia notata, t’abbia cercata, abbia pensato a te per un pezzo.

“Assolutamente, certo è un onore per me.”

Una canzone pop accattivante e seducente, un viaggio in una notte che ha una strobo al posto dei fari e che culmina con un bacio. Come singolo si discosta un pochino dalla tua produzione precedente oppure è in linea, ti senti un po’ più maturata, senti che costituisca un passo ulteriore verso la tua crescita musicale?

“Allora, sicuramente è un buon punto di partenza proprio perché io mi sento molto più vicina al cantautorato attualmente. Però ho avuto e ho una vena urban che comunque conservo e vorrei conservare perché non mi piace comunque fare sempre,  mantenere sempre un certo stile ecco, definisco la mia musica come un melting pot, cioè un ibrido, quindi mi piace contaminarla con altri stili, quindi perché non provarci ancora in futuro.”

Sei piaciuta anche per questo tuo portare avanti questa idea di cantautorato, probabilmente, anzi sicuramente hai esulato un pò da quello del contesto un pò mainstream che può dare il talent. Pensi che ci sia spazio in Italia per il cantautorato, soprattutto per i giovani come te che lo portano avanti in maniera così decisa ? Anche avendo le caratteristiche musicali per portarlo avanti, ti trovi difficoltà nel proporti in un mondo musicale che attualmente è molto ghettizzato, orientato verso qualcosa di commerciale, portare qualcosa di proprio, di personale, di importante, lo trovi difficile?

“Diciamo che non mi sono mai preoccupata del mainstream, di tutto quello che lo concerne, quindi dei numeri, le classifiche, poco mi interessa, sono andata nella scuola proprio per portare il mio messaggio e per provare ad avvicinare il pubblico mainstream a quello che è, quello che voglio fare io. Difficoltà, ti dico, sicuramente c’è da fare più fatica per emergere quando porti un pop un pò più visionario, però io ci credo, cioè ci continuerò a credere e sento che l’Italia ha bisogno di qualcosa di diverso e di qualcosa di meno costruito.

Quindi, secondo me, piano piano si sposterà il mercato perché è un pò troppo, troppo saturo per me e quindi magari la gente ha bisogno di altro, questo è quello che mi auguro comunque. Soprattutto ha bisogno di qualità.”

Ti ha fatto onore portare avanti con decisione le tue idee all’interno della scuola. Gli allievi in un talent si fanno anche un pò condizionare condizionare, invece tu hai portato avanti con decisione quella che è la tua idea musicale e questo ti fa molto onore perché portare avanti, la propria visione con un pubblico che ti può giudicare non è facilissimo. L’ esperienza del talent, la rifaresti? Ti ha lasciato qualcosa di positivo oppure per te non ha portato qualcosa in più rispetto a quello che già avevi? Sei rimasta un pò delusa oppure comunque ti ha arricchita?

“L’ esperienza mi ha arricchita tantissimo, dal livello personale e anche a livello artistico. Io non ho mai lavorato con dei vocal coach così preparati, era bello, era stimolante comunque svegliarsi la mattina con l’obiettivo di cantare 24 ore su 24.

Anche se magari il rapporto era, doveva essere professionale, io ci sentivo davvero
un’emotività un qualcosa che andava oltre al solo rapporto professionale. Lalla la
porterò sempre nel cuore, porterò nel cuore tutti i vocal coach e tutta l’esperienza in
generale, perché comunque stare da sola indubbiamente secondo me ti forma, ti aiuta a
capire quello che vuoi fare da grande e come vuoi approcciarti al mondo, e a me è servito
soprattutto a questo.”

Come esperienza, ti è sembrato talent o solo un programma televisivo?

“Mi è sembrato talent proprio per quei motivi che ti dicevo prima. Si lavora tantissimo, esci quasi un professionista comunque, secondo me come ti forma anche a livello performativo,  nessun talent è come Amici è a tutti gli effetti una scuola.”

Hai sentito qualche coach, qualcuno se ce lo puoi dire?

“La sento spesso Lalla, non è un segreto.”

Ci vuoi raccontare un pò come nasce l’EP ?

“Nasce appunto dopo il talent a conclusione di un percorso.”

lo senti totalmente tuo, ci sarà una evoluzione, ci sarà
qualcos’altro dopo questo EP, un instore tour collegato? Parlaci un pò di questo
progetto discografico.

“Sicuramente l'EP è la chiusura di un capitolo, a tutti gli effetti. L’ho voluto chiamare come un pezzo che è all’interno del disco che è proprio La vita non uccide, perché ho voluto racchiudere in questo libro quella che è un pò la fugacità della vita che ho vissuto in quest’ultimo anno, anche prima di entrare lì dentro, e poi accompagna
tutta la nostra esistenza. Secondo me, volevo proprio dare questo messaggio, nei momenti
di sconforto, di buio, secondo me tendiamo a fare delle cose, a dire delle cose che non
rispecchiano veramente la realtà. Quante volte mi è capitato di dire che palle, che vita in
merda, banalmente, ma in realtà no, la vita è bellissima e secondo me va ricordato sempre
tutto quello che la vita ti dà e non ti toglie mai.

Questo è un pò il concetto dell’album in generale, cioè infatti c’è Follia che rappresenta la
mia parte un pò più istrionica, Attimo parla proprio della fugacità dell’attimo, non mi riesco
a godere nulla perché voglio trovare una spiegazione del perché io non riesco a godermi i
ben momenti della mia vita. E poi li ho racchiusi tutti ne La vita non uccide e lì ho dato una
mia chiave, una mia spiegazione, quindi secondo me era un pò il prologo di tutti i pezzi,
anche se uscirà per ultimo. Cioè dopo che hai ascoltato tutti i pezzi del disco, che hai
ascoltato quello, dici ok allora… ecco l’ idea di tutto il resto.”

Bellissima questa cosa che la risposta a tutto il percorso dell’album arrivi alla fine.

“Vabbè io sono gasata per quello che verrà dopo, questo è un capitolo chiuso,
però voglio continuare a scrivere, mi voglio chiudere, mi voglio isolare in una campagna,  sogno una campagna con dei musicisti a scrivere. Dopo l’instore tour, mi voglio chiudere a scrivere e a fare musica, a sperimentare.”

Ci sarà, prevedi anche qualche collaborazione con qualche altro artista?

“Sicuramente nel futuro certo, assolutamente”.

Ai ragazzi che vogliono avvicinare adesso alla musica, cosa consigli? Un tuo consiglio personale.

“Cioè sarò retorica, però secondo me la musica ha bisogno di persone che ci credano
veramente e abbiano un messaggio. Bisogna dare un messaggio nella musica,
perché come ho detto prima veramente siamo saturi di musica di plastica che non insegna.”