venerdì, Aprile 19, 2024

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“Anche quando piove”, l’azzeccata proposta indie-anni ’60 di Mameli – RECENSIONE

In radio dal 30 agosto il nuovo singolo del cantautore catanese, impreziosito dal featuring con Alex Britti

E’ un periodo piuttosto prolifico e ispirato per Mario Castiglione, alias Mameli, artista che abbiamo conosciuto nel corso dell’ultima edizione di “Amici” di Maria De Filippi e successivamente apprezzato con i singoli Ci vogliamo bene e Latte di mandorla. Si intitola “Anche quando piove” il brano scelto per confermare il buon momento creativo del cantautore catanese, un pezzo orecchiabile e, allo stesso tempo, musicalmente molto evocativo, al punto da sembrare quasi una colonna sonora di un film. Atmosfere ariose in pieno mood anni ’60 per un brano che, senza alcuna pretesa, si impone come una delle attuali migliori proposte in circolazione.

Ad impreziosire l’ascolto la presenza sul finale di Alex Britti nello special, che si lascia andare ad un curioso ma azzecatissimo simil-rap, confermandosi come artista poliedrico ed estremamente versatile. Un’accoppiata sulla carta improbabile che unisce due scuole di pensiero apparentemente differenti, il risultato? Un mix di melodia, romanticismo e musica suonata, che ci riporta suggestioni d’altri tempi.

Un Mameli completamente in auge e un Alex Britti che onestamente ci è un po’ mancato, sono le fondamenta di Anche quando piove, una canzone che lascia spazio alle emozioni, ai ricordi e alle sensazioni contrastanti tipiche di una storia d’amore turbolenta, sul viale del tramonto, quando ti ritrovi a dover fare i conti con la consapevolezza di aver concluso un percorso e la mancanza dei momenti vissuti assieme.

Un bivio dal quale, bene o male, ci siamo passati tutti e che, in certi casi, proprio come accade sempre più spesso a livello urbanistico, viene sostituito da una rotatoria che rischia di portare un rapporto fino allo sfinimento. Questo pezzo ci insegna che si può affrontare una crisi con raziocinio, abbinando alla sofferenza un po’ di poesia, perché basta guardarsi attorno per accorgersi che quello che si è stati può rivivere ovunque: per strada, nei cartelli sui palazzi e dentro i bar.

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Anche quando piove | Audio

Anche quando piove | Testo

Non mi fido più di te
dei tuoi occhiali da sole
delle tue paranoie
buone solo per farmi piangere eh
e ora viaggio da solo
e sono arrivato al gelo
ed ho capito che voglio solo te eh
tanto tu non ti offendi
tanto sai che mi prendi
che neanche Grace Kelly
pensami anche quando piove

Siamo per strada
nei cartelli
sui palazzi
dentro i bar
siamo la notte ubriachi
che non parlano mai
tu mi hai tolto le parole
senza usare le parole, sì

Non mi fido più di te
quando parcheggi qua fuori
che prima ascolti Brunori
e poi il sabato sera sei così dance
tua madre me lo aveva detto
ma io guardavo più il letto
e adesso senza te dormo sul parquet
noi che siamo dei pazzi
se te lo dico ti incazzi
e dopo mi maltratti
pensami anche quando piove

Siamo per strada
nei cartelli
sui palazzi dentro i bar
siamo la notte ubriachi
che non parlano mai
tu mi hai tolto le parole
senza usare le parole, sì
e tu mi hai tolto le parole
senza usare le parole

Quelle parole che danno fastidio
che vanno a segno però non in video
fatte di polvere, veleno e sale
che fanno bene anche quando fanno male
parole dette di mattina
da te che sei il male e anche la medicina
e quando piano piano si fa sera
anche d’inverno sento l’odor di primavera
perché tu sei la mia vacanza,
la lontananza non è distanza
perché sapere che ci sei
mi raddoppia la pazienza, pazienza
per ogni volta che io parto
le mie trasferte
ma adesso a casa ci sei tu
che mi aspetti a braccia aperte

Siamo per strada
nei cartelli
sui palazzi dentro i bar
siamo la notte ubriachi
che non parlano mai
tu mi hai tolto le parole
senza usare le parole, sì
tu mi hai tolto le parole
senza usare le parole

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.