venerdì 4 Ottobre 2024

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Lorenzo Licitra, il coraggio di aspettare e darsi valore in “Sai che ti ho pensato sempre”

Recensione del nuovo singolo radiofonico

Checché ne dica Greta Thunberg viviamo nel mondo dell’usa e getta, del preconfezionato per il mono-uso, dal frenetico avvicendarsi non solo delle relazioni ma anche degli utensili, delle “cose” più banalmente. Lo dice sempre anche la mia mamma quando, in caso, un elettrodomestico dopo appena qualche anno si rompe: “una volta, le cose duravano di più”. Oggi l’economia capitalista ed il mercato c’impongono un quantomai rapido ricambio sotto ogni singolo aspetto. Musica compresa.

Saper conservare, riciclare, riutilizzare, magari con intelligenza e un briciolo d’inventiva, è dote rara ma quanto mai preziosa per chi, come noi giovani d’oggi, dovrà vivere ancora parecchi anni su questo Pianeta dato, da parecchi punti di vista, in grave pericolo. Musica compresa.

Eh si, perchè la musica fa parte di noi e come ogni altra cosa oggi vive sotto l’incessante attacco della routine, del facile, sfrenato ed istantaneo consumismo: una canzone dopo l’altra senza nemmeno il tempo di comprenderla, farla propria, renderla immortale o anche soltanto memorabile. Non c’è tempo, il pubblico, o per meglio dire il mercato, ha fame di nuovi prodotti, di nuovi servizi da vantare. Badate bene, prodotti non brani. Prodotti.

In questo panorama un plauso lo dobbiamo necessariamente a chi ha il coraggio di rispettare l’ambiente, di cogliere l’importanza di saper costruire con pazienza e con i giusti tempi una carriera eco-solidale verrebbe da dire, un percorso che sappia aspettare e trovare la propria via con i modi dettati dal corso naturale delle cose. A tutto ciò si è ispirato indubbiamente Lorenzo Licitra che dopo aver vinto a sorpresa la finale di X-Factor numero tredici ha deciso di fare a modo proprio, di costruire artigianalmente la sua musica anche se questo comportava la perdita di popolarità e, forse, di consenso. Perchè, si sa, nella logica consumista il consenso è di chi si fa consumare, non di certo di chi non si trova sui ripiani del supermercato.

Il suo ritorno è arrivato dopo un anno e mezzo con un singolo che s’intitola Sai che ti ho pensato sempre che non solo materializza la crescita che il talento siciliano è stato capace di evidenziare rispetto al suo esordio con una poco a fuoco In the name of love, ma che è anche il perfetto manifesto di questa pazienza e di questo rispetto verso l’arte e la musica. Quale dedica migliore di un pensiero fisso e costante alla propria amata che, in questo caso, si scopre essere proprio la musica?

“Contro tutte le apparenze di una strada senza uscita […] torno a respirare vita”: parte così il testo che fin da subito mette in chiaro che malgrado un percorso apparentemente obbligato c’è stato, da parte di Lorenzo, il coraggio di scegliere un’alternativa. “Quando senti il faccia il vento, quando il sole brucia gli occhi, solamente in quel momento puoi ascoltare l’anima, quando piovono le stelle mentre un bacio accende il fuoco, non sai quando ma accadrà” canta il ragazzo nel pre-inciso scoprendo le proprie paure e le proprie ferite prima che un inciso up-tempo metta in campo tutta la gioia di poter nuovamente abbracciare l’oggetto del proprio desiderio più vero, la musica. Anche in questo abbraccio, però, prende corpo la consapevolezza del proprio percorso e della propria esperienza maturata: “dove sono stato, con chi ho camminato lo ricorderò per sempre, tanto ho perdonato, non ho rinnegato mai rimanendo in piedi sempre, sai che ti ho pensato sempre”.

Rimanendo in piedi sempre, sta qui il focus. Esserci è facile, non esserci impone molti più sacrifici e difficoltà. Saper rinunciare al successo e alla visibilità per porre in primo piano la musica non è da tutti tanto meno nell’epoca in cui, come detto, va tanto di moda la velocità consumistica, i sei addominali sbandierati nell’home page di Instagram piuttosto che l’esibizionismo di due natiche bianche sui giornali di gossip. Viva la musica, sempre. Viva chi pensa alla musica.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.