venerdì 11 Ottobre 2024

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Maky Ferrari: “Latte e biscotti? Un brano pop allegro e spensierato” – INTERVISTA

A tu per tu con l’artista classe ’88, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “Latte e biscotti

E’ disponibile in radio e sulle piattaforme digitali dallo scorso 8 maggio “Latte e biscotti”, il nuovo singolo di Maria Chiara Ferrari, meglio nota semplicemente come Maky Ferrari. Il brano, composto a quattro mani da Diego Calvetti e da Giulio Iozzi, mette in luce il lato più leggero e positivo dell’interprete. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Maria Chiara, benvenuta. Partiamo dal tuo nuovo singolo “Latte e biscotti”, cosa racconta?

«“Latte e biscotti” è un brano pop allegro e spensierato, che ti invita a guardare di nuovo alla vita con positività. Racconta la quotidianità di un amore “tira e molla”, a volte statico a volte più eccitante, tra l’apatia di alcune domeniche fredde e noiose, alla voglia di stare insieme per godersi la tranquillità di casa».

Un brano cucito su misura per te da Diego Calvetti e da Giulio Iozzi, com’è stato lavorare con loro?

«Sono stata nell’Olimpo della musica! In uno studio fantastico, in cui il giorno prima di me registrava Ultimo ed il giorno dopo Francesco Renga! E’ stato un onore per me. Il maestro Diego Calvetti è un professionista scrupoloso e una persona gentile e disponibile che mi ha messa a mio agio sin da subito».

A livello testuale, c’è una frase che rappresenta e sintetizza al meglio il significato del brano?

«“E tu mi lasci senza dire niente, mi lasci sempre qui come una deficiente, con la tv accesa ed i biscotti in mano, che mentre giro nuda penso io lo amo, lo amo”».

Dal punto di vista musicale, è un pezzo orecchiabile che ti rimane in testa sin dal primo ascolto. Ti sei trovata a tuo agio con questo tipo di sonorità?

«Ho sempre amato sperimentare e cimentarmi con diversi stili, dal soul, al funky, al jazz e al pop. Questo brano rappresenta la versione di me più ironica e divertente: mi è piaciuto moltissimo!».

Cosa aggiungono alla narrazione le immagini del videoclip diretto da Angelo Cascione?

«Abbiamo girato il videoclip in un solo giorno, ricreando tutte le scene in un’unica location, è stato un grande lavoro di squadra. Angelo ha ricreato la storia spiando la protagonista che guarda la televisione, mentre mangia i biscotti seduta sul suo divano in una domenica noiosa, danza, fa cyclette, passa l’aspirapolvere facendo passare il tempo mentre aspetta l’uomo dei suoi sogni».

Facciamo un salto indietro nel tempo, come e quando hai scoperto la tua passione per la musica?

«Già a tre anni cantavo le canzoni dello Zecchino d’Oro. Ho sempre respirato musica in casa, mio padre fa pianobar ed è l’organista della mia parrocchia. Ho iniziato a seguirlo da ragazzina esibendomi nelle balere e nei locali in cui lavorava e prima ancora di studiare musica e laurearmi in Canto Jazz, la mia scuola e la mia palestra è stata la gavetta».

Quali ascolti hanno influenzato e accompagnato il tuo percorso?

«Stevie Wonder, Giorgia, Aretha Franklin, Beyonce, Whitney Houston sono alcune delle voci che mi hanno da sempre ispirata».

Venendo all’emergenza sanitaria Covid-19 ancora in corso, personalmente, come stai vivendo tutto questo?

«Sto portando avanti le lezioni con i miei allievi delle scuole di musica in cui insegno sperimentando per la prima volta la didattica a distanza, ma devo ammettere che questa situazione ha stravolto tutti i progetti a breve termine. Nonostante questo, bisogna pensare positivo e reinventarsi».

Al netto dell’incertezza discografica dovuta a questo difficile momento, quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere?

«In realtà questo è un periodo particolare della mia carriera artistica, un periodo in cui mi sta piacendo mettermi in gioco… perciò al momento non sto pensando ad un album, ma è già pronto il nuovo singolo».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«Mi piacerebbe che la mia musica, la mia emozione e la mia passione arrivassero a tutti, dai ragazzi agli adulti indistintamente, non mi è mai piaciuto fare musica di nicchia, adoro le piazze e il calore della gente».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.