giovedì 21 Novembre 2024

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Luca Re: “Con la musica ho imparato ad accettare me stesso” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore lombardo classe 2000, in uscita con il nuovo singolo intitolato “Ancora”, disponibile per Artist First da venerdì 20 settembre

Luca Re pubblica venerdì 20 settembre con Artist First e la collaborazione del suo collettivo OutSoon Collective, il nuovo brano “Ancora”, il terzo singolo del 2024 del giovane varesotto. Il brano racconta una storia d’amore che dura nel tempo, un dialogo tradue persone che si chiedono: “cosa ci facciamo ancora qui?” e che trovano una risposta in tutti i ricordi di vita vissuta insieme. “ancora” è prodotto dai Demona, si percepisce anche in questo caso la continua voglia di ricerca e di sperimentazione dei suoni che ormai caratterizzano il percorso dell’artista.

Partiamo da “Ancora”, un brano che parla di una storia d’amore duratura, da quali riflessioni è stato ispirato questo pezzo?

«Si tratta di un brano che ho scritto verso la fine dello scorso anno. Ovviamente, come si potrà intuire, l’argomento principale è l’amore e come al solito mi ispirano le cose che vivo.
Spesso ascoltiamo canzoni che parlano di questo argomento e che raccontano, la maggior parte delle volte, l’inizio o la fine di una storia. Io avevo voglia di raccontare quello che c’è nel mezzo. Quando la fase dell’innamoramento finisce rimanere accanto a una persona diventa una scelta, una scelta d’amore che ti porta a essere continuamente malleabile e flessibile per il bene del “noi” piuttosto che dell’ “io”, o almeno per me è così».

Dal punto di vista musicale, che tipo di lavoro c’è stato dietro la costruzione del sound con i Demona che hanno curato la produzione?

«Tutto è partito da una loro idea, mi hanno fatto ascoltare la demo di una produzione che avevano pensato per me e quando l’ho sentita ho avuto quasi da subito le idee chiare su cosa farci. La strumentale è un mix di tutto quello che abbiamo sperimentato fino ad ora, dalla demo a oggi abbiamo lavorato a lungo in studio per fare in modo che la strumentale si amalgamasse il più possibile a ciò che dico e voglio trasmette con il brano».

A livello tematico, c’è una frase che sintetizza ed esprime al meglio il senso del brano? Se sì, perché?

«Sicuramente l’inizio della seconda strofa, dice: “mi hai visto confuso, cambiato, deluso, arrabbiato e per me sei stata scudo, una mano, nel buio mi hai amato”. È un po’ quello che dicevo prima, quando scegli di amare qualcuno accetti ogni parte della persona che hai accanto, credo sia la chiave di una relazione che dura nel tempo».

Questo è il terzo brano che pubblichi nel 2024, il tuo personale bilancio di quest’anno?

«Se dicessi che sono pienamente soddisfatto dei risultati ottenuti mentirei, abbiamo fatto e possiamo fare di più. Però sono molto contento del rapporto che sto costruendo con le persone che ascoltano la mia musica, sono felice ci siano persone realmente interessate a quello che faccio e sono convinto che quest’anno, nonostante non sia uscita molta musica, sia fondamentale per il mio percorso».

Progetti futuri? In che direzione sta andando la tua nuova musica?

«Proprio in questi giorni ho finalmente trovato una quadra su quello che voglio fare, ho tanti pezzi ma fino ad ora non avevo ancora trovato l’idea giusta per raccontare alle persone il mio viaggio. Il prossimo anno uscirà tanta nuova musica. Per quanto riguarda la direzione credo sia arrivato il momento di unire ciò che sono stato anni fa con quello che sono ora. Chi c’è dal primo momento potrebbe già farsi un’idea di ciò che andrò a fare».

Per concludere, c’è una lezione che pensi di aver imparato dalla musica fino ad oggi?

«Sicuramente, un po’ come raccontavo nel progetto dello scorso anno, “umore”, ho imparato ad accettare me stesso, essere chi sono senza la paura di non piacere a qualcuno. È l’unico modo per trovare la propria strada e circondarsi di persone che ti amano davvero per quello che sei».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.