martedì 12 Novembre 2024

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Luchè infamma l’Alcatraz con il suo “Potere Tour” – Recensione concerto

Siamo stati alla tappa milanese del tour di Luchè, ecco quello che è successo

Ore 21.15: l’Alcatraz è completamente sold out, luci spente, silenzio. Poi all’improvviso parte un coro “Luchè luchè luchè”, poi ancora silenzio, le luci sono ancora spente e quando si accendono sul palco troviamo Paola Imprudente che (come nel disco) apre le danze con la sua potente voce introducendo il pubblico al brano Potere, title track dell’ultimo fortunato progetto del fratello e artista napoletano.

Eccolo lì sul palco, Luca Imprudente, napoletano doc classe 1981, canta, rappa e guarda il suo pubblico, quel pubblico che si è costruito sudando e lavorando sodo negli anni, dagli esordi nei Co’Sang passando per i primi dischi da solista, arrivando oggi ad essere un vero e proprio big della scena hip hop italiana. Già, perché piaccia o non piaccia, ormai è innegabile che il rapper si sia finalmente conquistato con fatica e sudore il proprio posto sulla scena ed effettivamente non sembra avere la minima intenzione di cedere questo spazio.

Questo spazio che di fatto si è ritagliato senza grossi aiuti esterni, senza la spinta delle radio o delle televisioni e senza grosse promozioni, eppure c’è ed lì, sotto gli occhi di tutti, con un pubblico che (cosa assolutamente non banale) canta dalla prima all’ultima parola di ogni canzone.

Nella scaletta poi, c’è spazio per gli ultimi successi ma anche per le hit del passato, si passa così da pezzi come Star e Nada (contenuti nell’ultimo album) a grandi hit come O’ primmo ammore o Che dio mi benedica, e c’è spazio anche per qualche chicca come la storica Int’ o Rione, considerata e riconosciuta da tutti come pezzo icona della storia del rap italiano.

Ma le sorprese sono anche gli ospiti che Luchè si porta sul palco, oltre che l’amico CoCo con il quale duetta nei brani Lo sai chi sono e 10 anni fa, ecco all’improvviso spuntare sul palco Noyz Narcos insieme al produttore Nigth Skinny, con il quale Luchè interpreta il brano Casa mia, contenuto nell’ultimo album del rapper romano.

Altra sorpresa (questa probabilmente più prevedibile) è l’arrivo di Sfera Ebbasta (accompagnato dal fido socio Charlie Charles) sulla note dell’ultimo successo nato dalla collaborazione tra i due artisti dal titolo Stamm Fort, già in cima a tutte le classifiche di vendita, che fa letteralmente esplodere il pubblico presente.

Si balla, si canta e si riflette, lo stesso artista ci tiene a ringraziare i fan per il grande traguardo raggiunto definendo quello di sabato come il più importante passo della sua carriera, probabilmente, se potesse, ringrazierebbe uno ad uno tutti i presenti.

Luchè chiama e Milano risponde alla grande, un live memorabile nel quale l’artista non si risparmia un secondo donandosi completamente al proprio pubblico. Anche la costruzione dello spettacolo è di grande impatto, oltre al grosso led screen che accompagna con diversi video tutti i brani, è presente anche un palco rialzato, sopra il quale il rapper giganteggia mostrandosi completamente al suo agio in una delle location più importanti nel panorama della musica italiana.

Una lunga serata in cui il rapper sfodera tutti i suoi pezzi migliori tra presente e passato, tra beat martellanti a basi più soft e romantiche dal suond quasi r’n’b, accontentando di fatto tutte le diverse “fasce” del (tanto) pubblico presente.

La chiusura del concerto è affidata al pezzo Torna da me, cantata a squarciagola insieme agli oltre 3000 paganti e con i musicisti storici dell’artista che lo hanno accompagnato magistralmente sul palco per uno show che consacra Luchè tra i pesi massimi del rap italiano.