martedì 12 Novembre 2024

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L’intervista, Martina Attili, “Malinconia”, l’incertezza irrisolta di una relazione mai risolta in una ballad toccante

Una relazione non vissuta, la tipica situationship in cui entrambe le parti sono consapevoli del fatto che qualcosa c’è, anche se non concretamente, e nessuno dei due fa il primo passo. La mancanza di chiarezza, i dubbi e le domande senza risposta in “Malinconia”, il nuovo singolo di Martina Attili.

L’artista è uscita su tutte le piattaforme lo scorso 10 maggio, la abbiamo raggiunta in video-call qualche ora prima dell’uscita per farci raccontare cosa rappresenta per lei “Malinconia”, di seguito le nostre domande e le sue risposte:

L’INTERVISTA

Martina, grazie per questo incontro, sappiamo che sei impegnatissima in questo periodo, quindi ti ringraziamo per la grande disponibilità. Allora, ti abbiamo conosciuta giovanissima, prima ad Area Sanremo, poi con Cherofobia a X Factor, dove praticamente sei diventata un punto di riferimento per le giovani generazioni, hai riempito i palazzetti, i club, hai vinto Platini, ti sei tolta la soddisfazione di avere 26 milioni di visualizzazioni su YouTube per “Cherofobia”, un record per il talent

Poi ti sei dedicata a tutto, hai scritto libri, hai fatto il musical. Quando
pensavamo, almeno io pensavo, che quella fosse la tua strada, adesso esci a sorpresa con questo disco, che è quasi la continuazione del percorso artistico che avevi cominciato, ci sbagliamo?

“Un riprendere, un riprendere più che un continuo”

RIPRESENTARSI

Quindi riprendi un percorso artistico, con una nuova maturità, con delle nuove
mission, oppure ti rifai sempre ai temi che avevi affrontato con Cherofobia, come ti avevamo conosciuta?

Allora, diciamo che nel caso di Malinconia in particolare, si tratta un pò di ripresentarsi, è infatti tra i tanti brani che sono stati scritti in questi anni. Ho scelto proprio questo, perché pensavo fosse più facile per le persone ricollegarsi, ma anche percepire una crescita. Detto ciò, è ovvio che ci siano dei brani che ho scritto a 14 anni, che aspettano di uscire da
tempo, e quindi diciamo che manterrò le promesse fatte in adolescenza, sicuramente, però
più avanti, perché comunque appunto quella promessa che io mi sono fatta è quella di
capire davvero quanto è importante avere una voce, perché non tutti la sanno usare, e molti non la possono proprio usare, e quindi sì, continuerò ad affrontare determinate tematiche, però in questo caso ci tenevo a ripartire da me”

In Malinconia parli di un amore che sta per nascere, in cui i due protagonisti si rendono conto che c’è qualcosa di più, che può scattare qualcosa, però nessuno dei due riesce a fare il primo passo. È una tua storia personale, cioè è un tuo status personale, oppure hai voluto portare in musica quelle che sono un po’ anche le tematiche della tua generazione?

“No, è una mia storia personale.”

Ti senti però un pò rappresentante dei ventenni musicalmente, di portare in musica le esigenze e le esperienze di coloro che hanno la tua età?

“Nel senso che quando scrivo una canzone innanzitutto la scrivo per una mia esigenza e quindi per una mia necessità, e non mi pongo il problema di a chi arriverà, anche perché con la stessa Cherofobia che pensavo potesse arrivare solo a un pubblico di adolescenti a in realtà è arrivata magari agli adulti perché volevano capire gli adolescenti. Quindi penso che anche scrivere una canzone nell’ottica che solo alcune persone possano ascoltarla sia limitante. Non le scrivo pensando alle persone, però se le pubblico è perché
certamente credo che qualcuno ci si possa riconoscere, che età abbia questo qualcuno non
lo so. Qualcuno che riesca a sentire le stesse emozioni che provo quando scrivo quelle
canzoni o percepisca il messaggio e lo faccia proprio, poi non c’è un’età in particolare.”

COME NASCE IL PEZZO

Come nasce questo pezzo? Qualcosa che ti ha fatto scattare la scintilla, che ti ha fatto dire io adesso ci riprovo, ricomincio tutto da capo, riprendo qualcosa che avevo lì e mi ributto con un singolo, riprendo quello che avevo messo un po’ da parte.

“Allora è stato il contrario nel senso che come ti ho detto io ho scritto questo pezzo perché in quel momento avevo la necessità di elaborare determinate emozioni. Appena ho finito di scriverlo mi sono resa conto che non volendo avevo fatto dei riferimenti a Cherofobia stessa, per esempio questa canzone inizia dicendo metti pure un film io non lo guarderò, mentre la Cherofobia dice ma resto qui a guardare un film, uno dei tanti esempi che si possono fare.

