A tu per tu con il cantautore Marcello Romeo, in occasione dell’uscita di “Un’estate fa”, cover dell’indimenticabile Franco Califano, riletta con la produzione e l’arrangiamento di Roberto Costa
In occasione dell’uscita della sua personale rilettura di “Un’estate fa”, abbiamo incontrato Marcello Romeo, per parlare di questa sua nuova produzione. Una versione speciale che il cantautore bolognese “indossa”, senza violarne l’atmosfera originale.
Intervista a Marcello Romeo
“Un’estate fa”: più di cinquant’anni e non sentirli. Qual è secondo te il segreto della longevità di questo pezzo e come ti sei approcciato a questo brano per la tua personale rivisitazione?
«È stato un lavoro lungo, partito circa un anno fa insieme a Roberto Costa. Lui aveva già lavorato alla versione di Un’estate fa con Mina e quindi era la persona più adatta per lavorare al brano. Un’estate fa rimane il pezzo più forte dal punto di vista emozionale di Califano, perché annulla il tempo. Per un attimo ti ritrovi in quelle situazioni estive, le serate con gli amici e i primi amori estivi. Insomma, è un brano che ti fa rivivere i bei momenti vissuti nelle varie estati. Il mio approccio è stato quindi garbato, per mantenere intatta la sua forza e per rendere giustizia ad un brano indimenticabile».
La produzione e l’arrangiamento sono curati da Roberto Costa, che aveva suonato nella versione originale. Com’è stato lavorare con lui?
«Fantastico. Una persona meravigliosa e un professionista incredibile. Ha collaborato con alcuni dei più grandi cantanti e musicisti italiani. Con lui avevo già lavorato per altri progetti (Smeraldo e Catrame ndr.) ma ritrovarlo per questa rivisitazione è per me motivo di orgoglio e felicità».
A cosa si deve la scelta di interpretare il brano in duetto con Nya? E che tipo di lavoro c’è stato nel rendere una canzone nata ad una voce per due?
«Perché la conosco da anni ed è una cantautrice di grande talento. Con Roberto Costa abbiamo pensato di incidere il brano nella stessa versione del nostro live. Così, l’abbiamo registrata in questa versione e con questo duetto. C’è stato un bel lavoro dietro, anche perché, questo per noi era un esperimento e possiamo dire che felicemente è riuscito».
Tra i tanti incontri importanti realizzati in carriera, quale ti resta particolarmente cucito addosso e perché?
«Sicuramente l’incontro con Umberto Tozzi. Mi ha insegnato tanto e mi ha dato tanti consigli utili per la mia carriera. Una persona speciale e con cui ho ancora un bellissimo rapporto. Poi ovviamente anche Califano, un vero signore della musica e un personaggio straordinario. Una persona con un gran cuore e un talento enorme».
In questi giorni ricorrerà il ventesimo anniversario della prematura scomparsa di Giuni Russo. Non solo portate lo stesso cognome, visto che il suo vero nome è Giuseppina Romeo, ma ho letto che siete parenti… Hai ricordi di lei, sia personali che artistici, che ti va di condividere con noi?
«Era parente dalla parte di mio padre, non una parentela stretta, ma sono contento di aver condiviso un qualcosa con lei. Era donna intelligentissima, bravissima e con una voce unica, ma era anche una donna che ha lottato tutta la vita contro i pregiudizi e le cattiverie. Oltre al talento, ha avuto un coraggio enorme. Mi piacerebbe però che fosse ricordata di più».
Come valuti l’attuale scena musicale? Ci sono artisti giovani che segui con particolare attenzione?
«Ci sono degli artisti che mi piacciono, come Diodato e Tananai. Tuttavia, la musica di oggi non mi convince pienamente. Vedo un’assenza di temi e di studio dietro certe scelte discografiche. Oggi si punta quasi a vivere quei famosi “15 minuti di celebrità” ma con il rischio di non restare poi nel lungo periodo. Questa idea musicale non mi appartiene e spero che la situazione possa cambiare in meglio».
Per concludere, qual è l’insegnamento, la lezione più importante, che senti di aver appreso fino ad oggi dalla musica?
«Che l’amore per la musica non passa mai! La musica alla fine resta sempre con noi e ci accompagna nella vita di tutti i giorni. La musica esplode in modo travolgente nel cuore e nella mente delle persone. Sarebbe impensabile una vita senza musica».
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