Lucio Corsi: “Ho cercato nuovi orizzonti nelle scarpe degli altri”

Tempo di nuova musica per Lucio Corsi, che ha pubblicato il suo nuovo disco “Volevo essere un duro”, il quarto in carriera, traghettato dall’omonimo successo sanremese
È da oggi fuori su tutte le piattaforme digitali il nuovo album di Lucio Corsi dal titolo “Volevo essere un duro”, disponibile da venerdì 21 marzo per Sugar Music. Il quarto lavoro in studio del cantautore toscano si compone di nove tracce, tutte scritte e composte a quattro mani con Tommaso Ottomano, che ne hanno curato anche la produzione insieme ad Antonio “Cuper” Cupertino.
«È un disco che parla di infanzia, di amicizia e di amore – ha dichiarato Corsi in conferenza stampa – un disco di ricordi veri e falsi, di personaggi del bene e del male, di località, che esse siano prati di margherite o squallide zone industriali. Nelle forme di espressione credo che la cosa a cui si debba tendere è il cambiamento. In questo album ho cercato una trasformazione soprattutto a livello testuale, cercando di non staccare più di tanto i piedi da terra. Ho cercato di cantare in maniera chiara e diretta di persone. “Volevo essere un duro” è nato strisciando sui marciapiedi, nascondendomi negli armadi o sotto le zampe dei tavoli, girando tra i panni sporchi nelle lavatrici, appendendomi con le mollette ai capelli ai panni stesi, cercando ricordi non miei nei cappelli degli altri, cercando nuovi orizzonti nelle scarpe degli altri. Dopo circa due anni ho trovato nove canzoni diverse e le ho convinte ad andare ad abitare nello stesso palazzo. Così è nato il disco».
Lucio Corsi: “Ho cercato nuovi orizzonti nelle scarpe degli altri”
È un disco che parla dell’infanzia di Lucio e di quella di altri: «C’è tanta adolescenza, amicizia e amori, in questo disco. Personaggi immaginari e non. In questo lavoro ho cercato verità, soprattutto nella parte testuale, provando a parlare in maniera più diretta, mettendo la telecamera su un tre piedi appoggiato a un marciapiede, piuttosto che riprendendo con un drone. Nel corso del racconto, non ho voluto rinunciare al sogno e alla fantasia. Vedo come un rebus scrivere in lingue italiana sulle note, per cui incastrare le parole è come un vero e proprio viaggio. Mi sono ritrovato in situazioni spostate nel tempo».
Ad aprire e chiudere la narrazione musicale del disco, anche i brani già editi “Tu sei il mattino” – che ci narra di come il tempo scorra inesorabile, come la corrente di un fiume che ci tira sempre e solo da una parte – e “Nel cuore delle notte” – una canzone sull’amicizia, una lunga coda di pianoforte sull’autostrada della luna, presentata a sorpresa la scorsa Vigilia di Natale con una live session -, oltre a “Volevo essere un duro”, in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo, dove Lucio – al suo debutto sul palco dell’Ariston – si è classificato secondo ed è stato insignito del Premio della Critica “Mia Martini”, entrando nel cuore del pubblico.
A proposito del successo che lo ha travolto durante e dopo Sanremo, in conclusione, Lucio Corsi rivela: «Sto vivendo questo momento con felicità, con i ragazzi che collaborano con me ci teniamo con i piedi per terra a vicenda. Non penso che mi servisse una corazza maggiore per un momento del genere, l’importante è pensare alla musica e a non perdere l’attenzione su ciò che muove tutto».
Lucio Corsi: “Ho cercato nuovi orizzonti nelle scarpe degli altri”