Quindi quando io l’ho finita avevo la sensazione di aver fatto qualcosa di importante per me e ho pensato che fosse la canzone giusta da cui ripartire, ma non l’ho scritta
nell’ottica tipo ‘dobbiamo scrivere una canzone per ripartire’, cioè è stata una conseguenza.”

RIFERIMENTI A “CHEROFOBIA”

Ok è stata una conseguenza, ed è una bella conseguenza perché come testo mi sembra molto interessante. Tu mi hai detto alcuni pezzi della canzone riprendono un pò Cherofobia, ma anche la copertina riprende un pò Cherofobia

“Sì, è stato fatto tutto apposta. Anche la felpa, quando avevo scritto Cherofobia avevo questa felpa rosa con la scritta nera con il fonte di Metallica, in questo caso la felpa è nera con la scritta rosa con il fonte di Nirvana andiamo avanti con le band. Le band sono anche abbastanza importanti.”

Ti rifai a qualcuno in particolare? Hai qualche beniamino, non dico che lo imiti ma qual è il punto di riferimento a cui aspiri?

“Nel senso io ho ovviamente i punti di riferimento per quanto riguarda l’applicare un certo tipo di morale e dei punti di riferimento per quanto riguarda un gusto musicale, cioè la mia cantante preferita è Birdy, però comunque, volendo fare la cantautrice, mi rifaccio un pò a tutti i cantautori. Se penso che ci sia qualcosa di loro in quello che faccio ovviamente no, nel senso che ho sicuramente ancora tanto da imparare. Il mio cantautore preferito è De André e poi ho il mio terzo nome Futura come Lucia Dalla, ma dire mi rifaccio a loro mi sembra un po da mitomane.”

VALENZA DEI TALENT

Va bene, senti un’altra cosa, diciamo il successo grande lo hai avuto tramite un
talent, pensi che sia ancora valido come strumento per farsi conoscere o pensi che ormai come genere sia così tanto inflazionato e piegato alle logiche televisive che a livello musicale non aiuti più come prima?  Rispetto a quando l’hai fatto tu, trovi delle similitudini, o trovi cambiato il percorso?

“Lo trovo cambiato, nel senso che onestamente dopo che l’ho fatto io non ho realmente seguito più dei talent ,ma perché non li seguivo più neanche prima, nel senso che io l’ho fatto perché sapevo che poteva aiutarmi ma non l’ho fatto perché ho la passione per i talent e quindi non ho nessuno studio dietro a questo. Ritengo che però la gente debba prendere consapevolezza del fatto, che un contest musicale che viene fatto in televisione è televisione, quindi c’è bisogno di costruire un percorso che possa intrattenere lo spettatore intorno al ragazzo.

Magari il talento potrebbe andare un pò più a perdersi rispetto al personaggio, però io per esempio non posso dire niente, nel senso che a me quello che consente di fare questo lavoro non è il talento perché non penso di averne più di altri, ma è quanto la mia personalità venga percepita dagli altri. Non so se venga percepita come l’essere un personaggio, ma quella è proprio la mia personalità.”

Ci sarà un continuo dopo Malinconia? Ci sarà un EP o un album?

“No, allora per come l’ho pensata adesso io, questo è appunto un brano
presentazione, poi ovvio che io questa estate non possa uscire perché è palese che io non
abbia dei pezzi felici.”

Anche questa cosa è un tabù da sfatare questa cosa qui. Nel senso che va bene anche uscire con canzoni tristi d’estate. Ti ho sentita a volte lamentarti e dire no
però io riesco a scrivere solo cose tristi, riesci a scrivere cose tristi perché in quel momento stai così è bellissimo esternare quello che si ha dentro.

“Una intera vita che sono così. Poi a settembre e ottobre che è sicuramente la mia stagione, l’autunno, volevo fare tutt’altro progetto e quindi mantenere fede alla promessa che ha fatto l’adolescente con lo spirito da giornalista d’inchiesta che è in me.”

Continuerai anche con i musical nel frattempo?

” Io vorrei continuare con i musical e vorrei continuare a scrivere libri, a recitare.”

Tra poco tra l’altro esce un altro libro, stai scrivendo un altro libro

“Tra poco esce un altro libro, è sbagliato. Io avrei dovuto consegnarlo a settembre, non l’ho fatto, sono partita per un musical, sono tornata, mi sono ammalata e ho fatto questo singolo, di conseguenza quando uscirà questo libro è davvero un’opzione interessante.”

Farai delle date questa estate?

“Sì e quando sono fissate le facciamo sapere”.