A tu per tu con il cantautore barese classe ’97, in uscita con il nuovo singolo intitolato “Bari NY“
A qualche mese di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Alessio Mininni, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Maninni, in occasione dell’uscita del singolo “Bari NY“, brano disponibile per Ghandi Dischi / Sony Music Italy a partire dallo scorso 17 dicembre. Approfondiamo la sua conoscenza
Ciao Alessio, bentrovato. Partiamo da “Bari NY”, com’è nato e cosa racconta questo tuo nuovo pezzo?
«”Bari NY” nasce con l’idea di rivivere le stesse emozioni della “prima volta”, emozioni che negli anni possono perdersi in una coppia a causa delle abitudini e della routine quotidiana».
C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso dell’intera canzone?
«“Se stanotte non torniamo a casa e ci fermiamo a dormire in spiaggia”, come se gli/le chiedesse “e se per una volta facessimo tutto ciò che facevamo un tempo senza tornare a casa con la solita routine?”».
A livello musicale, che tipo di lavoro c’è stato dietro la scelta delle sonorità insieme al producer Diego Calvetti?
«Abbiamo giocato parecchio con i synth, con Diego c’è sempre una bella sintonia, miscelato suoni della drum machine ad una batteria acustica. Lavoriamo duramente ad ogni brano, sperimentiamo sempre cose nuove ma mantenendo la pasta sonora delle canzoni precedenti».
Da più fronti sei considerato uno dei cantautori più promettenti della scena nazionale, quali pensi che siano gli elementi e le caratteristiche che più colpiscono delle tue produzioni? Stando ai commenti e ai feedback che ricevi dal pubblico anche attraverso il web…
«Innanzitutto ringrazio tutti coloro che hanno di ne questa considerazione, è un onore. Credo che quando le cose si fanno col cuore la gente lo avverte, la sincerità nell’arte ma anche nella vita di tutti giorni è alla base di tutto, non mi è mai piaciuto scrivere un brano o produrre un brano in base alle tendenze».
Nella nostra precedente chiacchierata, mi dicevi che la musica ha un ruolo fondatale nella tua vita. Sicuramente ti ha dato tanto, ma ti ha mai tolto qualcosa? Guardandoti indietro, vedi più sacrifici o più soddisfazioni?
«Guardandomi indietro tutte le soddisfazioni vengono comunque da dei sacrifici. Sacrificare una serata in discoteca per produrre nuova musica, ma soprattutto sacrificare uno stile di vita per dare spazio all’arte. Lo farei altre mille volte, la musica prima di tutto».
Sei reduce da un 2021 pieno di soddisfazioni, qual è il tuo personale bilancio di questo anno e quali sono i tuoi obiettivi per il 2022?
«È stato un anno molto produttivo, chiudo il 2021 con quattro singoli nuovi di zecca alle spalle, e questo mi spinge a fare sempre di più in questo 2022 che arriva. Sempre più nuova musica, e mi auguro che questa situazione pandemica finisca per iniziare a proiettarmi sul discorso live».
Per concludere, qual è l’insegnamento più importante che senti di aver appreso fino ad oggi dalla musica?
«Che non bisogna arrendersi mai, davanti a qualsiasi ostacolo, non è mai la fine».
Nico Donvito
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