domenica 8 Dicembre 2024

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L’Intervista, Moisen, il singolo “Aquafan”, la musica e i progetti futuri

Nella ricerca continua di giovani emergenti interessanti, abbiamo incontrato Moisen,  classe 94 di Taranto. Ha influenze R&B ed Elettroniche e ha appena fatto uscire il suo singolo di debutto dal nome “Aquafan”. Questo quanto ha raccontato a Recensiamo Musica .

Ti chiami Moisen che è il tuo nome d’arte, ci spieghi un pò da dove deriva questo nome ?

A volte si trovano motivi molto complicati sui nomi, io prima avevo un altro nome d’arte che non mi piaceva più, mi chiamo Simone, Moisen non è altro che l’anagramma del mio nome. L’ho trovato nella semplicità un nome d’arte che mi suonasse bene è molto più semplice di quanto possa sembrare

Sei fuori in questi ultimi giorni con il tuo singolo che si chiama Aquafan, se ci vuoi un attimo spiegare di cosa si tratta e cosa hai voluto trasmettere con questo brano

Aquafan la ho scritta questa estate e deriva da un lavoro che faccio da diversi mesi con il mio produttore che si chiama Jaze Dean che è un ragazzo della mia età, abbiamo circa 29 anni, il singolo nasce dalla voglia di riprendere quell’amore autentico per la musica. Ho fatto musica per diversi anni a Roma, con un altro nome d’arte, mi chiamavo Simon the Wolf, poi ho interrotto l’attività per vari motivi personali, poi c’è stata la pandemia di mezzo che tutti conosciamo quindi per un bel pò non ho fatto più nulla. Mi è venuta quella naturale voglia perchè la musica è sempre stata la mia passione, son voluto tornare con un brano allegro e spensierato in cui parlo della voglia di cominciare o continuare a fare qualcosa di proprio, a fare altro, sperando che piaccia alle persone e sono contento che comunque stia andando bene. La canzone nello specifico è una canzone che parla d’amore, come quello che può essere tra ragazzi”

C’è qualcosa di te in questo brano ? C’è qualche esperienza personale vissuta ?

E’ più che altro una storia che ho visto, diciamo che io è come se fossi l’osservatore di questa storia che ho riportato come se fossi un pittore, non so, lo scrittore di un libro. Quindi è una storia che non ho vissuto personalmente, ma che ho osservato e in cui mi sono immedesimato”

Nella tua produzione musicale fino ad adesso, ti sei ispirato, hai preso a modello qualche cantante o qualche stile specifico ?

Io ho sempre ascoltato di tutto, non sono un integralista, non mi piace definirmi seguace di un genere piuttosto che di un altro, grazie ai miei genitori ho ascoltato da Pino Daniele a Mango, Claudio Baglioni, quindi le canzoni italiane per arrivare alla musica d’oltreoceano americana. Io sono molto influenzato dall’r&b nello specifico i The Weekend, mi piace molto quella categoria americana di grandi voci, ma anche di un certo stile molto attinente all’hip hop. Non rappo ma l’r&b mi è sempre piaciuto come stile perchè rappresenta il giusto mix tra lo stile hip hop che mi piace molto e il cantato, questo è il genere che mi influenza e quelli sono gli artisti che più ascolto”

Per cosa vorresti essere ricordato ? Nel senso che se un giorno si dovesse parlare di Moisen, per cosa vorresti essere ricordato? Per un tuo brano in particolare, per una tendenza che hai lanciato, per un messaggio che volevi trasmettere, per cosa ?

Non è semplice come domanda, ma sicuramente vorrei essere ricordato per della buona musica. Sia io che il mio produttore siamo dello stesso avviso, cerchiamo di fare parlare più la musica che noi. Quindi cerchiamo di emergere per della buona musica e non per tutto il contorno. A volte al giorno d’oggi, si sta rovesciando un pò la cosa, si cerca prima di farsi notare con tutt’altro fuor che la musica, questa viene quasi all’ultimo posto. Vorrei essere ricordato sicuramente per dei messaggi positivi, perchè quello che contraddistingue le mie canzoni e che ascolterete dato che faremo uscire una canzone con cadenza quasi mensile, il prossimo singolo uscirà a metà del mese prossimo, quello che contraddistingue le canzoni che faccio sono appunto testi in cui sto cercando di mandare un messaggio positivo soprattutto ai giovani. Mi rivolgo sempre molto alla generazione della mia età, anche quella successiva, quindi ragazzi ancora più giovani, in maniera sempre più propositiva, quindi per bei messaggi e bella musica per sintetizzare “

Hai parlato di messaggi ai giovani della tua età, pensi che la musica possa essere ancora un punto di riferimento per i giovani ? Che sia in grado ancora di lanciare messaggi, o reputi che le nuove generazioni seguano il proprio beniamino, il proprio cantante di riferimento a prescindere ?

Penso che la musica sia un grosso mezzo di divulgazione di messaggi positivi come anche di negativi, è un mezzo dipende come lo si usa è come il denaro, spesso se ne parla con accezioni negative ma è un mezzo. Con il denaro posso fare cose brutte o costruire un ospedale, stessa cosa con la musica, posso lasciare messaggi superficiali oppure come tante canzoni che hanno segnato la storia italiana lasciare dei messaggi importanti che vivono per decenni e decenni. Sta sempre quindi al volere dell’artista, il fatto che io voglia fare musica e far risaltare la musica va di pari passo con quello che sto dicendo ossia cerco di fare delle canzoni che diano dei messaggi, poi una volta che è lanciata una canzone è in mano alle persone e ognuno la usa come preferisce”

C’è un tuo brano a cui sei particolarmente affezionato, o per il messaggio che porta o per il periodo in cui lo hai scritto ?

