venerdì 22 Novembre 2024

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Maneskin: vittime di censura di genere o della voglia di far parlare?

La censura per genere o per espediente mediatico?

Perché il culo di un uomo non merita censura ed il capezzolo di una donna sì? La domanda sorge spontanea dopo aver visto l’esibizione dei Maneskin ai MTV VMA dove accidentalmente si è intravisto il capezzolo di Victoria, bassista dai Maneskin, e non solo. A questo punto, in realtà, sorge spontaneo un altro dubbio.

E’ già da un po’ di anni che, ormai, i mercati discografici hanno cambiato radicalmente rotta. Da una parte il mercato italiano che ci propina musica “usa e getta”, artisti che rilasciano singoli che non hanno un filo logico tra loro ma che coinvolgono il grande pubblico grazie ad una ridondanza radiofonica e ad una comunicazione che verte solo ed esclusivamente sull’estetica e su immagini, spesso a sfondo sessuale e criminale, che mirano a fare scalpore. Dall’altra, il mercato americano da sempre caratteristico per i suoi artisti che regalano esibizioni all’insegna del trash e della stravaganza. Come Nicki Minaj che ha mimato una masturbazione durante la sua esibizione ai VMA’S o come Cristina Aguilera che ha ben pensato di presentarsi con uno strap-on sul palco del pride di Los Angeles.

Ora, partendo dalla premessa che queste considerazioni vogliono essere tutt’altro che all’insegna del bigottismo, com’è possibile che un capezzolo desti così tanto scalpore? La potremmo definire una censura ipocrita dato che non viene riservato lo stesso trattamento agli artisti che tramite le loro canzoni veicolano messaggi all’insegna della criminalità e dove è ricorrente la trilogia “soldi, droga e donne”. E ancora, la potremmo definire una censura finta in quanto, date le considerazioni precedentemente affrontate, diventa davvero difficile credere che l’obiettivo ultimo fosse quello di offuscare l’immagine di un capezzolo, quanto piuttosto far ricadere l’attenzione sul fatto in sé. In poche parole, dopo tutto quello che vediamo ed ascoltiamo, non sarà di certo un capezzolo scoperto a farci andare all’inferno.

Certo è triste pensare che l’oggetto del dibattito sia al femminile e non al maschile se tra i grandi riflettori il capezzolo di Victoria ha battuto il sedere di Damiano. Rimane, quindi, il fatto che ci rendiamo tutti paladini di cause sociali come la parità di genere ma ancora una volta abbiamo assistito a come il corpo della donna riesca sempre ad essere al centro di un dibattito mediatico.