“Mai come ieri” di Carmen Consoli e Mario Venuti: te la ricordi questa?
Viaggio quotidiano nella colonna sonora della nostra memoria, tra melodie sospese nel tempo. Oggi parliamo di “Mai come ieri” di Carmen Consoli e Mario Venuti
La musica è la nostra macchina del tempo: basta una nota, un ritornello, ed eccoci di nuovo lì, in una stagione vicina o lontana, in un’auto con i finestrini abbassati o nella cameretta della nostra infanzia. “Te la ricordi questa?” è il nostro appuntamento quotidiano per riavvolgere il nastro delle emozioni, proprio come si faceva una volta con una semplice penna e una musicassetta. Oggi l’orologio del tempo ci riporta al 1998 con “Mai come ieri” di Carmen Consoli e Mario Venuti.
Ogni giorno, alle 13:00, vi accompagneremo in un viaggio musicale alla riscoperta di queste gemme nascoste: canzoni che hanno detto tanto e che hanno ancora tanto da dire, pronte a sbloccare ricordi, evocare immagini, restituirci pezzi di passato con la potenza che solo la musica sa avere. Brani che forse oggi non passano più in radio, pezzi di artisti affermati lasciati in un angolo, o successi di nomi che il tempo ha sbiadito ma che, appena tornano nelle nostre orecchie, sanno ancora farci vibrare. Perché la musica non invecchia, si nasconde soltanto tra le pieghe del tempo, aspettando il momento giusto per colpire nel segno e farci esclamare sorpresi un: “Te la ricordi questa?”.
Ti sblocco un ricordo: “Mai come ieri” di Carmen Consoli e Mario Venuti
Pubblicata nel 1998 come primo singolo estratto dall’album omonimo di Mario Venuti, “Mai come ieri” è un raffinato duetto che lo vede affiancato da Carmen Consoli, con cui aveva già collaborato due anni prima per il debutto discografico della cantautrice catanese. Il brano è una riflessione matura sulle dinamiche dell’amore, della memoria e del cambiamento, portata avanti con delicatezza e poesia.
Fin dai primi versi, la canzone rompe l’idillio romantico e propone una visione consapevole della felicità: “Perché essere felici per una vita intera sarebbe quasi insopportabile”. È una dichiarazione forte, quasi spiazzante, che però introduce l’idea portante del brano: l’esistenza si regge sulla tensione tra opposti, tra estasi e noia, tra desiderio e disincanto.
La coppia di voci si alterna e si intreccia in modo naturale, come due anime che si ritrovano dopo una crisi. Non c’è mai conflitto aperto, solo un dialogo sottile, intimo, fatto di consapevolezza e ricordi condivisi.
“Mai come ieri” è una canzone sull’amore vissuto con lucidità, senza illusioni ma anche senza cinismo. Un invito a riconoscere i limiti del tempo e a trovare nuova pienezza nelle imperfezioni del presente. Grazie a un testo raffinato, a due interpreti in pieno stato di grazia e a un arrangiamento sobrio ma avvolgente, questo brano rimane una delle gemme del pop d’autore italiano degli anni ’90.
Il testo di “Mai come ieri” di Carmen Consoli e Mario Venuti
Perché essere felici
Per una vita intera
Sarebbe quasi insopportabile
Forse meglio dondolarsi
Fra l’estasi e la noia
Cercando le risposte più plausibili
Com’era l’albero
Così sarà il frutto
Dolce pensiero di vivere tutto
Non può essere mai come ieri
Mai più la stessa storia
Non può essere mai come ieri
Mai quella stessa gloria
Su vieni e riabbracciami
Se ti ho perso è stato solo per un attimo
Ci sono infinite cose deliziose
Così vicine agli occhi
Che non le sai vedere
Quanto tempo abbiamo perso inutilmente
Seguendo dei percorsi inevitabili
Com’era l’albero così sarà il frutto
Dolce pensiero di vivere tutto