Sicuramente sono affezionato ad Aquafan, perchè è il primo che ho pubblicato ed è la mia nuova vita, quindi un ritorno, una rinascita, quindi sono e sarò anche sempre affezionato a questo brano perchè è come se fosse un nuovo punto di partenza, quindi a livello affettivo sicuramente Aquafan so che anche più in là sarà sicuramente tra i miei preferiti”

Mi hai detto che prossimamente usciranno altri singoli, come genere, se si può spoilerare ovviamente, come messaggio sono simili a quello di Aquafan oppure ti sei voluto produrre in altre scelte stilistiche ? Ti sei voluto confrontare con qualcos’altro ?

Il mese prossimo uscirà un’altra canzone che si chiama ‘Non è così importante’, e tratta un tema non vorrei dire meno clichè perchè l’amore diventa un clichè se secondo me è descritto in maniera clichè, quindi non è detto che lo sia mentre in questo caso la prossima canzone ha come tema una delle più grandi difficoltà dei ragazzi al giorno d’oggi ossia le aspettative del mondo. A volte un ragazzo si rifugia anche dentro i social che risucchiano praticamente la vita dal mio punto di vista se usati male. Anche quelli sono un mezzo, lo si può usare in maniera intelligente per lavoro invece di esserne vittima. Ecco i ragazzi al giorno d’oggi vedo che si sentono molto soli, forse anche dalla pandemia in poi e non sviluppano, anche parlando poco con la propria famiglia, una intelligenza emotiva, rinchiudendosi sempre in se stessi. Si ha difficoltà anche a gestire il mondo e a volte si creano aspettative troppo grosse, in inglese si dice ‘overthinking” cioè pensare a volte troppo, quindi gira un pò su queste tematiche la mia seconda canzone, però sempre con un’idea musicale molto fresca, molto anche internazionale come lo è Aquafan”

Il tuo rapporto con i social visto che ne abbiamo parlato, quale è ? Sei molto social, ti lasci assorbire , li usi come strumento di divulgazione, c’è gente che ti scrive anche in relazione a quello che produci e rappresenti per loro ?

Ci sono persone che mi scrivono ogni tanto dicendomi che invidiano il mio controllo dei social, io li uso prettamente per lavoro, anzi mi consigliano di utilizzarli molto di più, non sono molto social io, chi lavora con me mi dice che dovrei utilizzarli un pò di più. Io li utilizzo come strumento per divulgare la mia musica e farmi conoscere. Cerco di stare attento a non esserne vittima ma utilizzarli intelligente e non è semplice “

A proposito di lasciarsi coinvolgere, a livello musicale ti è mai capitato di lasciarti coinvolgere da qualche moda del momento e da qualche stile del momento o hai cercato di mantenere sempre una tua identità ?

In passato guardavo molto ciò che facevano gli altri, penso all’epoca fosse anche lo specchio della mia età, ho voluto prendermi appunto una pausa di qualche anno per crescere personalmente e fare in modo di poter rinascere artisticamente con una identità mia, che sia Simone che non sia un progetto nato per piacere agli altri, ma perchè piace a me, dovrebbe essere alla base di qualsiasi forma d’arte. Ovviamente spero che ciò che piace a me piaccia anche agli altri. Secondo me è sempre sbagliato fare il contrario, in passato ho seguito le mode, adesso le influenze sono positive, le reference come si suol dire quindi prendere spunto purchè non siano una copia, quindi sì io tuttora sono influenzato da artisti, ma semplicemente a livello di ispirazione, per il resto cerco di essere quanto più autentico possibile. Ecco se mi chiedi una mia caratteristica, penso sinceramente che posso piacere come non posso piacere, ma sicuramente se mi si ascolta più volte ci si può rendere conto che questo è il mood, questo è uno dei miei grandi obiettivi, avere una identità forte, che possa anche dividere, ma che sia mia”

Chiudiamo con i sogni nel cassetto, progetti futuri e sogni nel cassetto?

Cerco di pensare un passo alla volta, sicuramente crescere e calcare palchi sempre più grandi quindi il mio obiettivo è arrivare nel giro grosso non mi nascondo. Penso che qualsiasi progetto debba partire con obiettivi grandi, questo sicuramente è l’obiettivo più grande : diventare un artista affermato, ma più che altro per divulgare, come ho già detto, i messaggi che penso che siano positivi a quante più persone possibili, penso che la mia musica possa dare un contributo positivo anche alla mia generazione quindi per questo vorrei sempre più emergere, perchè penso di avere qualcosa da dire di interessante. I prossimi obiettivi più vicini è fare uscire diversi singoli fino a questa estate e magari cominciare a fare anche qualche concerto con il nuovo progetto”

Un messaggio, un tuo consiglio a qualche ragazzo giovane che vuole affacciarsi al mondo musicale ?

Studiate, studiate, io tuttora nonostante faccia comunque musica da 10 anni vado a lezioni di canto, ho studiato solfeggio, a volte si pensa siano cose extra, penso che chi è durato nella musica nel tempo abbia avuto una base di competenze importante, a meno che un ragazzo non voglia essere una meteora, in quel caso non studiate, però se volete fare questo mestiere ad alti livelli e rimanere, fate quello che sto facendo io, ossia studiare”