venerdì 22 Novembre 2024

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Maldestro e l’innata sublime capacità di musicare “La felicità” – RECENSIONE

Tempo di nuova musica per il cantautore napoletano, che incanta con il singolo estratto dal suo terzo disco

“Affidarsi al dolore per ritrovare la gioia” questo il mantra musicale di Antonio Prestieri, in arte Maldestro, che abbiamo recentemente incontrato in occasione della pubblicazione della suo nuovo disco, intitolato “Mia madre odia tutti gli uomini” (qui la nostra intervista). C’è tutto l’amore per la vita e per l’arte all’interno de “La felicità”, singolo che mette in risalto l’intensa poetica e la grandezza interpretativa del cantautore campano, sempre più ispirato e concentrato nel divulgare messaggi di contenuto. Racconta la sua vita con scioltezza, mettendosi a nudo e mostrando le proprie fragilità, senza mai stancare o risultare noioso, perché la verità non conosce regole e l’istinto rappresenta il carburante che alimenta il motore della nostra coscienza.

Tanti gli artisti che hanno cercato in passato di descrivere questo status, da Simona Molinari che non ricorda il sapore della felicità al bicchiere di vino con un panino di Al Bano e Romina, passando per l’ispirata poesia di Lucio Dalla e il ben riuscito tentativo di Fabrizio Moro, fino ad arrivare alla più recente scurrile analisi estiva dei Thegiornalisti. Di tutt’altro respiro la proposta di Maldestro che, grazie all’esperienza del valido produttore Taketo Gohara, confeziona un piccolo capolavoro che scava in profondità arrivando a toccare le corde sensibili del nostro animo. La ricerca della felicità e il mistero del senso della vita, due tematiche forse troppo alte per una canzone pop, ma bisogna confidare e nutrire fiducia nel prossimo, sperando che un tale gioiello non passi inosservato in questa frenetica giungla discografica.

“La felicità” è una di quelle canzoni da salvare, tra le più belle e interessanti degli ultimi tempi, affascinante e avvolgente come solo i pezzi di contenuto sanno essere, perché trasmettono e ti lasciano qualcosa che va al di là di ogni aspettativa. In un momento storico in cui sembra vada di moda esprimere concetti senza senso, raccontare il dolore diventa fondamentale per tornare a stabilire un contatto con la realtà, attraverso l’immedesimazione di stati d’animo universali, che ci accompagneranno per il resto della nostra esistenza. Riconoscere le proprie colpe, rialzarsi dopo una caduta, non smettere di reagire, tra le ferite e le paure, tra i fallimenti e le carezze, fino a comprendere che da soli non si può combattere “perché dopo la salita arriva la felicità”. Insomma, in queste parole c’è tutto, non serve aggiungere davvero altro, se non un sentito grazie all’autore, che è riuscito a fotografare, sviscerare ed esorcizzare il malessere, in maniera così spontanea e poeticamente sublime.

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La felicità | Video

La felicità | Testo

Dividiamoci le colpe ogni volta che cadiamo
perché quando poi ci alziamo sarà facile
ritornare a respirare tra le ombre dei palazzi
quando dentro cadi a pezzi e non riesci a migliorare
non smettiamo di reagire di competere col tempo
di cercare dentro il mondo la felicità
ed io lo so, che in fondo c’è

Tra le ferite e le paure
che non riusciamo
più a rimuovere
ma resta qui
tra i fallimenti
e le carezze
che ci aiuteranno
a crescere
e a capire che da soli
non si può combattere

Ricordiamoci ogni volta di tenere i pugni stretti
quando insieme si è costretti a perdere
ogni lacrima dagli occhi che negli anni hai trattenuto
ma non tornerà il passato a dartele
difendiamoci con forza dalle insidie del futuro
quando costruiamo un muro invece di distruggerlo
ed io lo so, che la felicità in fondo c’è

Tra le ore che perdiamo
per comprendere
il mistero della vita qual è
ma resta qui
tra gli errori che facciamo
che ci aiuteranno a crescere
e a capire che da soli
non si può combattere, combattere

Guarderemo dalla stessa parte
e cercherò di essere presente
in ogni tuo respiro
e in ogni istante
e tu lo sai
anche se niente
durerà per sempre
combatteremo sullo stesso fronte
perché tu sei la cosa più importante che ho
continuiamo a rovistare tra le curve della vita
perché dopo la salita arriva la felicità

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.