Lucio Corsi, il significato delle canzoni dell’album “Volevo essere un duro”

Nuova musica per Lucio Corsi, che ha pubblicato il suo nuovo disco “Volevo essere un duro”, il quarto in carriera, traghettato dall’omonimo successo sanremese
È da oggi fuori su tutte le piattaforme digitali il nuovo album di Lucio Corsi dal titolo “Volevo essere un duro” (Sugar Music). Queste le sue parole: «È un disco che parla di infanzia, di amicizia e di amore. È un disco di ricordi veri e falsi, di personaggi del bene e del male, di località, che esse siano prati di margherite o squallide zone industriali. Nelle forme di espressione credo che la cosa a cui si debba tendere è il cambiamento. In questo album ho cercato una trasformazione soprattutto a livello testuale, cercando di non staccare più di tanto i piedi da terra. Ho cercato di cantare in maniera chiara e diretta di persone. “Volevo essere un duro” è nato strisciando sui marciapiedi, nascondendomi negli armadi o sotto le zampe dei tavoli, girando tra i panni sporchi nelle lavatrici, appendendomi con le mollette ai capelli ai panni stesi, cercando ricordi non miei nei cappelli degli altri, cercando nuovi orizzonti nelle scarpe degli alti. Dopo circa due anni ho trovato nove canzoni diverse e le ho convinte ad andare ad abitare nello stesso palazzo. Così è nato il disco».
Il quarto album in studio di Lucio Corsi si compone di nove tracce, tutte scritte e composte a quattro mani con Tommaso Ottomano, che ne hanno curato anche la produzione insieme ad Antonio “Cuper” Cupertino. A popolarle, molti personaggi come “Francis Delacroix”, amico fotografo, Rocco compagno delle medie in “Let There Be Rocko”, e “Il Re del rave”, sagoma romantica e sgangherata.
Ad aprire e chiudere la narrazione musicale del disco, anche i brani già editi “Tu sei il mattino” – che ci narra di come il tempo scorra inesorabile, come la corrente di un fiume che ci tira sempre e solo da una parte – e “Nel cuore delle notte” – una canzone sull’amicizia, una lunga coda di pianoforte sull’autostrada della luna, presentata a sorpresa la scorsa Vigilia di Natale con una live session -, oltre a “Volevo essere un duro” (il brano indipendente più ascoltato in radio e recentemente certificato disco d’oro), in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo, dove Lucio – al suo debutto sul palco dell’Ariston – si è classificato secondo ed è stato insignito del Premio della Critica “Mia Martini”, entrando nel cuore del pubblico.
Lucio Corsi, il significato delle tracce di “Volevo essere un duro”
- “Tu sei il mattino”
“Tu sei il mattino” è una canzone d’amore non per il fatto che al suo interno viene narrata la storia di una prima volta, ma poiché dentro questa canzone c’è il tempo che scorre inesorabile, come la corrente di un fiume che ci tira sempre e solo da una parte.
- “Sigarette”
“Sigarette” è una canzone che racconta un preciso momento della mia vita. Di questo strano periodo non aggiungerò altro, felice di tenermi per me tutto ciò che non ho aggiunto al testo di questa canzone.
- “Volevo essere un duro”
“Volevo essere un duro” parla del fatto che spesso non si riesce a divenire ciò che si sognava e della difficoltà di stare in equilibrio su questa terra tonda.
- “Francis Delacroix”
“Francis Delacroix” è un mio amico di Volpiano, un fotografo, perciò un imprigionatore di voci e di rumori. Il bugiardo più autentico che abbia mai conosciuto. La canzone è un talkin blues, contiene un sacco di parole, città, isole, situazioni ed allucinazioni.
- “Let There Be Rocko”
“Let There Be Rocko” è il racconto sfrenato di un compagno delle medie. Mostruoso come solo a quell’età si riesce ad essere.
- “Il Re del rave”
“Il Re del rave” è la descrizione di una sagoma romantica e sgangherata, una stella decadente nella notte. È una canzone macchina del tempo che mi riporta nei miei occhi di ragazzino, occhi capaci di rendere epiche anche le figure più luride, o di rendere sciatti gli Dei. È una divinità di provincia il Re del rave, è tornato in pista il Re del rave.
- “Situazione complicata”
“Situazione complicata” è una canzone d’amore proprio perché tragicomica. La voce narrante è quella di un uomo ridicolo, ridicolo poiché possessore di un cuore ingarbugliato. Sogna e soffre, studia piani fallimentari, fugge alla perfezione, torna e finge.
- “Questa vita”
“Questa vita” è una riflessione a due con il mio cervello. Un duello.
- “Nel cuore della notte”
“Nel cuore della notte” è una canzone sull’amicizia. È una lunga coda di pianoforte sull’autostrada della luna.