Lucky Luciana: “Bisogna lottare per i propri sogni” – INTERVISTA

Lucky Luciana

A tu per tu con Lucky Luciana per parlare del suo nuovo album “A un passo da me”, anticipato dal singolo “Ferite” con Guè. La nostra intervista alla cantautrice urban

Dopo l’uscita del singolo “Ferite” con Guè, la cantautrice urban Lucky Luciana, esce con il debut album “A un passo da me”., un progetto ascrivibile all’urban pop con sonorità che spaziano tra la deep house, il latin, il R&B pop, afro beat e sound of Detroit.

L’autenticità e il senso di libertà dell’artista, portano Lucky Luciana a non amare le catalogazioni di genere. Per lei la musica è mezzo d’espressione emozionale e ogni brano le dà delle vibrazioni proprie e distinguibili. La varietà dei registri stilistici differenti di tutte le canzoni genera il mix di emozioni.

“A un passo da me” è il tuo album di debutto, un manifesto personale e artistico. Come si è svolto il processo creativo di questo progetto?

«È stato tutto molto spontaneo, non c’è stata una vera e propria ricerca da parte mia, ogni cosa arrivava come forma di input che poi si sviluppava in maniera molto semplice».

Nel disco ci sono tante anime: urban pop, latin, R&B, deep house… Quanto conta la sperimentazione per te e che tipo di lavoro c’è stato dietro la ricerca del tuo sound?

«A me piace sperimentare, sono una persona molto dinamica e mi piace esserlo anche nella musica, mi annoia far le stesse cose. La ricerca è stata semplice perché avevo ben chiaro cosa volessi».

Hai raccontato che questo progetto nasce da un momento buio. In che modo la musica ti ha aiutata a superarlo e quali skills pensi di aver acquisito durante la lavorazione?

«Mi ha aiutato a superarlo dandomi una nuova visione di vita e soprattutto trasformandomi nella versione migliore di me; tra i sacrifici e il duro lavoro, ho scoperto l’importanza di dedicarsi solo alle cose necessarie. Questo viaggio all’interno di me stessa mi ha portata a cambiare non solo come artista, ma anche come persona».

Tra le reference sonore c’è Bad Bunny, un riferimento importante per questo disco. Cosa ti affascina della sua musica?

«Mi piace la sua creatività, riesce sempre a stupire, i suoi testi sono pieni di carica emotiva e allo stesso semplicità, senza mai risultar banale. A livello di suoni credo che spazia talmente tanto e se ne frega di qualsiasi cosa e questo mi piace, il suo andare contro le regole».

Quando e come ti sei avvicinata alla musica? C’è stato un momento preciso, una specie di Epifania, oppure si è trattato di un processo di consapevolezza più graduale?

«Ho iniziato a 13 anni a scrivere i primi testi poi ho abbandonato perché credevo di non farcela, a 22 anni ho iniziato gli studi di canto e da li è stato un percorso ed un processo pieno di bassi e pieno di alti, ma è stato un bel viaggio, sentire e vedere la trasformazione della mia voce e della mia penna è stato bello».

Quali elementi e quali caratteristiche ti rendono orgogliosa di “A un passo da me”?

«L’idea creativa, il significato che c’è dietro ad ogni singolo brano, ad ogni singola cosa. Il fatto di aver mostrato il mio lato più umano e più fragile».

Per concludere, qual è la lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica finora?

«Che bisogna lottare per i propri sogni, che non conta quanto tempo ci voglia, ma se desideri qualcosa non devi mai mollare! Sicuramente mi ha insegnato l’importanza dello studio e della disciplina, cosa che per esempio mi è sempre mancata quando andavo a scuola».

Scritto da Nico Donvito
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