Lucio Corsi e i complimenti di Carlo Verdone: “È una persona rara”
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Tra i protagonisti dell’ultima puntata di “Che tempo che fa” c’è stato Lucio Corsi, rivelazione di Sanremo 2025, che ha ricevuto parole di elogio da parte di Carlo Verdone
Domenica 16 febbraio, all’indomani della finale di Sanremo 2025, Lucio Corsi è stato ospite di “Che tempo che fa”, dove ha ricevuto un videomessaggio da parte di Carlo Verdone.
Queste le parole del regista e attore che ha voluto Corsi con sé nella serie “Vita da Carlo 3”: «Io speravo che Lucio arrivasse primo, è arrivato secondo, sempre molto in alto. Però se fosse arrivato primo io avrei postato questa mattina il vero finale della mia terza stagione (di Vita da Carlo), che è stato tagliato, dove Lucio Corsi vinceva. Questa mattina quando ho saputo che è arrivato secondo e che ha vinto il premio Mia Martini, sono stato veramente molto contento. Lucio è un cantautore vero, un ragazzo profondo che ama stupirsi, vive in un mondo che in qualche modo lui trasforma in una fiaba. È colto, ha un animo bello, sereno, sincero. Devo dire è una persona rara, credo che farà una bella carriera… Scriverà cose sempre più belle, sempre più di qualità, sempre più profonde e quindi cambierà anche un po’ il cantautorato secondo me. In bocca al lupo, Lucio! Ti voglio bene».
Alla trasmissione di Fabio Fazio, in onda sul Nove, Lucio Corsi ha poi commentato la sua prima esperienza sanremese: «Io sono felicissimo, tre giorni fa ero già a posto! La prima sera era un salto nel vuoto, ‘ora faccio un tuffo, vediamo cosa succede’; Dopo le prime due esibizioni ero già al settimo cielo, la classifica non mi interessa».
L’artista ha poi voluto complimentarsi con il vincitore: «Voglio fare i complimenti a Olly perchè se lo merita, è un bravo ragazzo e un grande cantautore. L’ho conosciuto meglio a Sanremo e gli voglio bene, mi è piaciuto… sono proprio contento che abbia vinto! E ha anche 10 anni meno di me».
Sulla scelta di duettare con Topo Gigio nella serata cover, Lucio Corsi ha concluso: «Non era affatto una gag, era una cosa che si fondava su un ragionamento inerente alla musica: Topo Gigio esordì nel ’58 con la voce di Modugno, è stato come se anni dopo avesse re-incontrato quella canzone su quel palco lì. Topo Gigio non era mai salito sul palco dell’Ariston, nessun pupazzo anche se pupazzo mi sembra riduttivo… mi ha ispirato Elton John, che l’aveva fatto con i Muppets. Poi quella canzone parla di un sogno, di cose oniriche e so che la musica che mi piace è quella che mi porta da qualche altra parte rispetto alla realtà, perciò un personaggio di fantasia ma così concreto come Topo Gigio era perfetto».